Nel suo Commento al Padre nostro l'autrice da un lato esprime lo stupore e la gioia di avere in cielo un Padre che ci ascolta, ci ama e provvede a noi, ci desidera, ci aspetta, dall'altro considera le conseguenze pratiche di questa sublime paternità, cioè il nostro diventare fratelli, "non disuniti, distanti, come fortezze, isole, [...] ma gente sempre in cammino, con il volto proteso di coloro che hanno bisogno gli uni degli altri". Ci indica la responsabilità che questo comporta, l'impegno di conversione in un mondo lacerato da rivalità, divisioni, sfruttamento, odio, vendetta, in cui si rende necessario ogni giorno il grido: "Liberaci dal male". Ci rende consapevoli che "procurare, produrre, conquistare il pane, possederlo, consumarlo sembra un destino", e ci dona "la memoria, il richiamo alla nostra provvisorietà". Con la quotidiana richiesta di perdono "ci mostri nel tuo specchio le ferite che abbiamo [...]. Polverizzi le resistenze che ci tengono lontano dalla fratellanza". L'autrice, infine, esprime la certezza che il Padre nostro ci ridona ogni volta la consapevolezza di essere "debitori di un compito, custodi della paternità, imprenditori della salvezza nel qui e ora, testimoni dell'appartenenza" a Dio.
Una pubblicazione che mette in evidenza alcuni aspetti della spiritualità cristiana associati ai tre pastorelli per un aiuto alla preghiera personale e comunitaria.
Il libretto di preghiere è imbustato con una decina di Rosario profumata e la crociera (medaglietta) con l'effigie della Madonna di Fatima.
La preghiera del cuore o preghiera di Gesù è una delle eredità più preziose che l’Oriente cristiano ha tramandato a tutta la Chiesa. Il libro – scritto da due eminenti autori – introduce il lettore a questa forma di preghiera profonda. L’uomo occidentale – così spesso diviso e disperso – è aiutato a raggiungere “il luogo del cuore” dove la preghiera e la vita si identificano.
"Signore, insegnaci a pregare" è la richiesta che gli apostoli un giorno rivolsero a Gesù. "Vorrei imparare a pregare" è il desiderio che nutrono in cuore molti cristiani. A pregare si impara pregando e mettendosi alla scuola di guide esperte. Nella storia della spiritualità cristiana i monaci sono sempre stati considerati "maestri di preghiera" perché hanno fatto della preghiera la loro occupazione principale. "Nihil Operi Dei praeponatur - Non si anteponga nulla alla preghiera" prescrive la Regola di san Benedetto. Questo libro, scritto da un monaco di lungo corso, è un "trattato" sulla preghiera alla scuola della tradizione monastica. Un testo che può essere di grande aiuto per chi desidera imparare i segreti della preghiera cristiana.
Il “Padre nostro” attraverso la struttura della lectio divina, con meditazioni nutrite da citazioni che vanno dalla Bibbia ad autori contemporanei (filosofi, poeti). Ogni meditazione è seguita dalle Risonanze, che ruotano attorno a un Salmo, a un racconto di vita, a una testimonianza. Scrive don Pezzini nell’Introduzione: «Leggere una pagina di Angelo Rusconi è come assistere a un fuoco d’artificio o finire sotto gli scrosci di un temporale. La scrittura è frizzante, procede a scatti, piena di parole ricche di sostanza, gettate davanti al lettore con una sorta di accelerazione che omette di evidenziare le connessioni, stimolando di continuo l’attenzione».
Non c’è un unico cammino per la preghiera, ma esistono mille modi per portare avanti il dialogo con Dio. Nella complessità dell’argomento si inseriscono queste pagine che analizzano i “meccanismi” e le dinamiche interne della preghiera nel Nuovo Testamento. Partendo dal presupposto che a pregare si impara, l’autore, apprezzato biblista, rivisita alcune note pagine e preghiere del Nuovo Testamento come il Padre Nostro e la preghiera del cuore, gli inni cristologici e la letteratura giovannea.