È opinione comune che merito e meritocrazia fondino l'uguaglianza e la giustizia sociale. Ma esiste un modo "naturale" e definitivo di ordinare secondo il merito due azioni? Una società meritocratica è qualcosa di diverso da un ordine sociale basato sulla produttività? Partendo da un'analisi filosofica del concetto stesso di merito, l'autore ne mette in luce la fondamentale ambiguità semantica, dimostrando che i suoi criteri di attribuzione possono avere un valore morale differente e che una prestazione rischia di essere giudicata meritevole in quanto corrisponde a criteri che a loro volta non sono giusti.
Il volume affronta il tema della salute in una prospettiva clinico-dinamica, dando particolare rilevanza ai fattori relazionali. La salute e la malattia vengono presentate privilegiando il punto di vista del paziente lungo tutto l'arco del ciclo di vita (dall'infanzia alla vecchiaia), dei suoi familiari e degli operatori sanitari. L'obiettivo è quello di fornire un'analisi approfondita degli aspetti più attuali e anche controversi della psicologia della salute, offrendo al tempo stesso indicazioni sulle strategie di prevenzione e intervento.
Nell'anno di Expo 2015, la quinta edizione del rapporto di Caritas Italiana, "Famiglia Cristiana" e "Il Regno" sui conflitti dimenticati nel mondo si focalizza sul legame tra guerra e problema alimentare. Gli interrogativi di fondo sono due: in che misura la guerra può essere determinata da fattori legati alla produzione, distribuzione e consumo del bene alimentare? Che tipo di conseguenze sono prodotte dai conflitti in riferimento alla malnutrizione e alla cattiva distribuzione delle risorse alimentari? Il testo è diviso in tre parti. La prima parte fornisce al lettore le principali coordinate culturali e scientifiche sui fenomeni di guerra e sul rapporto tra guerra e cibo. La seconda parte riporta i risultati di due indagini sul campo: una ricerca relativa alla presenza delle persone in fuga dalla guerra nel circuito di accoglienza Caritas e un'altra indagine sulla diffusione dei video di guerra e terrore sulla Rete. La terza e ultima parte presenta alcune proposte e linee di intervento sul tema del conflitto e del problema alimentare, rivolte ai principali attori, pubblici e privati. Alla stesura del rapporto hanno contribuito studiosi ed esperti del mondo accademico, del volontariato, della Chiesa e del privato sociale internazionale.
Partendo dallo scenario tracciato nella XXX Lettura del Mulino sui cambiamenti, rapidi e tumultuosi, associati agli sviluppi della tecnologia in un mondo globalizzato, in questo volume Ignazio Visco discute tre temi di particolare attualità e rilevanza: la riforma della regolamentazione degli intermediari e dei mercati finanziari e l'enfasi sulla stabilità finanziaria dopo la "grande recessione"; la crisi dei debiti sovrani e le sue implicazioni per l'integrazione europea; il sistema produttivo e il ruolo dell'azione pubblica oggi in Italia. Il filo rosso che collega i diversi contributi, all'intersezione tra tendenze di lungo periodo e andamenti congiunturali, è la consapevolezza che la "grande trasformazione" in atto richiede interventi anche di natura strutturale da parte sia della politica economica sia della politica tout court, dentro e oltre i confini nazionali. Se non sappiamo, né possiamo, prevedere il futuro, dobbiamo però creare le condizioni per poterlo affrontare al meglio. Occorre quindi investire nelle infrastrutture materiali ma soprattutto in quelle immateriali, puntando sullo sviluppo delle conoscenze e competenze di tutti coloro che partecipano ai processi produttivi, aperti all'innovazione e al cambiamento. Bisogna poi riavvicinare la finanza alle esigenze dell'economia reale, con un'attenzione maggiore ai rischi per la stabilità finanziaria, e ricordare, infine, che le politiche europee e gli sforzi di riforma dei singoli paesi vanno accompagnati da un deciso...
In un momento di intenso cambiamento per il sistema delle imprese e per la ricerca scientifica ad esso dedicata, il volume offre una panoramica sulle problematiche rilevanti e sui metodi di ricerca che qualificano gli studi di economia aziendale. Il tratto più evidente è la crescente apertura internazionale della ricerca aziendale italiana. I temi affrontati vanno dall'"accounting" e "financial reporting" alla crescita dimensionale e alle applicazioni del management in campi specifici (settore pubblico, sanità, organizzazioni umanitarie). I saggi raccolti nel volume sono una selezione di lavori presentati al Convegno del bicentenario AIDEA (1813-2013) sul tema "Il ruolo dell'azienda nell'economia. Esiste un modello aziendale orientato alla crescita?", tenutosi a Lecce nel settembre 2013.
Quando parliamo di disuguaglianza e povertà rischiamo di ragionare in termini "vecchi", appartenenti alla logica di inclusione che governava sia i paesi comunisti, sia quelli capitalisti dopo le devastazioni della Seconda guerra mondiale; termini che non colgono la frattura storica oggi sotto i nostri occhi. "Espulsioni" denota meglio quel processo dell'economia politica globale che spinge "forzosamente" lavoratori, piccole e medie imprese, agricoltori al di là dei confini del sistema, rendendoli invisibili e consegnandoci indicatori economici più favorevoli ma svianti. Ogni misura di austerità ridefinisce e riduce lo spazio economico, e i programmi di risanamento del debito altro non sarebbero - argomenta il libro - che "meccanismi disciplinari" finalizzati non a massimizzare l'occupazione e la produzione, ma a sostenere e rafforzare la nuova economia, quella delle "formazioni predatorie".
Nei tempi antichi le stelle scandivano il passare del tempo e l'alternarsi delle stagioni, e guidavano i naviganti: per questo si pensò che il cielo e i corpi celesti avessero anche un legame con la divinità. Oggi, grazie a strumenti ultra-sofisticati, si può analizzare la proprietà della luce emessa dalle stelle, dedurre le proprietà del materiale che compone le atmosfere stellari, e osservarne la radiazione. Nel prossimo futuro, poi, l'astronomia stellare promette telescopi sempre più avanzati con cui studiare anche stelle di galassie molto lontane dalla nostra.
Da un po'di tempo si è assistito a un ritorno del sacro e della religiosità e grande è il fascino esercitato da nuovi movimenti religiosi, di cui molto si è studiato e scritto. Decisamente minore è stata l'attenzione riservata ai processi di deconversione da queste organizzazioni. A queste "piccole apostasie", è dedicato il volume che focalizza l'attenzione sul congedo da quattro movimenti religiosi, diversi per struttura organizzativa e proposta dottrinaria: Damanhur, Soka Gakkai, Testimoni di Geova e Scientology. Gli autori si soffermano sui processi di ricostruzione identitaria di chi compone nella propria vita due punti di svolta, due scelte controcorrente: l'adesione a un'organizzazione religiosa alternativa e poi l'abbandono del nuovo credo. In questa radicalità si esprime la ragione d'interesse per queste transizioni biografiche, nelle quali diventa possibile cogliere - delineati con tratti più forti le peculiarità di fenomeni sociali che, con incisioni meno nette, si mostrano in altri contesti.
Laicità, distacco del potere spirituale dal potere temporale, separazione del diritto naturale-divino dal diritto positivo, civile e canonico, nascita del dualismo tra la sfera della coscienza e quella della giustizia umana: sono i tratti costitutivi che secondo la fine interpretazione di Prodi connotano la modernità occidentale europea. Una modernità oggi in profonda crisi, economica e politica, ma soprattutto antropologica. È l'uomo europeo a più dimensioni, della coscienza e della legge, che deve misurarsi con la globalizzazione a una dimensione.
Il settimo e ultimo volume della Storia della filosofia occidentale non offre ricostruzioni storiche ma illustra lo stato dell'arte delle diverse discipline filosofiche, mettendone in evidenza le prospettive future. Il libro si conclude con un capitolo sui rapporti tra filosofia e pluralità culturali nel mondo globalizzato. Se il dibattito contemporaneo presenta una continuità con la tradizione filosofica, esso assume anche connotati propri: prevalenza della tradizione analitica, specializzazione, intreccio tra le diverse discipline.
Questo volume, che si avvale delle riflessioni di studiosi afferenti a diverse discipline, ripercorre le trasformazioni politiche, culturali ed economico-sociali del nostro paese dopo la seconda metà del Novecento, ponendo in evidenza la grandezza e la multidimensionalità dei mutamenti avvenuti in Italia, in tutti i campi. La costituzione materiale ha subito profondi cambiamenti in rapporto a quella formale, nelle sue modalità di partecipazione e di governo, e nuove istituzioni sono emerse, a livello locale e sovranazionale, contribuendo a mutare il quadro. Nella cultura degli italiani, caratterizzata da continuità tradizionaliste, hanno fatto irruzione i valori e le norme di nuove generazioni e di popolazioni immigrate. Si sono diffuse nuove conoscenze, grazie alla scolarizzazione, e nuove rappresentazioni e autorappresentazioni, ormai non più mediate da figure intellettuali che a loro volta hanno visto mutare il loro ruolo. Società ed economia hanno sostenuto vere e proprie svolte negli equilibri tra Stato e mercato, nel ruolo degli imprenditori, nell'organizzazione della famiglia - principale azienda di servizi della società italiana -, mentre la divisione in classi e ceti non solo è mutata, ma il suo duplice ruolo protettivo e vincolante ha perso terreno.
Nella loro espansione nel bacino del Mediterraneo i Romani conquistarono la Giudea a partire dal 63 d.C. Un dominio a cui le popolazioni locali reagirono con insofferenza, mettendo in atto - fra il 66 e il 132 d.C. - una serie di aspre rivolte durante le quali si ebbero tra l'altro la distruzione del Tempio e l'impoverimento di Gerusalemme. Il libro ne dà conto in modo sintetico, fornendo nel contempo uno scorcio sui caratteri della società giudaica antica.