Negli ultimi anni si segnala un notevole risveglio d’interesse per la “questione ippolitiana”, sulla quale gravano tuttavia perduranti incertezze. Quanti sono gli Ippolito? E, nel caso si ritenga ve ne sia più d’uno, come attribuire ai diversi Ippolito gli scritti che vanno sotto questo nome? Pur nella consapevolezza dell’aleatorietà di una presa di posizione su tale materia il curatore propende per individuare tre distinte entità storico-letterarie. Ed è lo scrittore Ippolito – ricordato da Eusebio, Girolamo e da altre testimonianze orientali, verosimilmente vescovo in Asia Minore all’inizio del III secolo, sconosciuto invece in Occidente – che va considerato autore del Contro Noeto, un breve scritto indirizzato contro la dottrina di Noeto, iniziatore del monarchianismo patripassiano.
Nel presentare il Contro Noeto Simonetti inizia col discutere le ipotesi che mettono in dubbio genuinità e integrità dell’opera; tratta poi del genere letterario e della struttura. Affrontati questi argomenti preliminari, presenta la tradizione manoscritta e le varie edizioni con relativa problematica testuale, per poi passare a trattare delle dottrine di Noeto e Ippolito e concludere con un confronto con l’Elenchos, testo attribuito a Ippolito di Roma, che con la nostra opera presenta evidenti punti di contatto.
Curatore
Manlio Simonetti, professore ordinario fuori ruolo di storia del cristianesimo all’Università La Sapienza di Roma, accademico dei Lincei, è uno dei massimi studiosi di cristianistica antica. In questa collana, da lui diretta insieme a Mario Naldini, ha già curato: Origene - Eustazio - Gregorio di Nissa, La maga di Endor; Ambrogio, Inni.
Come far crescere nella coppia la consapevolezza del rapporto d'amore e favorire il confronto e il dialogo? Il sussidio propone sei tematiche, da sviluppare durante un percorso di incontri in gruppo e nella riflessione personale e di coppia.
La guida, cui farà seguito un secondo volume – sulle orme di Gesù –, ripercorre l’intero cammino dell’Esodo. Si articola in dodici itinerari, ognuno dei quali corrisponde a una giornata tematica che prevede tre momenti: l’evento e il suo contesto (ambientazione biblico-spirituale); la memoria storica e i dati dell’archeologia (presentazione storico-geografica e ricostruzione archeologica dei siti); dalla terra alla vita (cammino spirituale). Il primo e il terzo momento sono stati redatti da Elena Bosetti, mentre quello centrale è di P. Kaswalder. L’insieme costituisce una preziosa introduzione storica, geografica, archeologica e teologica al mondo della Bibbia che offre la possibilità di percorrere, anche rimanendo a casa, i luoghi della salvezza.
Sommario. I. Nella terra di Goshen. II. Il passaggio del mare. III. Il cammino nel deserto. IV. Al monte Sinai. V. Dal Sinai a Qadesh Barnea. VI. Attraverso la terra di Edom. VII. Nella terra di Moab. VIII. La Perea e il Mar Morto. IX. Sul Monte Nebo. X. Nella terra di Ammon. XI. Galaad e le città della Decapoli. XII. La valle del Giordano. Bibliografia. Indice dei luoghi. Indice dei brani biblici. Indice delle persone. Indice delle tavole.
Destinatari. Pellegrini e animatori dei pellegrinaggi, studenti di teologia e di scienze religiose.
Autori. Pietro Kaswalder è docente di archeologia allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme; ha partecipato a campagne di scavo in siti di fondamentale importanza biblica, come Macheronte.
Elena Bosetti è docente di esegesi biblica (Nuovo Testamento) alla Pontificia Università Gregoriana. Ha pubblicato presso le EDB Il Pastore. Cristo e la Chiesa nella Prima lettera di Pietro (1990); Luca. Il cammino dell’evangelizzazione (1997).
Il volume ha come primo scopo aiutare ad orientarsi nel mondo difficile del Pentateuco, data la grande confusione che regna nel campo esegetico dopo che, negli anni '70, è stata messa in crisi la teoria documentaria classica. Dal punto di vista metodologico, intende convincere i lettori che oggi non è più possibile leggere il Pentateuco senza fare ricorso al metodo storico-critico: vi sono troppi problemi e troppo complessi per essere trattati in modo «ingenuo». Il credente e il non credente non possono dunque più ignorare le questioni poste da un testo così antico: significherebbe infatti rinnegare il senso della storia e il senso della "incarnazione della Parola".
Il testo rivela un'attenzione particolare al "discorso del metodo" e alla prassi concreta della progettualità catechistica.