e il quadro completato di quanto e`stato fatto per preparare e attuare la riforma liturgica descritto da colui che e`stato il principale direttore e animatore dell impresa.-x0d- n.e. Ampliata e arricchita di note per una lettura analitica
Lo studio di Vincenzo Pierri in modo ampio e con scrupolosa indagine scientifica sulle fonti esamina i formulari eucologici delle Missae rituales in Dedicatione ecclesiae et altaris e quelli della sezione Pro sancta Ecclesia delle Missae pro variis necessitatibus vel ad diversa della terza edizione tipica del Messale romano. I trentaquattro formulari esaminati offrono già di per se stessi una ricca documentazione e, compendiando sapientemente nova et vetera, offrono uno spaccato di teologia liturgica sul mistero della Chiesa nel quale dialogano allusioni scritturistiche e patristiche, insegnamenti dottrinali del Concilio Vaticano II, sedimentate acquisizioni della spiritualità cristiana. L'autore però si spinge oltre e, nella seconda parte, fa emergere e dà sistematica lettura dei temi ecclesiologici presenti nella lex orandi.
L'Associazione Professori e Cultori di Liturgia Italiani, con la XXXVIII settimana di Studio, ha voluto addentrarsi nella questione omiletica. La pubblicazione degli Atti rappresenta un contributo alla promozione del dibattito e della ricerca intorno a tale questione, fornendo indicazioni per un possibile equilibrato e rigoroso approccio all'omelia quale servizio alla Parola in ambito liturgico.
Il libro degli Atti, frutto del XIII Convegno Liturgico per Seminaristi, intende rileggere l'identità e la missione del presbitero, attraverso lo studio e la riflessione intorno al rito e alla preghiera di ordinazione.
Atti della XXXIII Settimana di Studio dell'Associazione Professori di Liturgia, Camposampiero (Padova), 28 agosto - 2 settembre 2005.
questo volume costituisce il nucleo centrale del manuale di liturgia programmato in 3 tomi, in quanto la celebrazione dei sacramenti e`la finalita di tutta quanta la liturgia.
La sfida della complessità sta pro- vocando anche la comunità cristiana, dalla professione di fede alle sue forme rituali, dal teologare alle prassi pastora- li, in una irreversibile tensione sinodale. Il presente volume, opera di ricerca dei liturgisti della Facoltà Teologica di Sici- lia in dialogo e collaborazione con litur- gisti di altre istituzioni accademiche, è pensato come l’avvio di un percorso secondo il metodo interdisciplinare. Ri- leggerà il contesto ecclesiale e liturgico attuali secondo il paradigma della complessità, ripasserà la grammatica e la sintassi rituali per mettere alla prova la prassi sacramentale e celebrativa, per raccoglierne le provocazioni, sco- prirne la forza profonda e aprire a nuo- ve piste di riflessione e approfondimen- to pastorale.
Bisogna imparare a guardare la liturgia attraverso il ritmo, il movimento, lo scam­bio, le interazioni, le relazioni, la mobilità dei simboli, la trasformazione delle singole identità, in una comunione di diversità che vibra, che si versa e che si espande, verso la vita eterna. Intesa in questo senso, la pro­fonda e autentica qua­lità relazionale che esiste tra i credenti in Cri­sto, si rende possibile e visibile anche attra­ver­so il mo­vimento armonico dei corpi che ce­le­brano il loro Signore. Cogliere i movimenti e le di­na­miche di una celebrazione, esaminan­do­­ne in particolare il movimento, ci rende ca­pa­ci di comprendere e gestire meglio la qua­lità relazionale che la liturgia esprime. Stu­dia­re il ritmo e le direzioni spaziali del corpo nel rito, ci aiuta a prendere coscien­za della finalità del rito stesso: la comunio­ne tra Dio e l’uma­ni­tà.
Giuliva Di Berardino laureata in Let­tere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Uni­ver­sità Antonianum di Roma, la Licenza pres­so l’Istituto di Liturgia Pastorale di Pa­do­va e il Dottorato in Teologia con specializzazione in Liturgia, nello stesso Istituto. Consacrata nel­l’Or­do Virginum della dio­ce­si di Verona, guida laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizza­zio­ne e all’accompagnamento spirituale. E’ an­che pedagogista del movi­men­to, inse­gnan­te di educazione al movimento e di re­li­gio­ne nella scuola pubblica. Insegna li­tur­­gia per laici nelle Scuole Vicariali della dio­cesi di Verona e nella Scuola di Spiritualità S. An­­tonio Dottore di Padova. Cura la rubrica “Ef­fatà” sul giornale online “Informazione cattolica”. Collabora inoltre con l’ufficio pel­le­gri­nag­gi della diocesi di Verona proponendo itinerari di spiritualità.
Il libro pubblica gli Atti della 70ª Settimana Litur­gica Nazionale tenutasi a Messina, dal 26 al 29 agosto 2019.
« Dalle parole indirizzate da papa Francesco ai par­tecipanti alla Plenaria della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, si esce chia­ramente sostenuti e incoraggiati per il tema della 70^ Settimana Liturgica Nazionale, individuato dalla feli­ce convergenza del Centro di Azione Liturgica e del­l’ar­civescovo di Messina-Lipari-S. Lucia del Mela e i suoi più stretti collaboratori nell’am­bi­to della pastorale li­turgica. Il tema era suggerito dal­la straordinaria ricchez­za di testimonianza di san­tità che la città dello Stret­­to, offertasi per ospitare l’evento, e la storia del­l’ar­ci­diocesi sicula conserva e consegna al nostro presente ecclesiale. A porre la santità sotto il cono di luce della riflessione della nostra Settimana, contribuiva non po­co il dono che papa Francesco porgeva a tutta la Chie­sa il gior­no di San Giuseppe del 2018 consegnando a pastori e fedeli l’esortazione apostolica sulla santità nel mondo contemporaneo Gaudete et exsultate. Inol­tre, l’attenzione alla santità si presentava come un’op­portuna e indovinata prosecuzione del tema affrontato nella precedente Settimana Liturgica di Matera: “La liturgia risorsa di umanità”. Avendo sem­pre davanti agli occhi la lapidaria espressione conciliare di Gaudium et Spes 41: “Chiunque segue Cristo, l’uomo perfetto, diventa anch’egli più uomo”, contempliamo il Santo come l’uomo “pienamente riuscito” in Cristo e la vita cristiana come il “passo affrettato” verso il suo pieno e definitivo conseguimento (MR 661) »
La buona recezione della liturgia postconciliare si gioca sulla maturazione della capacità di celebrare (ars celebrandi). È ormai evidente che l'agire rituale esige una competenza specifica, che consiste anzitutto nel rispettare le regole fondamentali del rito stesso. L'accostamento tra rito e teatro fa emergere aspetti fondamentali di tale competenza, pur dentro un rapporto complesso tra realtà e finzione, tra reale e virtuale. Anche se su piani diversi, entrambe le esperienze hanno la capacità di "mettere in scena" il mondo per trasformarlo, attivando tutti i linguaggi di una performance globale.
Lo studio del rito come mediazione propria della liturgia può contribuire non solo a comprendere e affrontare meglio le questioni pastorali sottese alla prassi celebrativa, ma anche a considerare in modo nuovo le questioni teologiche della liturgia e della sacramentaria. Esso può costituire anche, in modo sorprendente, un terreno comune per proseguire nel dialogo ecumenico in modo rinnovato e meno preconcetto. Il volume presenta diversi contributi che, a partire da una più profonda conoscenza del rito, sviluppano percorsi riflessivi di tipo storico, ecumenico, sistematico e pastorale.