I tanti conflitti cui assistiamo, che siano cruenti o meno, che siano grandi guerre o piccoli razzismi, non trovano assolutamente motivazione nella fede autentica. Nell’attualità globalizzata le tradizioni religiose sono spesso ritenute sorgente di identità delle persone, ma considerarle come il solo elemento identitario rischia di far credere che possano avere reale funzione solo “per opposizione” rispetto ad altre credenze. Gli autori di questo saggio dialogano tra di loro nella curiosità delle tradizioni altrui e scoprono che la diversità è il vero motore della vita in società, e che l’accettazione del diverso da sé è il principale contributo alla definizione della propria identità e alla composizione dei conflitti.
In occasione del dottorato honoris causa dell'Istituto Universitario Sophia "per il suo servizio all'unità della famiglia umana". A Loppiano il 26 ottobre 2015 il conferimento del Dottorato honoris causa in Cultura dell'Unità al Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I da parte dell'Istituto Universitario Sophia costituisce una pagina storica. Di essa ci è qui offerta la documentazione di prima mano: in particolare, l'intenso messaggio augurale di Papa Francesco e la lectio magistralis del Patriarca Bartolomeo, teso a promuovere un pensiero e una prassi di giustizia, di fraternità e di pace segnati dall'inscindibile equilibrio dinamico tra comunione e libertà/diversità.
Il viaggio di papa Bergoglio nella Città Santa. Un passo avanti verso la pace in Medio Oriente o un progetto irrealistico? Nel suo primo viaggio internazionale, papa Francesco sceglie strategicamente Gerusalemme, quale emblema delle convivenze senza pace e senza speranza. L'intento è chiaro: proiettare la sua visione del mondo sul drammatico scenario politico mediorientale e arricchire la sua azione di leader mondiale con un accentuato respiro interreligioso. Le grandi prospettive aperte da papa Francesco nei suoi tre giorni in Terra Santa hanno trovato un immediato e clamoroso effetto nei Giardini Vaticani, cornice dell'incontro con Peres e Abbas. Un appuntamento storico, ma con effetti tutti da verificare. L'autore ha atteso nella Città Santa il pellegrino di Roma, ha seguito i suoi incontri, ha raccolto le prime, autorevoli valutazioni locali dopo il rientro del papa in Vaticano. Alla luce di un'osservazione diretta, rivisita parole e gesti di Francesco e dei suoi interlocutori per capire se a distanza di mesi, Gerusalemme ha segnato la grande svolta del suo pontificato o se, invece, ha visto più semplicemente lanciare una sfida irrealistica anche per gli stessi cristiani di Terra Santa.
Alle radici del dialogo inter-religioso dall'età tardo antica fino all'umanesimo i testi più significativi sul tema. Fin dall'epoca tardo-antica la filosofia del dialogo inter-religioso si è proposta di individuare le verità di base condivise tra le fedi al di là delle differenze di prospettive e tradizioni culturali. Il volume raccoglie diciotto contributi che attraversano la storia della cultura occidentale - dall'età tardo antica e medievale fino al periodo umanistico-rinascimentale - preceduti da un saggio introduttivo di Giulio d'Onofrio. Si delinea così una ricca panoramica dei testi più significativi sul tema: "Il Dialogo con Trifone" di Giustino; "Il discorso vero di Celso"; il "Discorso sulla tolleranza" del retore Temistio, una rassegna di temi e protagonisti del dibattito islamo-cristiano in lingua araba; gli scritti di Anselmo d'Aosta, di Abelardo, di Pietro il Venerabile, di Tommaso d'Aquino, di Raimondo Lullo, il "De pace fidei" di Cusano; la Lettera indirizzata al sultano Maometto II da papa Pio II, l'umanista Enea Silvio Piccolomini; le "Conclusiones" di Giovanni Pico della Mirandola; il dibattito tra Sèpulveda e Las Casas sulla conversione degli indios.
La biografia di una donna che ha dedicato la sua vita alla promozione del dialogo tra Ebrei e Cristiani.
Il volume traccia una panoramica sintetica del cammino ecumenico negli ultimi cinquant'anni, ricostruito attraverso i documenti magisteriali, i documenti di dialogo e i viaggi di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. In particolare - ed è una novità nella saggistica storica sull'ecumenismo - si evidenzia il ruolo dei movimenti ecclesiali, ricostruito attraverso interviste, siti web e materiali di prima mano forniti dalle rispettive Segreterie centrali.
Tema quanto mai affascinante, il rapporto tra corpo e religione si presenta denso di implicazioni antropologiche, filosofiche e teologiche in tutte le religioni, che vanno dalla considerazione del corpo sotto un'angolatura puramente morale e ascetica, fino alla sua mortificazione estrema, all'assunzione del corpo come simbolo di una realtà più alta. Il volume raccoglie sull'argomento contributi di varie provenienze accademiche (La Sapienza Università di Roma, Università di Tor Vergata, Università di Roma Tre, le Pontificie Università Urbaniana e Lateranense) e diverse metodologie ed aree di ricerca.
Come vivono i cristiani nei Paesi a maggioranza musulmana? Quali le difficoltà, ma anche le speranze per una pacifica convivenza tra le due comunità? Sono le domande all'origine di questo reportage di viaggio nei Paesi musulmani del sud e dell'est del Mediterraneo. Da Casablanca a Sarajevo, si alternano descrizioni di viaggio, interviste a vescovi e patriarchi - tra gli altri, il vescovi di Tangeri, Vincent Landel; l'arcivescovo di Algeri, Henri Teissier; il patriarca copto-cattolico Stefanos I -, racconti di storie vissute da semplici cristiani… Emergono così le questioni più importanti della presenza cristiana in terra musulmana: il dialogo non sempre agevole, i problemi derivati dalla guerra, il martirio di tanti, l'emigrazione che colpisce le comunità cristiane, i rapporti tra fedeli di diversi riti della stessa Chiesa cattolica… Lo spirito che guida la scrittura del libro è quello della fraternità universale, che nonostante i problemi delle diverse regioni, alimenta l'insopprimibile speranza che è propria del vero cristiano.
«Ogni volta che si eliminano le caricature e si superano i pregiudizi, si rende un servizio alla verità. Le differenze fondamentali possono cosi essere apprezzate nel loro giusto valore e, quando non possono portare a un accordo, ne sono rischiarate, costituendo una sfida». Stretto collaboratore di papa Giovanni Paolo II, monsignor Fitzgerald ha una lunga esperienza di incontro con i musulmani e con i fedeli di altre religioni. In queste pagine di scottante attualità, egli parla a cuore aperto di dia~ logo interreligioso, delle sue esigenze e delle sue possibili trappole, quali ad esempio le tentazioni di sincretismo o di monopolio. Queste pagine pongono i fondamenti di tale dialogo e descrivono la sua concreta messa in opera, senza nascondere né le delusioni né i vicoli ciechi, offrendo il punto di vista - aperto, ma senza falsi irenismi - di uno dei più profondi conoscitori attivamente impegnato in una que~ stione religiosa dalle profonde implicazioni geopolitiche.
Questo volume si rivolge a tutti coloro che hanno a cuore il ristabilimento dell’unità dei cristiani e costituisce uno strumento particolarmente utile a coloro che hanno responsabilità in questo ambito. È una guida indispensabile per mettere in atto e rafforzare l’ecumenismo spirituale, linfa di ogni impegno teso a radunare di nuovo i cristiani divisi. Usando le parole dell’autore «la presente pubblicazione offre dei suggerimenti pratici per mettere in atto e rafforzare quell’ecumenismo spirituale che costituisce il fulcro di ogni sforzo teso a radunare di nuovo insieme i cristiani divisi [...] Lo scopo centrale di questo testo consiste nell’applicare l’insegnamento, le direttive e le norme dei documenti del Concilio Vaticano II e dei documenti successivi, che hanno ulteriormente esplicitato l’impegno della Chiesa cattolica nella ricerca dell’unità dei cristiani». (dalla Prefazione) Il Cardinale Walter Kasper, dal 2001 alla guida del Dicastero per l’unità dei cristiani, è autore di numerose opere teologiche: per i tipi di Città Nuova ha già pubblicato “Il ministero petrino. Cattolici e ortodossi in dialogo” (2004, volume 49 della Collana di Teologia, serie diretta da Piero Coda).
Da sempre, in tutte le culture e religioni, la luce è fonte di vita, di bene, di calore, di perfezione, di felicità. Nell'Antico Testamento è simbolo della presenza di Dio e della sua salvezza; nel Nuovo Testamento è Gesù stesso. A suo volta il cristiano è chiamato ad essere luce per le genti, ad annunciare la Parola di Dio ai pagani, «ad aprir loro gli occhi, perché passino dalle tenebre alla luce» (Atti 26, 18). Come? Vivendo la Parola. Ma se il cuore del Vangelo è il comando dell'amore reciproco «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri» (Gv 13, 35) -, il cristiano è fonte di luce soprattutto nella comunità, nella Chiesa. Dopo Fuoco è la Tua Parola, come vivere il Vangelo (2003, 2004) Fabio Gardi propone una meditazione su come annunciare la Parola.
cattolici e ortodossi in dialogo