Tra le due guerre in Germania si sviluppò un dibattito circa la fede in Gesù Cristo. Oggi, alle diverse immagini di Cristo elaborate dalla teologia e accolte dalla devozione dei fedeli soggiace la convinzione che Gesù Cristo è comunque un uomo. Nella presente opera l'autore sottolinea la divinità di Gesù, si sposta poi sul piano della liturgia, andando anche in questo caso al cuore del problema.
Gli scritti di questo volume ripercorrono la cura e la sollecitudine pastorale di Giovanni Paolo II per le chiese dell'Oriente cristiano, spesso dimenticate o anche perseguitate. Il volume segue un percorso storico-teologico.
In questo volume a più voci le categorie dell'architettura sono poste in relazione con la letteratura per cogliere lo spirito delle diverse epoche, delle diverse situazioni e dei diversi autori affrontati. L'opera si è proposta un paragone fra il punto di vista di chi edifica la città e i suoi monumenti e quello di chi costruisce l'opera letteraria e i suoi presupposti.
Nel volume si esaminano la relazione fondamentale fra dialettica e intelligenza della fede nel secolo XI, secolo nel quale si vennero formando, con l'apporto di pensatori dotati di grande capacità speculativa e logica, una consapevolezza e un metodo di indagine che seppe affrontare le controversie su alcune questioni di rilievo, quali il dibattito sull'Eucarestia, o più tardi la disputa sull'Onnipotenza. Secolo fecondo, trova i suoi punti di sintesi nelle sintetiche affermazioni di Pier Damiani: la dialettica al servizio della Parola di Dio, e di Anselmo, la "ratio fidei".