Tra il 1830 e il 1847 l'esercito francese combatté in Algeria una dura guerra di conquista, che portò alla fondazione di una delle più grandi colonie europee. Tra i testimoni della vicenda vi fu Alexis de Tocqueville. I suoi epistolari, gli articoli e i rapporti parlamentari, frutto di due lunghi viaggi nel paese nordafricano e dello straniarne incontro con gli arabi, rivelano un giovane deputato desideroso di partecipare in prima linea alla progettazione delle fondamenta istituzionali del nuovo insediamento. Ne risulta un Tocqueville inedito, interessato alla prassi prima che alla teoria della politica, un fervente colonialista in apparenza lontano dall'intellettuale pacato della "Democrazia in America".
Dall'espansione mediterranea dell'età repubblicana, con le prime province di Sicilia, Sardegna, Corsica e Spagna nel III secolo a.C, al consolidamento dell'età imperiale, alla marginalizzazione dei territori provinciali nel tardo antico: il volume illustra il processo che portò Roma ad apporre il sigillo dell'"imperium Romanum" su un vastissimo territorio, affermando una supremazia i cui effetti culturali sarebbero durati nei secoli.
Mostrando che non è affatto fuori luogo, come potrebbe sembrare, parlare di gioia, felicità o soddisfazione a proposito del lavoro, questo volume evidenzia le dimensioni positive dell'esperienza lavorativa quotidiana. Gli autori mettono in risalto i fattori situazionali e individuali in grado di potenziare la capacità delle persone di progettare e realizzare una vita lavorativa orientata al benessere, rafforzandone la resilienza, valorizzando il ruolo delle esperienze positive e delle interazioni sociali costruttive. Un tema assai rilevante non solo per i lavoratori ma anche per le organizzazioni e per il sistema sociale nel suo complesso.
Genitori in coppia, coniugata e di fatto, più di due genitori, un figlio ad ogni costo, genitori omosessuali: diversi modi di essere madri e padri e una molteplicità di forme di famiglia. Nel volume si racconta come, dalla società moderna a quella contemporanea, l'esperienza di essere genitori sia mutata nelle sue caratteristiche e nei suoi valori: dal ruolo delle madri, che sempre più guardano fuori dalla sfera domestica e ricercano nel lavoro occasioni di realizzazione personale, a quello dei padri, più presenti nella cura dei figli e nella condivisione dei compiti familiari, dal declino del modello tradizionale di famiglia alla formazione di nuovi nuclei in cui si intrecciano legami biologici e sociali. Affetti, sfide, nuovi rischi e responsabilità dei genitori di oggi.
Un fenomeno iniziato poco più di 2 milioni e mezzo di anni fa che ha avuto un ruolo determinante nella formazione del paesaggio attuale e nella diffusione ed evoluzione degli organismi viventi: sono le oscillazioni climatiche - note come glaciazioni - che hanno caratterizzato l'era Quaternaria, lasciando numerose testimonianze anche nella nostra penisola. Ghiacciai, fiumi e vulcani, fossili di specie estinte come mammuth e iene giganti, e infine la conformazione attuale delle nostre coste testimoniano infatti come l'Italia sia stata un crocevia di migrazioni, adattamenti ed evoluzioni. Un affascinante viaggio per capire i rapporti tra clima e storia naturale.
Dopo l'acuta crisi economica del 2001 l'Argentina si è stabilizzata e, forte di un nuovo periodo di crescita, è oggi una delle nazioni più sviluppate dell'America Latina. Attualmente repubblica democratica federale con circa 40 milioni di abitanti, è stata teatro di vicende politiche che hanno avuto rilievo ed eco internazionali. Terra di forte immigrazione, dal 1946 al 1955 ha visto l'affermarsi del movimento peronista, singolare al punto da divenire una variante di scuola dei modelli autoritari. Vent'anni di tensioni politiche condussero poi nel 1974 al golpe del generale Videla. Sotto la dittatura, durata fino al 1983, anno della sconfitta nella guerra per le Falkland, le opposizioni vennero represse con metodi che la storia chiamerà "Guerra sporca": circa 30.000 furono le persone torturate, uccise o disperse nell'Oceano. Sono i desaparecidos, una ferita profonda ancora viva. L'Argentina, a differenza del Cile e del Sudafrica, non ha percorso infatti la strada del perdono e dell'amnistia e molti processi sono ancora in corso.
Allievo diretto di Martin Heidegger, Hans Jonas (1903-1993) occupa ormai a buon diritto un posto tra i grandi pensatori del Novecento. Negli ultimi anni la sua opera è divenuta un riferimento d'obbligo per la riflessione che ha per oggetto le implicazioni morali dello strapotere tecnologico dell'uomo. È questo lo sfondo su cui si muove anche il volume qui presentato, che propone alcuni fondamentali interventi del filosofo tedesco su temi tuttora di grande attualità: il legame indissolubile tra profanazione della natura e civilizzazione dell'umanità, la determinazione delle specificità dell'organismo vivente (con quel che ciò comporta sull'idea di vita e di morte), le nuove frontiere dell'etica e dell'agire umano di fronte al progresso tecnologico.
La storia dell'opposizione bene/male coincide con la storia stessa dell'umanità. Non solo, ma bene e male sono sempre stati assunti in una costellazione di concetti affini e interdipendenti: da un lato bene, vero, innocenza, ordine, benessere, felicità; dall'altro male, falso, malvagità, disordine, sofferenza. A partire dal pensiero antico (Platone e Aristotele) e da quello cristiano (Agostino e Tommaso), l'autore ripercorre tutta intera la riflessione filosofica che l'Occidente ha svolto su tale opposizione, per approdare infine ai pensatori contemporanei del "dopo Auschwitz", fra i quali Jonas, Arendt e Ricoeur.
Nel tratteggiare l'universo culturale fascista questo libro segue tre direttrici: la politica culturale del regime, la condizione delle diverse arti e discipline, l'ideologia che contrassegnò lo stato totalitario. Guardando alla politica culturale messa in atto dal partito e dal governo fascista l'autrice individua le scelte della classe dirigente al potere in Italia dal 1922 al 1945; concentrandosi sugli intellettuali e sugli artisti chiarisce la portata del contributo da essi fornito al fascismo. Viene così delineata l'ideologia fascista come un sistema di visioni, di ideali e soprattutto di miti, capace di orientare l'azione politica e di promuovere una precisa concezione del mondo.
A cinque anni dall'uscita del primo "Libro bianco", l'Agenzia per il Terzo settore propone al pubblico - specialistico e no - ai "policy makers", agli addetti ai lavori e alla società civile nel suo complesso, una nuova edizione del "Libro bianco sul Terzo settore". Frutto di un lungo e articolato lavoro di ricerca e di studio intersettoriale condotto da un'equipe di economisti, giuristi, dottori commercialisti, politologi, sociologi, protagonisti del volontariato e della cooperazione, questo volume vuole offrire una chiave di lettura del complesso e sfaccettato mondo del non profit italiano. Ancor di più, il "Libro bianco" intende fornire ai diversi "stakeholders" preziosi e innovativi strumenti di progettazione, di programmazione e per la risoluzione delle problematiche ancora aperte. Partendo da un'attenta analisi intorno al passato e al presente del Terzo settore italiano, dai suoi punti di forza e dai nodi ancora da sciogliere (dalle questioni tributarie, ai problemi iden-titari, del finanziamento, della governance e della rendicontazione degli enti, fino all'urgenza di una riforma della legislazione di riferimento), e neppure trascurando un raffronto con il panorama internazionale, il "Libro bianco sul Terzo settore" si pone l'obiettivo di "slegare il Terzo settore italiano", permettendogli così di "contribuire ad assecondare il progresso morale e civile del paese".
Fin dai primordi dell'era cristiana l'aspetto più inquietante della figura di Giuda è l'inadeguatezza della sua scelta economica, più ancora del suo tradimento: che tipo d'uomo era colui che aveva potuto scambiare l'infinito valore del Cristo per la misera somma di trenta denari? Giuda diventa così il prototipo negativo di chi non sa riconoscere il vero valore delle cose, e, a poco a poco, di chi non riesce a comprendere le regole del mercato e dell'economia che si vennero definendo tra medioevo ed età moderna. Di contro, la figura della Maddalena, che "sperpera" un prezioso unguento per ungere il capo del Signore, diventa emblematica dell'agire economico lungimirante e corretto, del sapere distinguere fra il gretto calcolo privato e l'uso sociale della ricchezza. Le conseguenze di questa contrapposizione si riflettono nel codice di esclusione sociale che caratterizza la modernizzazione economica europea e alimenta lo stigma della gente comune di cui Giuda rappresenta la maschera.
Divenuta tema centrale del dibattito contemporaneo, la questione dell'alterità ha via via assunto una dimensione trasversale producendo contaminazioni tra saperi, linguaggi e tradizioni di pensiero. In questo profilo l'autore riesce nel compito non facile di mostrare e illustrare i mille volti dell'alterità, dal pensiero classico, in cui era perlopiù oggetto di indagine metafisica, alla fase contemporanea, dove la riflessione sull'alterità investe anche la maniera di pensare noi stessi in rapporto ad altre culture, la differenza tra i sessi o, infine, i meccanismi cognitivi che consentono la comprensione dell'altro.