Con un'indagine che intreccia storia della tecnologia e analisi filosofica, storia dell'arte e storia delle idee, Kern mette a fuoco la serie dei mutamenti avvenuti tra gli ultimi due decenni dell'Ottocento e la prima guerra mondiale, che modificarono i modi di percepire il tempo e lo spazio e diedero luogo, in altri termini, a una nuova identità dell'uomo occidentale.
Questo volume presenta una panoramica di una stagione del teatro italiano per molti versi sottovalutata, ovvero ridotta ai suoi massimi protagonisti: il mezzo secolo che va da d'Annunzio alla fine del fascismo. Bottoni dedica al teatro un'attenzione centrata più sui testi che sulla macchina spettacolare: copioni, trame dunque, ma anche vicende e prese di posizione di autori, attori, critici che contribuiscono a definire un capitolo di storia del teatro fervido e avventuroso.
Kahn è stato uno dei massimi esponenti, insieme a Joan Robinson, Piero Sraffa e Nicholas Kaldor, della scuola di Cambridge. Figura schiva e quindi poco propenso ad apparire come protagonista, viene ricordato come il più fedele propugnatore delle idee keynesiane. Ha portato riflessioni che hanno lasciato il segno su teoria monetaria, crescita, distribuzione del reddito e a lui si deve la scoperta del principio del moltiplicatore.
Uscito negli Stati Uniti nel 1975 questo libro è uno dei monumenti della storiografia contemporanea. In Italia venne pubblicato nel 1979 e manca nelle librerie da molti anni. Nel frattempo l'autore ha pubblicato una nuova edizione con una nuova introduzione. Il volume riprende la seconda edizione americana e, con il consenso dell'autore, è stata anche in parte snellita.
E' la nuova edizione, aggiornata al 1998, di un libro fortunato. Con questa nuova edizione l'autore ha fatto avanzare la narrazione fino a tutto il 1998, rimaneggiando e integrando gli ultimi due capitoli, e ha aggiunto una lunga appendice di discussione storiografica che ripercorre le principali linee interpretative emerse dalla produzione storica recente dedicata all'Italia repubblicana.
L'indagine prende in considerazione la diffusione dell'ascolto musicale, i generi ascoltati (dal classico al jazz, dal folk alla lirica, dal rap alla techno); i mezzi di ascolto (radio, TV, cassette, CD, computer); le modalità e i contesti della fruizione (ascolto concentrato o distratto, ascolto individuale o socializzato); le attività espressive (cantare, ballare, suonare, comporre) ed altri comportamenti legati al mondo della musica. Queste informazioni sono collegate a una serie di variabili quali il genere, la fascia d'età, il titolo di studio, l'attività professionale, la provenienza geografica. Si scopre così che sotto l'universalità del linguaggio musicale si cela un vivacissimo mosaico di atteggiamenti, gusti e stili di consumo.
Lo studio si occupa della letteratura politica per il popolo chiarendone innanzitutto il profilo dal punto di vista della comunicazione sociale; poi ne descrive la tipologia, dagli avvisi alle lezioni alle massime, soffermandosi sui catechismi. Infine analizza i temi fondamentali presenti in questa letteratura.
Il libro è diviso in due parti. Nella prima Prodi presenta una riflessione generale sul significato del lavoro storico, poi passa in rassegna i tratti essenziali che definiscono, ai vari livelli, l'età moderna; un terzo capitolo, opera di Angelozzi, traccia un sintetico profilo della storiografia in età moderna. La seconda parte, curata dalla Penuti, s'incarica invece di un doppio compito: essa fornisce da un lato le indicazioni di massima per iniziare e organizzare uno studio concernente l'età moderna, e dall'altro si presenta come autentico saggio bibliografico che, in stretta connessione con la prima parte del volume, fornisce una selezione di titoli su tutti gli aspetti rilevanti della moderna.
Questo libro è mosso dall'interesse per le forme di rielaborazione, nel tempo, delle immagini letterarie. "Il genio di migliorare l'invenzione", la frase del poeta John Dryden usata per titolo, allude appunto a questa dinamica per cui la lettura è fatta di "transizioni", di immagini che lo scrittore riceve dal passato e "migliora", rifà a suo modo. I cinque saggi del volume indagano altrettanti casi di transizione: dall'Elettra dei tragici greci che Boitani segue nelle incarnazioni che arrivano a Marguerite Yourcenar, al Guinizzelli letto da Dante a Chaucer, al racconto di Chaucer ripresi da Shakespeare e poi al Dryden, al parallelo tra l'incontro tra Brunetto e Dante e un analogo riconoscimento in Eliot, al tema del riconoscimento in Edipo e nel Re Lear.