Un'area emergente di studi e una nuova cornice per affrontare in modo organico i problemi a cavallo tra scienze economiche e demografiche. Il volume fornisce una visione d'insieme dell'intera problematica, esaminando sia le influenze delle dinamiche demografiche sulla sfera economica, sia quelle del contesto economico sui comportamenti demografici. Sono quindi affrontate due questioni specifiche di grande rilevanza e attualità, entrambe connesse a settori "non produttivi" della popolazione (giovani e anziani): il costo dei figli e le compatibilità del sistema pensionistico.
Quali erano nell'antica Grecia le forme della convivenza umana, quale il sistema su cui si reggeva l'ordinamento della società? Sull'arco che va dal periodo miceneo all'ascesa al trono di Alessandro Magno nel 336 a.C, il volume illustra sia le istituzioni di volta in volta operanti nella società sia le pacifiche trasformazioni evolutive o le violente rotture cui esse vennero sottoposte. Avvalendosi anche dell'apporto della storia economica, così come della storia delle idee e della storia politico-istituzionale, l'autore mette a fuoco la questione centrale dell'ineguaglianza tra gli uomini. Una ineguaglianza non presupposta come "naturale", ma determinata dall'ordinamento sociale che stabilisce le regole della convivenza umana ed è fondamento di qualsiasi comunità storica, E il significato storico delle stratificazioni e delle differenziazioni sociali che Gschnitzer individua qui in tutte le sue implicazioni, senza mai perdere di vista la totalità del corpo sociale, dagli strati superiori alla massa dei diseredati e degli schiavi.
Come era organizzata, e come appare oggi ai nostri occhi la struttura sociale di Roma antica nel lungo millennio della sua storia? Dall'età arcaica alla fine dell'"imperium", Alföldy traccia una utile e chiara sintesi, facendo scorrere sotto i nostri occhi in un sapiente montaggio i fotogrammi di una società quanto mai stratificata, nella quale i mutamenti furono di così lungo periodo da risultare quasi impercettibili. In definitiva la storia romana, nonostante i cambiamenti occorsi in un arco di tempo plurisecolare, si è rivelata essere la storia di un unico tipo di società, che per i criteri delle sue divisioni interne, per la struttura degli strati sociali e delle loro relazioni si distinse nettamente non soltanto rispetto ad una società moderna, ma anche rispetto ad ogni altra società preindustriale e ad ogni altra società "antica".
È possibile designare con una formula sintetica il carattere specifico della musica - in altri termini: che cos'è la musica? E che cos'è l'extramusicale? I quesiti di fondo legati alla definizione concettuale della musica, e al variare di questa concezione nella tradizione culturale dell'Occidente dall'antichità ai nostri giorni, vengono discussi qui in una trattazione che assume volta per volta la forma del contraddittorio o della riflessione monografica. Se l'antichità (da Pitagora in poi) associò la musica ai rapporti numerici in cui si manifestava l'armonia dell'universo, se S. Agostino parla di "scientia bene modulandi", la pratica musicale che emerge all'inizio dell'età moderna rimanda alla "teoria degli affetti" e alla sfera delle emozioni; tra razionalismo settecentesco e irrazionalismo romantico si arriva poi alla rivendicazione, da un lato, dell'"asemanticità" dell'espressione musicale, e dall'altro alla concezione della musica come "linguaggio" che dà forma a "pensieri musicali" (Webern).
Il volume di Kemp rappresenta il tentativo di seguire dall'alto e sul piano europeo il processo di industrializzazione. Il punto di partenza è la rivoluzione industriale inglese, presa come parametro di riferimento per lo sviluppo degli altri paesi, e l'ambito temporale è chiuso dalla prima guerra mondiale. I casi esaminati sono quelli della Francia, della Germania, della Russia e dell'Italia. L'autore studia caso per caso le forme di passaggio dall'economia agricola alla società industriale sottolineando le specificità economiche, politiche, sociali e geografiche dei singoli contesti nazionali e il ruolo giocato volta per volta dallo stato, dalla borghesia, dall'aristocrazia.
L'affermazione della democrazia come forma diffusa di organizzazione della vita politica è un fenomeno recente, mentre la storia mostra tutta la fragilità e la vulnerabilità delle istituzioni democratiche. Held ripercorre questa vicenda esaminando i modelli di democrazia elaborati dal pensiero occidentale a partire dalla Grecia classica fino ai nostri giorni.