Contenuto
Oggi si tende a guardare con maggiore prudenza – se non addirittura con sospetto – all’ideale conciliare del dialogo, sia in ambito civile che ecclesiale. Ripensarlo non in astratto, ma a partire dall’esperienza, come strumento che permette di giungere a un’intesa, comporta ripensare insieme ad esso anche la figura dell’autorità, distinguendola dalla figura del potere. Un esercizio evangelico, non autoritario e non clericale del dialogo e dell’autorità, allargato all’insieme delle relazioni umane, è la proposta di questo percorso, frutto di una lectio magistralis di Theobald presso la Facoltà teologica del Triveneto. Il compito di ogni dialogo consiste nel far approdare le due parti a intendersi e per farlo è necessaria la capacità di ascoltarsi reciprocamente e dunque l’attitudine a volersi incontrare. È solo in questo orizzonte che autorità e dialogo possono essere ripensate come buone pratiche per costruire concretamente quella “mistica della fraternità” auspicata da papa Francesco (EG, 119) come nuovo stile della Chiesa del nostro tempo.
Destinatari
* studenti di teologia * operatori pastorali
Autore
Christoph THEOBALD, nato a Colonia (Germania) nel 1946, è gesuita della Provincia di Francia. Professore di teologia fondamentale e dogmatica alla Facoltà di teologia del «Centre Sèvres» di Parigi, redattore capo della rivista «Recherches de science religieuse», membro del comitato scientifico dell’Istituto per le science religiose (Bologna) e responsabile editoriale dell’edizione critica autorizzata delle Opere di Karl Rahner. Ha pubblicato opere di storia della teologia moderna, di teologia sistematica e pratica, e di estetica.
Il testo si propone come una sintetica teologia fondamentale, ma si presta anche ad essere utilizzato per una prima introduzione alla teologia, coprendo di fatto le due aree disciplinari, la fondamentale e l'introduzione. In una prospettiva teorica non apologetica si suggerisce un superamento della classica tripartizione di rivelazione, fede e testimonianza, nella quale abitualmente si articola il trattato, per ritrovare la loro unità nell'articolazione della triplice componente - teologica, antropologica ed ecclesiologica - del concetto cristiano di fede. In questo senso il titolo parla di "evento della fede" poiché si tratta di un evento che è di Dio proprio in quanto implica l'atto dell'uomo come determinante e produttivo della sua stessa evidenza.
Un'indagine sulla nozione di verita che deriva dalla rivelazione cristiana; un corso introduttivo di teologia fondamentale. Terza edizione riveduta e ampliata.
Contenuto
Quattro figure di spicco nel panorama teologico e culturale italiano dialogano sulla fede: sono un biblista, due teologi e un filosofo non credente. Ne esce una profonda riflessione su cosa voglia dire oggi credere o non credere, avere o non avere quella fondamentale fiducia nella bontà della realtà che è necessaria per vivere.
Destinatari
Tutti coloro che desiderano riflettre senza pregiudizi o preconcetti sul tema della fede.
Autore
LUCIANO MANICARDI, monaco della Comunità monastica di Bose (BI) dove attualmente è maestro dei novizi e vice priore, è membro della redazione della rivista «Parola, Spirito e Vita». Per l’EMP ha pubblicato «Raccontami una storia» (2012). ARMANDO MATTEO è docente di teologia presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma e l’Istituto Teologico Calabro «S. Pio X» di Catanzaro. Per l’EMP ha pubblicato «Nel nome del Dio sconosciuto» (2011). SALVATORE NATOLI è docente di filosofia teoretica presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Per Mondadori ha pubblicato «Il buon uso del mondo» (2010). UGO SARTORIO è direttore del «Messaggero di sant’Antonio» e di «Credere Oggi». Per l’EMP ha pubblicato «Scenari della fede» (2012).
Ogni crisi riconduce all'essenziale, e obiettivo di questo libro è mostrare come anche il nostro sia un tempo buono e stimolante per credere in Gesù Cristo e vivere nella sua Chiesa.
Contenuto
Il volume parte dai fondamenti della carità nell’eucaristia e nel Vangelo; richiama gli indirizzi del convegno di Loreto del 1985; ricorda il posto centrale della carità nel grande Giubileo del 2000; indica gli strumenti per l’educazione alla carità, in particolare la pasqua settimanale e la Caritas. Presenta il rapporto fra carità e giustizia e la conversione che esso richiede. Analizza poi le frontiere della carità di fronte alle nuove povertà. Sviluppa una serie di riflessioni sul documento della CEI, Evangelizzazione e testimonianza della carità, con gli orientamenti pastorali per gli anni Novanta, ancora attuali. Conclude con alcune riflessioni su Maria serva di Dio e degli uomini e sui messaggi per il nostro tempo.
Destinatari
Operatori pastorali.
Autore
GIOVANNI NERVO, fondatore e per anni presidente della Caritas italiana, presidente onorario della Fondazione Zancan e Centro studi e formazione sociale, da decenni svolge attività formativa e culturale sulle politiche sociali.