Raccolta di meditazioni bibliche per le celebrazioni liturgiche della domenica e delle altre feste liturgiche dell'intero ciclo triennale. Dalla durezza della roccia, trasparente segno dell'asprezza della vita, la Parola di Dio fa sgorgare il miele della consolazione per il suo popolo. E' la citazione di Dt 32,13 in cui si dice: Dio fece loro succhiare miele dalla roccia", che fa da filo rosso a queste meditazioni bibliche, scandite sulla trama dell'anno liturgico. Sono una pagina per ogni domenica lungo i tre anni stabiliti. La brevita si accompagna alla semplicita e alla chiarezza, in maniera di lasciar veramente fluire la dolcezza tonificante della Parola della Bibbia. Cio che colpisce di queste riflessioni e l'incisivita dei titoli, piccole sintesi del contenuto, assieme all'armonica connessione delle tre letture proposte, ove si coniugano la buona esegesi con l'efficace attualizzazione che giunge alla nostra vita quotidiana. "
In queste riflessioni sulle letture delle liturgie domenicali dell'anno C la brevità si accompagna alla semplicità e alla chiarezza. Ciò che colpisce in questi commenti è l'incisività dei titoli, piccole sintesi dei contenuti, insieme all'armonica connessione delle letture proposte, dove la buona esegesi si coniuga con l'efficace attualizzazione che giunge alla nostra vita quotidiana.
Non basta annunciare Dio, bisogna anche lottare contro gli idoli, abbattere le immagini idolatriche del divino. Chiedendosi di continuo: quale Dio e quale fede? La predicazione, infatti, richiede di muoversi sul piano profetico, come sentinelle che annunciano il pericolo; ma, insieme, anche su quello sapienziale, per vincere il disgusto, l'inappetenza per indigestione di parole sature, discorsi pedanti, che hanno la pretesa di spiegare tutto. Proprio il contrario della poesia: poche parole luminose che si limitano ad accennare. La predicazione proposta in queste pagine è una saggia via di mezzo che si fa carico della preoccupazione pedagogica di accompagnare l'uditore della parola a tradurla nella quotidianità, senza mai arrivare a essere parola satura" (dalla prefazione di Lidia Maggi).