«Se continuiamo a parlare di parrocchia non è soltanto perché di fatto esiste, anche se in condizioni precarie di salute, ma perché è il momento di pensare alla presenza della Chiesa a livello locale in modi ben diversi da come finora è stata vissuta e in buona misura continua a esistere». A partire da questa provocazione, mons. Selvadagi si sofferma a riflettere sulle forme di parrocchia che esistono in Italia e nei Paesi occidentali, fortemente indebolite dalla secolarizzazione in termini di capacità aggregativa, di rilevanza sociale e sottoposte a una severa prova di resistenza, per cercare di proporre percorsi che la rendano rilevante nella società e, insieme, più aderente alle attese evangeliche. La parrocchia, per l'autore, vescovo ausiliare di Roma, va in qualche modo vivificata: non si può accettarne una sorta di lento declino, né conservarla per rassegnazione, né la si può ridurre all'aspetto pragmatico-organizzativo: non è infatti in questione «se la parrocchia sia l'unica forma di comunità cristiana, ma come lo possa essere meglio in maniera propria [...] per dare corpo alla sua costitutiva natura comunitaria dell'essere cristiani nel territorio». Una riflessione attuale, appassionata e soprattutto concreta, che apre strade possibili per le comunità parrocchiali, sensibili alle relazioni umane ed orientate a presentare con creatività il Vangelo.
Il pensiero cristiano si confronta con una realtà planetaria plurale, all’interno della quale differenti culture e mondi religiosi diversi si incontrano. Alla teologia è richiesto un contributo che sappia dire una parola chiarificatrice, dal punto di vista della fede della Chiesa, sul valore del fenomeno religioso nelle sue varie espressioni, sulla domanda di sacro, sulla ricerca di senso della vita.
Biografia
Paolo Selvadagi, vescovo ausiliare della diocesi di Roma, è stato docente di Teologia delle religioni e del dialogo interreligioso, di Introduzione alla filosofia presso la Pontificia Università Lateranense. È Consultore del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Ha già pubblicato sullo stesso argomento: Cristianesimo e religioni. Saggi teologici (Roma 1998), Teologia, religioni, dialogo (Roma 2009).
La teologia, oggi, ha il compito chiarire come e in che misura il fenomeno religioso abbia un suo posto all'interno della verità rivelata. Soltanto i risultati di questa indagine possono consentire al Cristianesimo di affrontare la comparazione con altre forme religiose guidato dalla consapevolezza di non voler tradire o ridurre il messaggio rivelato, ma semmai di intenderlo in tutta la sua ampiezza. La prospettiva, sottesa alle considerazioni teologiche contenute nel testo, è di carattere trinitario e fa da struttura portante alle argomentazioni. Infatti, i misteri cristiani che vengono ad illuminare il fatto religioso e lo collocano all'interno della storia della salvezza sono che il Padre è origine e fondamento di tutto,il Figlio è redentore universale, lo Spirito vivifica l' intera umanità. Le analisi sono guidate dalla convinzione che soltanto alla luce di fondate e radicate convinzioni, basate sui contenuti della dottrina della fede, è possibile intraprendere forme concrete di incontro, di confronto con i credenti di altre religioni senza indebolire la propria adesione alla fede cristiana ed alla Chiesa, ma con il coraggio di collaborare insieme a loro per la promozione morale e spirituale dell'umanità.