«Mariolina Ceriotti Migliarese presenta la coppia per quello che è: una straordinaria avventura. I cui protagonisti, l'uomo e la donna che si prendono finché morte non li separi, sono i veri, grandi e misconosciuti eroi del nostro tempo. Quest'avventura si realizza in un teatro amplissimo: quello tra le generazioni passate (da cui tutto ha origine) e la vita futura (consentita proprio dall'amore di tale coppia); quello del corpo (primo e ancora confuso interprete del sé) e insieme di Dio (il Terzo che accoglie i due, trasmettendo loro la sua capacità di amare). Sfide grandi, che si accompagnano con altre solo apparentemente più modeste, e comunque misteriosamente collegate alle prime, come l'accettare senza rancore l'arrosto bruciato, o il tono sbagliato di una richiesta, di un commento. Quella della coppia, eroica nella sua necessaria imperfezione, esperta fornitrice di perdoni, è l'avventura umana, la nostra avventura. Che ci chiede coraggio, buonsenso, fantasia, qui prontamente e chiaramente forniti dalle narrazioni e notazioni puntuali dell'autrice, moglie, madre, e terapeuta di straordinaria esperienza e sensibilità». (dall'invito alla lettura di Claudio Risé)
La riflessività sull'amore appare ancora molto superficiale, nonostante secoli di filosofia e di sapienza spirituale. Si rimane a considerazioni sul rapporto personale e ai modi di comportarsi verso gli altri. Si annovera l'amore tra le virtù personali. L'amore è anche questo, ma affonda le sue radici in ben altro. Si nasce e si vive in un tessuto di relazioni significative. Un bambino piccolo non saprà dire nulla a proposito dell'amore ma vive immerso in una comunione di persone. Tale comunione è emergente rispetto le singole persone, supera la somma dei singoli. Il libro raccoglie brevi saggi che esplorano la ricchezza e la complessità delle relazioni vitali: queste pagine sono un antidoto alla confusione sulla natura dell'amore che porta a conflitti nelle relazioni, a improvvisazioni senza sbocco, come avviene quando ci si perde in un labirinto.
Con sguardo alla disgregazione che mina tanti settori della vita sociale, e in particolare le coppie e le famiglie, il cardinale Carlo Caffarra asseriva che «la progressiva identificazione del diritto con il desiderio è la vera metastasi delle nostre società occidentali ». Questa affermazione, apparentemente cruda, che mette in contrasto l'autodeterminazione e la legge trova riscontro nelle 12 storie di crisi qui raccolte. I titoli dei capitoli rimandano a precise immagini archetipiche della psicologia analitica - l'Innocente, l'Orfano, il Guerriero, il Saggio, il Mago, il Folle - che l'Autore, avvocato familiarista, ha studiato nei suoi fondamenti. L'intento è di aiutare i singoli e le coppie a ritrovare attraverso le difficoltà anzitutto sé stessi, senza arrendersi agli oceani di sofferenza e di ingiustizia che il divorzio «facile» illude di non causare. Si trovano perciò qui dolorose vicende di separazione e divorzio, aspre lotte con l'altro e con sé stessi e però anche percorsi di rinascita. Una particolare attenzione è concessa agli uomini, che spesso, soprattutto quando sono padri, diventano la parte più punita nella ricomposizione del conflitto. I racconti sono stati trasfigurati nel rispetto del segreto professionale e per far emergere dalla realtà condizionata dagli schemi del divorzismo i princìpi della psicoanalisi di Jung e di successivi interpreti come l'americano James Hillman e l'italiano Claudio Risé, che firma anche l'incisiva Presentazione.
Prefazione Carla Rossi Espagnet.
Questo volume affronta il tema della donna e madre, immersa nella società ed esposta a sollecitazioni che la mettono a dura prova promettendole una felicità basata su presupposti insufficienti, se non del tutto fasulli. Se la donna-madre è in crisi, ciò avviene soprattutto perché si ritrova a inseguire la propria identità dove non può trovarla. Ricorrenti messaggi distorti la distraggono: dimagrisci per farti ammirare, spenditi per la carriera e il potere che ti offre, fai più soldi, sii uno schianto, sii rilassata. Poi incombe la pressione dei pari, cioè delle altre madri, che innesca l'ansia da performance, la tensione a sentirsi mamme migliori a forza di accumulare cose materiali e impegni per sé stesse e per i figli, con il pretesto di offrire loro non meno opportunità rispetto agli altri bambini e ragazzi. «Una casa più bella, vestiti migliori, una scuola più all'avanguardia per il nostro bambino, chiamalo come vuoi: siamo convinte che qualcosa, da qualche parte, ci renderà un poco più contente». Ma il risultato è lo sfinimento. Di qui la proposta di dieci «segreti», dieci «abitudini» positive da acquisire, o, meglio, da conquistare: l'autostima, le vere amicizie, la fede, la rinuncia allo spirito di competizione, un rapporto sano con i soldi, meditare in solitudine, apprendere un amore più limpido, una vita più semplice, scacciare la paura, abbracciare la speranza. L'efficacia di queste buone abitudini viene condivisa mediante le testimonianze concrete raccolte dall'autrice di altre donne e madri che, trovandosi in situazioni difficili, si sono comportate in maniera per qualche verso esemplare.
Nonni 2.0. Ovvero diventare nonni nel Terzo Millennio quando la vita frenetica che travolge i figli, spesso chiamati per lavoro a stare molte ore fuori da casa, o lo sgretolamento del tessuto sociale impongono ai più anziani di farsi carico di una seconda vita, non meno intensa, accanto ai nipoti e agli stessi figli, in veste di amorevole e saggio supporto, o addirittura collante del nucleo famigliare...
Chi sono i nonni oggi, nella società 2.0, globalizzata, immersa in un cambiamento epocale, iperconnessa nel Web, ma così frammentata nella realtà <<vera>>? Chiedetelo ai 2.4O0 studenti di 200 scuole italiane statali e paritarie che hanno partecipato al concorso «io & i miei nonni: esperienze e riflessioni», promosso dall'Associazione Nonni 2.O, in collaborazione con la rivista Tempi. Loro lo sanno e lo sanno spiegare benissimo. Questo volume raccoglie i testi vincitori del concorso e una gustosa rassegna di brani estratti dagli altri lavori in gara. Li introducono un contributo firmato dalla sociologa Giovanna Rossi, dalla psicologa Eugenia Scabini e dal giornalista Robi Ronza, a nome dell'Associazione Nonni 2.0, sul ruolo e il compito dei nonni; e una riflessione dello scrittore Davide Rondoni, presidente della Giuria. La Cerimonia si e svolta in Senato, il 4 giugno 2019, alla presenza del Presidente [\4aria Elisabetta Alberti Casellati, che ha impreziosito il volume con un suo specifico contributo.
I cambiamenti culturali e l'intenso uso del digitale quanto hanno modificato e condizionano tempi e modalità di crescita dei ragazzi? Quali sfide educative sono chiamati a gestire i genitori e gli educatori negli anni della scuola superiore?
Questo libro si rivolge ai genitori che ancora credono nel loro ruolo insostituibile nel percorso adolescenze dei figli e ad adulti di riferimento disposti a spendersi nel lavoro formativo. Vengono forniti non ricette precostituite, ma princìpi validi e linee operative che chiedono di mettere in gioco la libertà e il rischio educativo. I temi trattati riguardano l'attuale definizione dell'adolescenza e la possibilità di porle un "limite", le dipendenze che ne ostacolano il percorso, quali possano essere gli spazi d'azione degli educatori, in particolare i genitori. Il contesto esplorato è la scuola superiore: l'orientamento alla scelta, lo studio... Ma l'oggetto di osservazione privilegiato sono le relazioni, con attenzione alle problematiche didattiche ed educative.
Gianpiero Camiciotti, psicologo, docente w dirigente scolastico, possiede un'esperienza pluriennale nell'insegnamento e nel supporto psico-pedagogico a famiglie e adolescenti. Tra le sue pubblicazioni: L'orientamento personale dell'alunno (Le Monnier, 1981) e Tuo figlio adolescente (Ares, 1995).
Alessandra Modugno, docente di filosofia nell'Università di Genova, si occupa di ricerca in àmbito antropologico e metafisico, ma anche di didattica e orientamento. Tra le sue pubblicazioni: Appassionati alla realtà (Armando, 2011) e Pensare criticamente. Verità e competenze argomentativi (Carocci, 2018).
«Mariolina Ceriotti Migliarese presenta la coppia per quello che è: una straordinaria avventura. I cui protagonisti, l'uomo e la donna che si prendono finché morte non li separi, sono i veri, grandi e misconosciuti eroi del nostro tempo. Quest'avventura si realizza in un teatro amplissimo: quello tra le generazioni passate (da cui tutto ha origine) e la vita futura (consentita proprio dall'amore di tale coppia); quello del corpo (primo e ancora confuso interprete del sé) e insieme di Dio (il Terzo che accoglie i due, trasmettendo loro la sua capacità di amare). Sfide grandi, che si accompagnano con altre solo apparentemente più modeste, e comunque misteriosamente collegate alle prime, come l'accettare senza rancore l'arrosto bruciato, o il tono sbagliato di una richiesta, di un commento. Quella della coppia, eroica nella sua necessaria imperfezione, esperta fornitrice di perdoni, è l'avventura umana, la nostra avventura. Che ci chiede coraggio, buonsenso, fantasia, qui prontamente e chiaramente forniti dalle narrazioni e notazioni puntuali dell'autrice, moglie, madre, e terapeuta di straordinaria esperienza e sensibilità». (dall'invito alla lettura di Claudio Risé)
«Vivere una vita lunga e umanamente ricca con la persona di cui ci si è innamorati rimane un profondo e costante desiderio del cuore. Ma la vita insieme è qualcosa che non si improvvisa: oggi più che mai è necessario in primo luogo comprendere in che cosa consiste questa specialissima relazione uomo-donna, che contiene in sé il progetto del per-sempre; è necessario riflettere su quali sono le sue inevitabili difficoltà, ma anche su quali possono essere i pensieri-guida che aiutano a nutrirla, a rinnovarla e quando necessario anche a ripararla. Sono necessari pensieri di buona manutenzione, ma anche pensieri che aiutano a gestire gli inevitabili conflitti per poterli superare. L’autore non si rivolge alle coppie in crisi ma a tutte le coppie, in ogni fase del loro percorso, per aiutarle a riscoprire il valore della loro relazione e il suo significato pienamente vocazionale, toccando punti che è indispensabile conoscere: la scoperta dell’identità specifica di ogni coppia, la centralità di un buono scambio sessuale, l’importanza del concetto dei «Punti di vista», che ci aiuta ad uscire dalle contrapposizioni sterili e a rinunciare alla questione impossibile su chi ha «oggettivamente» ragione in un conflitto. Si tratta di riflessioni che hanno una forte ricaduta operativa nella vita della coppia e che, se ben assimilate, possono rendere davvero migliore la vita insieme».
Mariolina Ceriotti Migliarese
La fragilità dei rapporti coniugali ha raggiunto vette drammatiche: i matrimoni basati solo sull'innamoramento sembrano più fragili persino di quelli combinati. In effetti, il vero matrimonio non si costruisce solo con il sentimento, ma imparando ad amare e cercando la felicità dell'altro (e degli altri...). È importante ricordare che quando ci si sposa si entra in un tessuto relazionale molto più ampio rispetto al binomio «io-tu» dei coniugi. Se la coppia saprà comprendere questo portato relazionale, saprà mettersi alla scuola dell'amore autentico vincendo le sfide del nostro presente così «liquido». Il nuovo libro di don Ugo Borghello, che ha dedicato lunghi anni all'ascolto delle coppie, è una guida preziosa per continuare a credere nel «sogno dell'amore per sempre». E non restarne delusi.
Essere madri di un figlio maschio non è facile: eppure ogni madre dovrebbe ricordare che suo figlio da lei ha bisogno soprattutto di ciò che soltanto lei può dargli: quel vocabolario emozionale che per tutta la vita lo renderà capace di sentirsi amato e di amare. Non ci sono grandi figli senza grandi mamme: questo libro illustra in dettaglio gli elementi di questa scuola amorosa e formativa. La grande mamma è colei che sa dare «arco e frecce» a suo figlio per centrare gli obiettivi sa insegnargli che cosa è «casa», sa aiutarlo a cogliere quelle realtà sostanziali che sono l'amore, il sesso e la collocazione nel mondo.
«Per quanto mi riguarda non sono progressista ma neanche declinista. Il mondo è ancora fin troppo bello per me. Un lombrico non smette di stupirmi. E so che nessuna tecnologia mi permetterà mai di comprendere mia moglie, né di amarla di più. La mia resistenza al progressismo procede dal mio accogliere il mondo così com'è dato, con tutto il suo dramma. Non ho ancora imparato a costruire una casa, coltivare un orto, pensare come sant'Agostino, poetare come Dante, perché dovrei gettarmi su un casco con realtà aumentata? Non sono ancora abbastanza umano, perché dovrei cercare di diventare cyborg? Sarebbe, con la scusa di essere all'avanguardia, disertare il mio posto. Chi si meraviglia della nascita di un bambino è poco sensibile alla pubblicità dell'ultimo iPhone. Uno che sa ancora gridare per la nostra salvezza non è abbastanza credulone per votarsi all'intelligenza artificiale. A meno che l'intelligenza artificiale non l'aiuti a gridare di più e a stupirsi del lombrico». Novanta testi brillanti e profondi, in cui Fabrice Hadjadj si interroga sul futuro della nostra umanità sottoposta alla crescente influenza della tecnologia e del consumo. Rifiutando ogni discorso moralistico, attraverso il suo linguaggio festoso trasmette un'irresistibile gioia di vivere, mentre allo stesso tempo chiarisce le basi che ci permettono di rifondare la nostra relazione con l'economia e la politica.