La questione del male interroga costantemente il pensiero filosofico e religioso e sollecita a sciogliere l'enigma: come è possibile che un Dio buono e potente ci lasci soffrire?
La Bibbia non fornisce una risposta univoca. Bisogna invece portare fondo l'interrogazione che ogni credente solleva a Dio, fino tentare di scoprire se si possa rintracciare l'origine del male in Dio stesso, inteso come un fondamento oscuro, come una tremenda potenza del sacro, che la luce della sua libertà divina dissolve, scegliendo per sempre il bene. Sulla scorta del pensiero di Schelling e Pareyson, è legittimo fondare una teologia cristiana della cura per Dio: Dio desidera condividere con noi la sua gioia di vivere e lotta contro il male. Noi ci sentiamo donati a noi stessi e siamo chiamati: rispondere alla promessa di liberazione dal negativo, una promessa che le Scritture ci invitano a decifrare negli eventi di pienezza che ci sorprendono e affascinano.
Il fascicolo, in punto metallico, propone il testo del Vangelo di Matteo secondo la nuova traduzione della CEI. La versione tascabile (cm 10,5x15) risponde a ogni esigenza di maneggevolezza e leggibilità. È disponibile anche la versione a caratteri grandi (formato 14x21).
Il discorso biblico sulla paternità evidenzia la complessità del tema e gli interrogativi che solleva. Partendo dalle grandi figure bibliche e dalle loro vicende umane, questo testo ne mette a fuoco i tratti essenziali e percorre le principali tappe della vita di un padre: dare un nome, circoncidere i maschi, educare, lasciar andare. Allo stesso tempo, esplora le insidie in cui egli può cadere: assenza, violenza, comportamenti che rendono difficili i rapporti fra generazioni. I figli fanno parte di una discendenza e da questa appartenenza alla famiglia ricavano un'eredità, che insieme è peso e grazia. Per questa ragione, ubbidire al precetto che richiama ad onorare il padre può apparire a volte un'impresa delicata.
Questa proposta di Novena dell'Immacolata presenta un itinerario di preghiera e meditazione sulle virtù evangeliche della Vergine Maria, accompagnando ad ogni virtù una riflessione e una preghiera. Il testo può essere utilizzato sia nella preghiera personale che comunitaria. La novità sta nella possibilità, per ogni lettore, di creare il proprio itinerario in base alle proprie esigenze. Le virtù scelte sono: fede, speranza, carità, umiltà, fedeltà, pazienza, povertà, castità, obbedienza.
Le quattro celebrazioni per il tempo di Avvento e le tre per il tempo di Natale presentano la vocazione della Vergine Maria: come porta che, attraversata, ci dona Dio. L'antica devozione tradizionale si rivolgeva a Maria, invocandola "Porta del cielo". In ogni cristiano la figura materna di Maria che ci attende come "Porta del cielo", ci introduce nell'eternità di Dio, suscita profonda fede. Queste celebrazioni mariane vorrebbero essere porte che aprono all'anno giubilare 2025 "Pellegrini di Speranza".
Il prossimo Giubileo indica tre tematiche che richiedono tre livelli di riflessione: il pellegrinaggio, la speranza, i segni del giubileo. Il volume raccoglie materiali di lavoro e di riflessione per ciascuno di questi temi, per approfondire in gruppo o da soli questo tempo propizio per il proprio cammino spirituale.
Il giubileo ricorre normalmente ogni 25 anni ed è un anno particolare, durante il quale si chiede un impegno nella formazione personale e comunitaria, in particolare con la partecipazione attiva ad eventi. Naturalmente anche la pastorale ordinaria viene coinvolta in questo periodo e nelle parrocchie diventa utile disegnare un percorso che tenga traccia dei passi compiuti. Nasce in questo modo l'idea delle credenziali del giubileo, uno strumento che attesta il cammino compiuto domenica dopo domenica, festa dopo festa, evento dopo evento. Un modo per tenere alta l'attenzione a quanto si compie nelle parrocchie, nelle diocesi e a livello di chiesa universale.
Il cammino della comunità credente è inserito nel cammino del mondo: la sua vocazione è quella di essere un forziere di speranza. Nei suoi interventi il cardinale Matteo M. Zuppi apre gli occhi e il cuore sulle tensioni che la nostra contemporaneità vive, leggendovi i segni e le testimonianze di speranza che emergono dalle macerie delle guerre, dalle violenze della storia e dalle ferite delle relazioni. Individua inoltre nella nostra volontà di dialogo e compassione lo strumento adatto per costruire strade di comunione e rispondere alle sfide che la società di oggi pone per il futuro del nostro vivere insieme.
Come capire qual è la chiamata di Dio per ciascuno di noi? E i sentimenti che proviamo sono energia da contenere e incanalare o forse un messaggio da ascoltare? Queste e altre domande vengono affrontate nel volume, attraverso un percorso attento alle dinamiche profonde dell'animo umano e alle relazioni che ci troviamo a vivere ogni giorno. Vengono presentate alcune categorie essenziali della teologia di Edward Schillebeeckx e della psicologia del profondo di Alessandro Manenti, e a partire da esse vengono fornite chiavi di lettura per comprendere il vissuto delle persone. Il lettore è accompagnato a familiarizzare con questo approccio psico-spirituale attraverso l'analisi di una storia di vita concreta e numerosi esempi proposti per illustrare i concetti più rilevanti.
«In cammino verso il Giubileo, ritorniamo alla Sacra Scrittura»: rispondendo a questo invito di papa Francesco, il libro vuole essere una bussola capace di orientare a 360° i credenti nel cammino giubilare, accompagnandoli quotidianamente ad ascoltare e meditare il Vangelo del giorno, illuminati dal commento di autori spirituali.
La gioia di essere amati sempre e comunque da Dio e di poter contare su di Lui, qualunque cosa accada, è il filo rosso che unisce queste meditazioni. A partire da un testo di riferimento, l'autrice ci conduce a cercare Dio, ad approfondire il rapporto intimo con Lui e la verità di noi stessi. La lettura è dispiegata nell'arco dei dodici mesi dell'anno, tanti quante sono le tematiche affrontate: un itinerario che si snoda lungo un cammino in cui si può ritrovare non solo chi ha un percorso di fede, ma anche ogni persona che riflette e si interroga sul senso della propria vita.
Andare dietro le sbarre: vi si trova una povertà umana e sociale che difficilmente riusciamo a digerire, ma essa è l'altro lato della nostra società. In questo volume, le voci di uomini e donne che vivono l'esperienza del carcere di San Vittore come condannati o come operatori si riflettono nelle fotografie in bianco e nero che ne ripresentano l'ambiente, nei suoi diversi volti oggetti e luoghi. Le immagini sono accompagnate dai testi di Rossana Ruggiero, dalla presentazione del cardinale Matteo M. Zuppi e da una postfazione conclusiva di Filippo Giordano, nominato Segretario per l'inclusione dei detenuti al CNEL. La luce delle fotografie, magistralmente catturata da Matteo Pernaselci, apre uno squarcio di speranza nel buio di tanti vissuti.