Ripensare il Vaticano II significa riprenderne e svilupparne i contenuti in un contesto culturale, sociale e politico largamente mutato, ma secondo uno spirito pienamente conciliare: il VI Forum del Progetto Culturale dal tema
A quarant’anni dal Concilio. Ripensare il Vaticano II di fronte alle attuali sfide culturali e storiche (Roma 3-4.12.2004) ha inteso contribuire a questo compito mediante una riflessione sul rapporto tra Chiesa e cultura, a partire dalla Gaudium et spes. Ne emerge la perdurante attualità del disegno conciliare, da cogliersi nella sua capacità di incrociare le nuove sostanziali domande che nascono dalla crisi della modernità.
Dopo la prolusione e la relazione introduttiva, la parte più ampia del Forum è stata dedicata al confronto tra i partecipanti (circa 150), i cui interventi (oltre 60) sono stati organizzati nel volume in cinque “ambiti antropologici”: vita affettiva, lavoro e festa, fragilità, tradizione, cittadinanza.
Sommario
Premessa. I. Prolusione. A quarant’anni dal Concilio. Ripensare il Vaticano II, di fronte alle attuali sfide culturali e storiche (card. C. Ruini). II. Relazione introduttiva. Da un trascendentale all’altro (R. Brague). III. La persona tra affetti e legami. IV. Ritmi e spazi dell’uomo. V. Fragilità e riconciliazione con Dio. VI. Fede e tradizione a partire dal Valicano II. VII. Nuovi orizzonti della cittadinanza. Conclusione (A. Riccardi e card. C. Ruini).
Note sull'autore
Il Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della CEI ha pubblicato con EDB: L’Europa sfida e problema per i cattolici. II Forum del Progetto Culturale, 2000; Libertà della fede e mutamenti culturali. III Forum del Progetto Culturale, 2001; Il futuro dell’uomo. Fede cristiana e antropologia. IV Forum del Progetto Culturale, 2002; Di generazione in generazione. La difficile costruzione del futuro. V Forum del Progetto Culturale, 2004; Ripensare la parrocchia, 2004; Il prete e la sua immagine, 2005; e con l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della CEI: Parabole mediatiche. Fare cultura nel tempo della comunicazione, 2003.
Il volume consegna il contributo di idee e di elaborazione culturale scaturito dalla 44a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani (Bologna, 7-10/10/2004). L’argomento della riflessione è di grande rilevanza per la vita pubblica: la condizione della democrazia oggi, in un tempo in cui ogni nazione è alle prese con molti problemi di regolazione sociale, alcuni dei quali provengono da una situazione internazionale sempre più complessa e incerta.
Dal 1907 le Settimane Sociali sono state periodicamente (ogni 2-3 anni) occasione per affrontare le questioni sociali più importanti alla luce della dottrina sociale della Chiesa.
Quest’ultima edizione si è segnalata per numerosi motivi d’interesse e va ben oltre i lavori di Bologna, richiamando i cattolici non solo a continuare la riflessione intrapresa, ma anche a non far mancare il proprio impegno attivo e qualificato per migliorare le istituzioni, per orientare l’uso della scienza e della tecnologia, per rendere più umana l’economia, per rinnovare la politica e affermare la giustizia sociale.
Sommario
Presentazione del volume. Inaugurazione (G. Dalla Torre). Saluto della Chiesa di Bologna (mons. C. Caffarra). Saluto della città di Bologna (S. Cofferati). Presentazione della Settimana Sociale (mons. L. Chiarinelli). Messaggio di Sua Santità Giovanni Paolo II. Introduzione ai lavori (card. C. Ruini). Prolusione: il valore della democrazia (F.P. Casavola). I Sessione: scienza e tecnologia. II Sessione: economia e finanza. III Sessione: democrazia e informazione. IV Sessione: politica e poteri. Sessione conclusiva: i cattolici e la democrazia. Allegati.
Note sui curatori
Franco Garelli è preside della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino, ove insegna sociologia dei processi culturali.
P. Michele Simone s.j. è vicedirettore della Civiltà Cattolica.
La Lettera di Giuda è tra i libri più dimenticati del Nuovo Testamento, quarto in ordine alla brevità – dopo la Terza e la Seconda lettera di Giovanni e la Lettera di Paolo a Filemone –, scritto probabilmente da un giudeo ellenista dallo stile qualitativamente buono, conciso, sobrio ed elegante.
La Seconda lettera di Pietro fu accolta con fatica nel canone delle Scritture. Origene ha dei dubbi sulla sua autenticità, Eusebio la considera non petrina e la inserisce tra i libri discussi. Il suo stile appare sorprendentemente accurato nella redazione: vocabolario scelto, buon uso della lingua greca, pur con tracce di semitismi che ne denunciano un’anima giudea.
La presentazione in un unico volume di questi due brevi testi del Nuovo Testamento trova giustificazione nella riconosciuta affinità che essi presentano: «di particolare interesse in 2Pt è la dipendenza ormai universalmente riconosciuta da Gd: su venticinque versetti di Gd diciannove si ritrovano in 2Pt; spesso vengono usate le stesse parole e il medesimo ordine».
Va da sé che l’esame delle due lettere, molto accurato dal punto di vista filologico e strutturale, è stato condotto nel rispetto di differenze e originalità, sia sul piano teologico, sia nei motivi redazionali e stilistici.
La trattazione è articolata nelle seguenti parti: A) Il testo: trasmissione, lingua, stile; genere letterario; struttura;
B) I testi: rapporto con gli altri scritti del NT e con la letteratura cristiana ed ebraica coeva; C) I personaggi: autore, destinatari e avversari; D) La traduzione e il commento, proposto pericope per pericope. Ogni paragrafo è corredato da dettagliate indicazioni bibliografiche.
Sommario
Lettera di Giuda. Introduzione. A. Il testo. B. I testi. C. I personaggi. Commento. I. L’indirizzo (Gd 1-2). II. Lo scopo e il motivo (Gd 3-4). III. L’accusa (Gd 5-16). IV. La parenesi (Gd 17-23). V. La dossologia. Seconda lettera di Pietro. Introduzione. A. Il testo. B. I testi. C. I personaggi. Commento. I. L’indirizzo (2Pt 1,1-2). II. Appello alla virtù e alla conoscenza (2Pt 1,3-21). III. La polemica contro i falsi maestri (2,1-22). IV. Il giorno del Signore (2Pt 3,1-18). Bibliografia. Indici.
Note sul curatore
Gilberto Marconi è professore associato di letteratura cristiana antica presso l’Università del Molise. Le lettere cattoliche di Giacomo, Pietro e Giuda sono gli ambiti privilegiati della sua ricerca. Per i tipi delle EDB ha pubblicato: Omelie e catechesi cristiane nel I secolo (1994); I volti di Giobbe. Percorsi interdisciplinari in collaborazione con Cristina Termini (2003).
Ebraismo, cristianesimo, islam condividono la fede nel Dio di Abramo. Il loro patrimonio comune ha modellato la nostra civiltà, ma il loro scontro ha generato nella storia, fino ai nostri giorni, controversie e fratture.
Un dizionario dei monoteismi diviene quindi strumento prezioso per interpretare il tempo passato e quello presente. In 600 parole fondamentali, di uso corrente e tuttavia poco note nel loro significato preciso, esso apre la strada alla conoscenza delle tre religioni, ciascuna delle quali deve essere compresa come un’identità, una storia, una cultura e una speranza per milioni di persone ancor oggi.
Che cosa sono la shari’a o un imam? Che cosa significa kasher o serfardita? Qual è la differenza fra un amish, un anabattista, un pentecostale e un quacchero? Le definizioni riguardano termini sia relativi alla sfera strettamente religiosa – riti, pratiche, chiese – sia di natura storico-culturale. Così il lettore potrà approfondire gli avvenimenti della Riforma e della Controriforma, comprendere chi erano i farisei, i sadducei e gli esseni e conoscere meglio la Sublime Porta, i selgiucidi o i saraceni.
Un sistema di rinvii consente di passare da un universo religioso all’altro; gli asterischi segnalano le parole appartenenti al patrimonio linguistico di più religioni.
Note sugli autori
La direzione di questo dizionario è stata assicurata da padre Jacques Potin, assunzionista, specialista della storia di Gerusalemme, e da Valentine Zuber, professoressa all’École pratique des hautes études, sezione Scienze religiose. José Costa, specialista di letteratura midrashica e di ebraico rabbinico, e Khashayar Azmoudeh, specialista di islam sciita, hanno partecipato alla redazione rispettivamente per le parti relative al giudaismo e all’islam.
La comune crisi educativa della società civile e della comunità ecclesiale sembra a molti una sciagura irreversibile. L’autrice ritiene viceversa che proprio il venir meno delle certezze pedagogiche possa alimentare un utile confronto, uno scambio solidale assai proficuo, una vera e propria banca educativa in cui depositare i propri valori educativi, che hanno reso capaci di fondare l’esistenza e attribuirle un senso, per renderli disponibili a chi oggi deve educare ed essere educato. Tutti insieme, con pari opportunità, si tenterà quindi una direzione di marcia nel labirinto delle proposte formative, lavorando sia sull’individuazione della meta sia sulla vivibilità del percorso da condividere.
Da questa esperienza concreta nasce il dizionario: «Abbiamo verificato che ogni educatore individua e usa delle parole-chiave, attorno alle quali aggrega attenzioni e sollecitazioni. In fedeltà a queste persone abbiamo fissato un elenco di termini che dicono chiaramente che cosa deve stare nella testa e nel cuore di un educatore, perché il suo impegno sia davvero efficace».
Il dizionario offre una riflessione sistematica sui contenuti dell’educare, sulle competenze e sulle azioni dell’educatore, accentuando l’esigenza di collocare ogni elemento all’interno di un contesto sistematico, organico, problematico e dinamico: 387 sostantivi, 242 verbi, 230 aggettivi vengono proposti quali luci positive di riferimento per chi è impegnato nell’educazione; e sono resi in collegamento tra loro, attraverso la costellazione di richiami collocata dopo ogni singola voce.
Sommario
Prefazione: una «nuova paideia» per un nuovo umanesimo (V. Orlando, Università Pontificia Salesiana - Roma). Suggerimenti per un utilizzo efficace del dizionario. Sostantivi. Verbi. Aggettivi. Indice delle voci.
Note sull'autrice
Marianna Pacucci, di formazione socio-pedagogica, ha collaborato per quattro anni con la cattedra di sociologia presso l’Università di Bari, e poi per un ventennio con il Centro Pedagogico Salesiano Meridionale di Bari. Si è occupata di famiglia, giovani, scuola, parrocchie e diocesi, con ricerche confluite in una trentina di pubblicazioni. Di esse ricordiamo tre impegnative sintesi, per individuare prospettive educative e pastorali nella realtà meridionale, pubblicate con V. Orlando: L’esperienza religiosa delle famiglie del Sud. Un’ipotesi per la pastorale famigliare parrocchiale, Roma 1994; Parrocchie e progetto culturale. Situazioni e prospettive pastorali nel Sud, Roma 1998; La pastorale giovanile. Occasione per una rinnovata progettualità nelle Chiese del Sud, Roma 1999.
˛ˇ G l i s t u d i b i b l i c i i n I t a l i a d e v o n o m o l t o a G i u s e p p e G h i b e r t i : h a i n s e g n a t o p e r d e c e n n i S a c r a S c r i t t u r a a T o r i n o e a M i l a n o , Ë s t a t o p r e s i d e n t e d e l l A s s o c i a z i o n e B i b l i c a I t a l i a n a , d i r e t t o r e d i P a r o l e d i V i t a e d i R i v i s t a B i b l i c a , h a o p e r a t o p e r c o l l o c a r e g l i s t u d i s u l l a S i n d o n e i n u n q u a d r o s e m p r e p i ˘ r i g o r o s o . » u n o s t u d i o s o e u n o r g a n i z z a t o r e d e g l i s t u d i b i b l i c i . C o n q u e s t o v o l u m e l A s s o c i a z i o n e B i b l i c a I t a l i a n a , g l i a m i c i e c o l l e g h i , l e E d i z i o n i D e h o n i a n e B o l o g n a i n t e n d o n o e s p r i m e r g l i u n p u b b l i c o r i n g r a z i a m e n t o . I d i v e r s i p e r c o r s i s c e l t i d a a m i c i e c o l l e g h i i n t e r s e c a n o i n v a r i a m i s u r a u n o o l a l t r o d e i c a m p i d i n d a g i n e a f f r o n t a t i d a l f e s t e g g i a t o n e l c o r s o d e l l a s u a l u n g a e f e c o n d a a t t i v i t ‡ . A c c a n t o a l c o r p o s o b l o c c o d i c o n t r i b u t i d e d i c a t i a l l a L e t t e r a t u r a g i o v a n n e a ( 1 5 s a g g i ) , l e a l t r e p a r t i d e l v o l u m e s o n o d e d i c a t e a G i u d a i s m o e N u o v o T e s t a m e n t o ( 7 s a g g i ) e a L e t t u r e d e l l a B i b b i a n e l l a C h i e s a ( 7 s a g g i ) .
S o m m a r i o
P r e s e n t a z i o n e ( R . F a b r i s ) . D a t e d i u n a b i o g r a f i a ( A . P a s s o n i D e l l A c q u a ) . B i b l i o g r a f i a d i G . G h i b e r t i ( A . P a s s o n i D e l l A c q u a ) . I . L e t t e r a t u r a g i o v a n n e a . I ´ s e g n i ª g i o v a n n e i ( G . B i g u z z i ) . C a l e n d a r i o e f e s t e n e l Q u a r t o V a n g e l o . U n t e n t a t i v o d i s p i e g a z i o n e ( G . B o r g o n o v o ) . T r a d i z i o n i t a r g u m i c o - m i d r a s h i c h e e m i d d o t r a b b i n i c h e n e l Q u a r t o V a n g e l o ( M . M . M o r f i n o ) . L e c i t a z i o n i d i Z a c c a r i a n e l V a n g e l o d i G i o v a n n i ( M . N o b i l e ) . L o g o s e S a p i e n z a n e l P r o l o g o d i G i o v a n n i ( A . N i c c a c c i ) . L u o g h i d e l l a m e m o r i a d e l d i s c e p o l o a m a t o ( G v 1 , 2 8 ; 3 , 2 3 ; 1 0 , 4 0 - 4 2 ) ( G . S e g a l l a ) . C a n a o u l ´ h e u r e ª d e l a v r a i e n o c e ( J e a n 2 , 1 - 1 2 ) . S t r u c t u r e s t y l i s t i q u e e t p r o c e s s u s d e s y m b o l i s a t i o n ( M . G i r a r d ) . R e s a c r e d e n t e o r e s i s t e n z a i n c r e d u l a a l s e g n o d e l l a r i s u r r e z i o n e d i L a z z a r o ( F . M a n z i ) . I l Q u a r t o V a n g e l o i n d u e p a r o l e . I n m a r g i n e a i m a c a r i s m i g i o v a n n e i ( G v 1 3 , 1 7 ; 2 0 , 2 9 ) ( R . V i g n o l o ) . ´ L e v a t e v i , p a r t i a m o d i q u i ª ( G v 1 4 , 3 1 ) . U n i n v i t o a u n i t i n e r a r i o s p i r i t u a l e ? ( J . B e u t l e r ) . I l c o m a n d a m e n t o d i G e s ˘ e l o d i o d e l m o n d o ( G v 1 5 , 9 - 1 7 . 1 8 - 2 5 ) ( G . G i u r i s a t o ) . ´ A l l o r a l o c o n s e g n Ú a l o r o p e r c h È f o s s e c r o c i f i s s o ª ( G v 1 9 , 1 6 a ) ( C . M a z z u c c o ) . P e c c a t o e i n t e r c e s s i o n e i n 1 G v 5 , 1 6 - 1 7 . D a l l a s t r u t t u r a a l m e s s a g g i o ( G . C . B o t t i n i ) . L a t t e s a d e l l a v e n u t a d i C r i s t o n e l l A p o c a l i s s e c o m e m o t i v a z i o n e m o r a l e ( U . V a n n i ) . I l C r i s t o r i s o r t o ´ p r i n c i p e ª d e i r e d e l l a t e r r a . I l t i t o l o c r i s t o l o g i c o d i A p 1 , 5 a ( C . D o g l i o ) . I I . G i u d a i s m o e N u o v o T e s t a m e n t o . L e A n t i c h i t ‡ g i u d a i c h e e i l g i u d a i s m o c o n t e m p o r a n e o ( L . T r o i a n i ) . I l p o r t o d e l l a v i t t o r i a i m m o r t a l e ( 4 M a c 7 , 3 ) ( G . S c a r p a t ) . L e c o s t r u z i o n i d e l v e r b o ¿ π √ ƒ µ Õ … n e l N u o v o T e s t a m e n t o ( R . P e n n a ) . L a d o m a n d a d i G e s ˘ s u l f i g l i o d i D a v i d M c 1 2 , 3 5 - 3 7 ( G . J o s s a ) . L a L e t t e r a d i G i a c o m o n e l l a t r a d i z i o n e s a p i e n z i a l e e a p o c a l i t t i c a ( R . F a b r i s ) . D i e A u f e r s t e h u n g J e s u C h r i s t i i m E r s t e n P e t r u s b r i e f ( C . W o l f f ) . L a r a p p r e s e n t a z i o n e d e l l a f a l s i t ‡ ( 2 P t 2 , 1 0 b - 2 2 ) ( G . M a r c o n i ) . I I I . L e t t u r e d e l l a B i b b i a n e l l a C h i e s a . D e l t r a d u r r e l a S c r i t t u r a . O v v e r o a l l a r i c e r c a d e i s e n s i p e r d u t i ( P . D e B e n e d e t t i ) . L a S a c r a S c r i t t u r a n e l l a l i t u r g i a . O p e r a t i v i t ‡ e d e f f i c a c i a ( E . M a n i c a r d i ) . C h r i s t o l o g i e d u N o u v e a u T e s t a m e n t e t l i t u r g i e . ( J . S c h l o s s e r ) . A r g o m e n t a z i o n i p a t r i s t i c h e s u l l a v e r i t ‡ . ´ E g o s u m v i a e t v e r i t a s ª ( c f . G v 1 4 , 6 ) i n O r i g e n e e i n A g o s t i n o ( E . D a l C o v o l o ) . A p p u n t i s u i c a r i s m i ( F . M o n t a g n i n i ) . I l c r i s t i a n e s i m o c o m e e r e s i a . A l l a r i c e r c a d e l l o s p e c i f i c o c r i s t i a n o ( C . G h i d e l l i ) . G e s ˘ e l e d o n n e . Q u a l c h e p i s t a m e t o d o l o g i c a ( A . M o d a ) . I n d i c i .
La versione del serpente dell'Eden sembra andare per la maggiore: troppe letture della Bibbia sono ispirate dall'immagine di Dio e dell'essere umano che questi ha suggerito. Si accetta un Dio superiore all'uomo e che tale intende restare, che punisce gli uomini se vogliono prendere il suo posto ed esige il sacrificio del migliore di essi affinché non restino nella maledizione; sul fronte opposto, si pensa a un uomo necessariamente bisognoso di Dio per potersela cavare, ma che può riuscire in ciò solo obbedendogli, pena la morte. Insomma, tra i due c'è una concorrenza fondamentale, superabile in un'alleanza ma solo al prezzo della sottomissione dell'uomo; una sottomissione che si lascia credere essere l'unico cammino possibile di libertà. Con la Bibbia alla mano, l'autore smaschera i presupposti del serpente e recupera una immagine di Dio e dell'essere umano radicalmente diversa. Dio crea l'uomo creatore, aperto al riconoscimento autentico dell'alterità: dell'universo, dell'altro, di Dio e anche propria. Dio e l'uomo sono così poco concorrenti da poter convivere nella persona di Gesù. Quanto al metodo di lettura, i percorsi biblici disegnati da Wénin nell'Antico Testamento si discostano deliberatamente dal metodo storico-critico, ma ne assumono i risultati per andare oltre, in uno sforzo ermeneutico che combina lo studio letterario con strumenti d'interpretazione provenienti dalle scienze umane.
L’autore invita a guardare a Gesù e alla forza salvifica della sua persona, per farsi soccorrere da lui e dalla sua grazia perdonante, accettando di essere curati e dicendo “sì” alla sua sequela. Anche il matrimonio è un sacramento “guarito” da Gesù e condotto alla sua bellezza originaria. Il Medico celeste si fa vicino a ogni coppia, specialmente a quelle ferite o in difficoltà, per curarle, sanarle, guarirle. Come il buon samaritano si china su ognuna di loro, versa sulle piaghe l’olio del sollievo e il vino della consolazione, perché i coniugi non si lascino vincere dai propri limiti, ma con la grazia dello Spirito siano capaci di risorgere e re-innamorarsi ogni giorno.
L’esperienza degli sposi di essere guariti dal Medico celeste, rinnovandosi ogni giorno in questa certezza, li rende idonei a divenire a propria volta guaritori di quelle coppie che si trovano in crisi o stanno per separarsi. La missione di Gesù medico passa così agli sposi, proprio come la parabola del buon samaritano descrive, in una parafrasi che l’attualizza all’oggi della coppia e della comunità coniugale.
Sommario
Introduzione: Gesù è medico. I. Contesto antropologico. 1. La crisi di coppia. Evento fallimentare o salutare? 2. “Nuclei di morte”. “Divenire sposi” è più che “sposarsi”. II. Percorsi cristologici. 3. Dalla Galilea alla Giudea. Il matrimonio “guarito” da Gesù. 4. Da Gerusalemme a Gerico. La compassione sanante del buon samaritano. 5. Da Cana a Gerusalemme. Le nozze umane nello sposalizio di Cristo con la Chiesa. 6. Da Gerusalemme a Emmaus. La scoperta del Risorto primavera della coppia. III. Soste spirituali. 7. Cafarnao. Le guarigioni instancabili di Gesù. 8. Gerasa. Essere guariti per ritrovare se stessi. 9. Betania. L’amore più forte del peccato. 10. Gerusalemme. “Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa”. Conclusione: stile di Gesù-medico.
Note sull'autore
Carlo Rocchetta, già docente di sacramentaria alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e alla Facoltà teologica di Firenze, è socio fondatore della Società italiana per la ricerca teologica (SIRT) e dell’International Academy for Marital Spirituality (INTAMS), nonché docente all’Istituto teologico di Assisi. Per le EDB dirige la collana «Corso di teologia sistematica». Ha pubblicato: Storia della salvezza e sacramenti, Roma 1976; I sacramenti della fede, Bologna 32001; Sacramentaria fondamentale, Bologna 31999; Per una teologia della corporeità, Torino 1990; «Fare» i cristiani oggi, Bologna 22001; Il sacramento della coppia, Bologna 42003; Teologia della tenerezza, Bologna 32002; L’invocazione del Nome di Gesù, Bologna 2002; Viaggio nella tenerezza nuziale. Per ri-innamorarsi ogni giorno, Bologna 22004; Elogio del litigio di coppia. Per una tenerezza che perdona, Bologna 2004; Briciole di tenerezza. Per educarsi allo stupore di essere, Bologna 2005; con M. Florio: Sacramentaria speciale. I. Battesimo, confermazione, eucaristia, Bologna 2004.
Se davvero si vuole essere cristiani non bastano discorsi generici o semplicemente attenti alle motivazioni; occorre una sapienza spirituale che governi la vita e venga tradotta in vita, una sapienza che sappia indicare “come si fa”, qual è la via e come imboccarla praticamente.
Con inusuale capacità e stile sapienziale, le pagine dell’autore mostrano quali siano le porte per entrare nella vita spirituale e come fare a percorrerla. È un parlare per esperienza all’esperienza, al fine di risvegliarla.
L’itinerario rende ragione dei fondamenti della vita spirituale secondo l’insegnamento della grande tradizione della Chiesa d’Oriente e d’Occidente (Scritture e Padri sono i riferimenti costanti), e insieme ne rende accessibili il fascino, la comprensione e la percorribilità, affinché i cuori tornino capaci di credere alla promessa di Dio rivelata nel Signore Gesù.
Sommario
Presentazione (L. Guccini). Introduzione. Prima tappa. Le ragioni della fatica: la fatica inutile. Seconda tappa. La fatica della lotta: la fatica giusta. Terza tappa. La sapienza che viene dall’alto. Quarta tappa. Il principio del discernimento. Quinta tappa. La ricerca del frutto. Appendice. Isacco il Siro: discorso 37. Massimo il Confessore: commento al Padre nostro. S. Francesco: le ammonizioni.
Note sull'autore
Elia Citterio, nato a Inverigo (CO) nel 1950, sacerdote della diocesi di Alessandria, vive nella Comunità dei Fratelli Contemplativi di Gesù, in Capriata d’Orba (AL), studiando in particolare i fondamenti patristici della tradizione orientale e il rinnovamento filocalico che caratterizza in epoca moderna e contemporanea il mondo ortodosso.