Paolo Soleri si è posto sull'Aventino rispetto alla cultura architettonica ufficiale, ma il suo Aventino è attivo, quasi esplosivo. Nell'arco di oltre cinquant'anni Soleri ha prodotto un corpus grafico straordinario per ampiezza complessità, nel quale si è riversata un'inventiva inesausta basata su un pensiero innovativo e attualissimo per le sue implicazioni ecologiche. Dedicare un volume alla sua opera grafica significa riconoscere e sancire il valore autonomo di questi disegni, il cui significato travalica il semplice ruolo di supporto alla progettazione per diventare strumento di progressiva messa a fuoco di una coerente visione del rapporto uomo-ambiente attraverso lo spazio architettonico.
L’importanza delle così dette arti minori per la conoscenza storica e artistica è molto maggiore di quanto si pensi, anche se molto difficile è dare una definizione di arti minori. Per lo più si tratta di una produzione in legno, metallo, ceramica, cuoio, avorio, di alto artigianato artistico.
Nel medioevo, le arti minori tendevano alla produzione di oggetti destinati ad un uso reale e specifico e tuttavia con un largo margine di superfluo e di lussuosa inutilità: creati per l’uso e per il godimento estetico. Un ulteriore aspetto dell’eminente ruolo storico delle arti minori risiede nella sua natura di oggetto facilmente trasportabile assumendo quindi un ruolo decisivo nella trasmissione culturale e negli scambi stilistici. In sintesi si ripercorre il medioevo cercando di individuare quale espressione tecnica, quale arte minore sia stata particolarmente importante per ogni stagione artistica esprimendo così lo spirito dell’epoca e le sue scelte estetiche.
Da Bisanzio, dove erano arrivate dopo un lungo viaggio, le icone si radicarono in tutte le regioni in cui erano presenti comunità ortodosse. Gli iconografi seppero flettere il proprio linguaggio nelle maniere più diverse, tenendo conto delle particolarità locali e degli influssi provenienti da altri mondi artistici. In seguito, anche le avanguardie pittoriche occidentali del '800 e del '900 scoprirono soprattutto nelle icone russe affinità con la propria ricerca di superamento del visibile.
Il mito Ë un racconto sacro e esemplare che riferisce un avvenimento del tempo primordiale e che fornisce allíuomo un senso determinante per il suo comportamento.
Il presente lavoro, coordinato da Julien Ries, Ë una sintesi, riccamente illustrata e documentata, dei numerosissimi miti sulle origini dellíumanit‡, sulla condizione umana, sulla rigenerazione del tempo, sullíalternanza delle stagioni, sulle cerimonie di iniziazione, sulle catastrofi cosmiche e sul passato e il futuro dellíumanit‡.
A partire dallíarte rupestre fino ai miti studiati ancora nelle culture orali contemporanee, il volume, diretto ad un largo pubblico colto, vuole far comprendere e vedere, attraverso il ricco apparato iconografico, che dallíarte delle caverne ai nostri giorni i miti trasmettono, grazie al loro linguaggio simbolico, un messaggio veritiero concernente la condizione umana, il posto dellíuomo nellíuniverso e il mistero della vita e della morte.
L'opera "Passione" mette in evidenza non tanto la natura di artista sacro di Rouault, quanto il fatto che egli fosse un artista cristiano. Il rapporto col divino, nel cristianesimo, è del tutto particolare: Dio si è incarnato e ha vissuto una esperienza umana. L'artista cristiano non può sfuggire a questo evento e deve rappresentare il divino attraverso la complessità dell'umano: ed è questo il tema svolto da Rouault. Nei suoi quadri che rappresentano Cristo, Rouault raggiunge una mirabile sintesi fra il contenuto (umiltà e pazienza divina) e la forma (ricchezza della materia pittorica, nitidezza del disegno e splendore cromatico).
Non esiste, afferma Norman Birnbaum, "un modello predefinito di democrazia"; ciascuna delle varianti democratiche oggi esistenti è legata a differenti percorsi storici e contesti socioculturali e, perciò, non è suscettibile di essere esportata né tanto meno imposta con la forza. Eppure gli autori di questo libro mostrano quanto determinante sia nella cultura politica americana la pretesa universalistica del proprio modello democratico, quanto profonde siano le radici storiche della dottrina del manifest destiny della nazione americana che si trova investita dalla sua stessa classe dirigente di una missione civilizzatrice su scala globale.
La lettura del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (1632) di Galileo Galilei "filosofo e scienziato" costituisce un banco di prova privilegiato per interrogarsi sul significato delle scienze moderne. Con l'uso peculiare della lingua matematica e con la riformulazione dell'esperienza nei termini dell'esperimento, rinforza la nuova immagine copernicana del mondo, permettendone una rappresentazione "scientifica". Nel Dialogo il soggetto di tale sapere nuovo non è propriamente un "io" ; l'io narrante vi è infatti assente, a favore di un "egli narrante" che racconta il darsi della scienza mediante il dialogo di tre personaggi, nessuno dei quali può a totale diritto arrogarsi il titolo di "scienziato":
Il lavoro come fonte di operatività e di creatività e di rapporto con gli altri è condizione fondamentale della vita umana e dell'essere sociale. In tutte le epoche il lavoro è stato fattore che ha permesso il sostentamento e il progredire della società. Eppure, allo stesso tempo, in ogni momento storico intorno al lavoro si sono stabiliti vincoli sociali che hanno determinato la creazione di strutture gerarchiche e di varie dominazioni. Per questo l'analisi del lavoro è necessaria per la comprensione di qualsiasi epoca e momento storico.
Macrina (380) era la primogenita di nove fratelli appartenenti a una delle più antiche e nobili famiglie cristiane della Cappadocia; sin da piccola mostrò una vocazione religiosa senza precedenti, maturata in seguito alla morte prematura del suo promesso sposo. Decise di non accettare più proposte matrimoniali, poiché convinta che il suo vero matrimonio si sarebbe celebrato nell'incontro con il suo vero e unico sposo alla fine dell'esistenza terrena. Macrina, come anche altre donne del suo tempo, iniziò a rivoluzionare il cristianesimo abbracciando una forma arcaica di monachesimo. Nelle proprietà di famiglia di Annesi, isolata dal resto del mondo urbano, fondò e diresse un monastero femminile.