Questo volume si presenta come una raccolta di preghiere scritte in diversi anni da don Bortolo Uberti, e pensate per il tempo di Avvento, precedute da una breve introduzione dell'autore. Proposte una per ogni giorno dell'Avvento, alla lettura non si presentano come preghiere strettamente liturgiche e si arricchiscono, grazie alla forma poetica che le contraddistingue, di un respiro più ampio che lascia spazio alla meditazione, al colloquio interiore con Dio, all'azione dello Spirito
Un piccolo strumento che desidera aiutare a pregare e a sentirsi in cammino con altri che pregano. Abbiamo bisogno di ripetere ogni giorno l'invocazione dei discepoli di Gesù: «Signore, insegnaci a pregare» (Lc 11,1). Abbiamo bisogno di imparare, abbiamo bisogno di pregare per non perderci, per non scoraggiarci o rassegnarci, per non impazzire. Camminiamo insieme verso la Pasqua di Gesù, saliamo insieme verso Gerusalemme, arriviamo sulla soglia del giardino.
"Oggi la questione seria è la crisi della vocazione: cioè la fatica a pensare tutta la propria vita come la risposta a una chiamata, dentro un progetto più grande di quello che possiamo disegnare noi e dentro una rete di relazioni più forte di quella che potremmo intessere da soli. La vocazione è scoprire con chiarezza la propria identità e viverla ogni giorno, nelle relazioni, nel lavoro, nelle scelte concrete, nella fede? È difficile trovare il proprio posto nel mondo e costruire il proprio domani. Ma questo posto c'è; nessuno è senza. Per ciascuno Dio ha un disegno singolare. La questione è riconoscerlo e viverlo."
La felicità è la piena realizzazione personale sono un desiderio di ogni giovane, un'aspirazione per la vita di ogni uomo o donna. Ma è davvero possibile raggiungere questo obiettivo? Ripercorrendo il "Discorso della montagna", Bortolo Uberti si concentra sulle Beatitudini: la via sicura da percorrere che Gesù ha indicato e spiegato a ciascuno di noi per conseguire una gioia piena e duratura già a partire da oggi, da qui.
“La pagina delle beatitudini è rivoluzionaria. Fa venire voglia di cambiare il mondo: per questo, prima di tutto, deve cambiare noi stessi; coinvolge tutti in un’avventura straordinaria”. L’uomo è un inguaribile cercatore di gioia, grande o piccola che sia. Tutto ciò che l’uomo pensa, decide e compie ha come scopo la felicità. Paradossalmente, anche quando sbaglia l’uomo agisce in ragione della propria felicità, magari distorta. Gioia è l’altro nome che si può attribuire al senso della vita, perché il senso della vita è essere felici. Il senso è quella forza che dà ragione alle nostre azioni, ai nostri desideri, alle nostre scelte, a ogni nostra battaglia. Il senso è ciò che ci permette di guardare avanti, verso il domani, con la certezza che sarà promettente. Ci permette di non smarrirci nel caos, di non rassegnarci al caso, di non sprofondare nel fango di ciò che non va e di ciò che fa male e fa del male.
Nei dieci capitoli del libro c’è tutto questo e anche di più. C’è la mucca di Chagal, il Fil al posto del Pil (felicità interna lorda), la grande G della Giustizia, il Faruest, Massimo Troisi e tanto altro ancora.
Un libro che si rivolge in prima battuta ai ragazzi ma non solo a loro, perché la ricerca della felicità, del senso, è una ricerca che non conosce età.
Una particolarità del volume è la presenza di QR code, che permettono l’accesso via smartphone e tablet a contenuti multimediali aggiuntivi.