È molto facile fare assistenzialismo perché non richiede nessun impegno di cambiamento delle nostre abitudini. Ci si mette la coscienza a posto perché si è dato qualcosa in forma di denaro o di aiuti, mentre tutto continua come prima con stili di vita che inquinano l’ambiente, che generano un consumismo spietato, che svuotano la vita di relazioni umane, che trattano le persone come esseri pericolosi da allontanare e discriminare.
Dobbiamo proclamare con forza e senza indugio che i nuovi stili di vita sono figli della giustizia e non vanno a braccetto con l'assistenzialismo.
Oggi la parola chiave è cambiare, non più assistere. È cambiando che ci ritroviamo tutti sullo stesso cammino, fianco a fianco e passo dopo passo, per costruire finalmente un mondo dove tutti possano ritrovarsi alla stessa mensa della vita, con la responsabilità di garantire a ciascuno ciò che gli spetta di diritto, ciò di cui ha bisogno per un'esistenza dignitosa.
Diffondiamo allora questo "virus" dei nuovi stili di vita, per contagiare tutti nell'impegno a cambiare tenori di vita, pratiche e scelte quotidiane fino a quando la pace e la giustizia si baceranno.
Questo cambiamento è già cominciato, e sono tanti coloro che si impegnano generosamente per farlo crescere sempre più.
Gli autori
Sella Adriano, missionario sacerdote della diocesi di Padova dal 2006. In precedenza è stato missionario in Brasile, dove ha coordinato la Commissione Giustizia e Pace e le Pastorali sociali della Conferenza episcopale della Regione Nord del Brasile. Ha messo a profitto la sua licenza in Teologia morale dedicandosi, in istituti teologici dell'Amazzonia, all'insegnamento dell'Etica teologica, specialmente sul versante sociale. In Italia ha promosso la creazione del movimento Gocce di Giustizia e di altre realtà analoghe a Vicenza. Da Padova coordina la Commissione diocesana Nuovi stili di vita e la Rete interdiocesana Nuovi stili di vita. Nella sua diocesi è altresì responsabile della Cappellania del lavoro.
Scherrer Daniela, giornalista professionista, ha conseguito la laurea in Scienze politiche presso l'Università di Pavia. Lavora dal 1993 nella redazione del settimanale diocesano di Pavia "Il Ticino" e collabora con il quotidiano "Avvenire". Al suo attivo ha cinque pubblicazioni, tutte scritte con finalità benefiche.
Una guida pratica e semplice, ricca di suggerimenti su come investire in modo etico i propri risparmi, su come effettuare acquisti “attenti”, su come praticare la giustizia e la nonviolenza, su come adottare comportamenti ecologici, sobri e rispettosi dell’ambiente. Seconda edizione aggiornata.
Descrizione dell'opera
A partire dalla prospettiva di chi si è speso personalmente a fianco dei più poveri, il volume invita a mettere in discussione la solidarietà adottata finora verso il sud del mondo, i cui esiti concreti sono stati il continuo allargamento della forbice tra benessere e fame.
E se le istituzioni e gli stati sono certamente chiamati a contribuire in maniera determinante, anche i singoli e le comunità non possono tirarsi indietro, impegnandosi e testimoniando la solidarietà attraverso nuovi stili di vita.
Nella prima parte del volume, l’autore individua le varie forme di solidarietà possibili, in un continuo crescendo che muove dall’elemosina per arrivare alla giustizia. Nella seconda parte, espone le forme di una solidarietà intelligente, miranti a ridurre la miseria, l’oppressione, la dipendenza e ogni tipo di esclusione.
Sommario
Presentazione (T. Dell’Olio). Introduzione. I. Forme e livelli di solidarietà. 1. Elemosina. 2. Assistenza. 3. Finanziamento. 4. Giustizia. II. Per una solidarietà intelligente. 1. Una solidarietà che... sradica le radici del male rimuovendone le cause e non più alleviando solamente le sofferenze. 2. Una solidarietà che... crea rapporti paritari tra i popoli della terra. 3. Una solidarietà che... si libera dal potere del denaro. 4. Una solidarietà che... non diventa dipendenza solidaristica e progettuale. 5. Una solidarietà che... valorizza le risorse locali umane ed economiche. 6. Una solidarietà che... crea giustizia sociale: da donatori di aiuti a costruttori di giustizia, da benefattori dell’umanità a debitori di giustizia. 7. Una solidarietà che... ha un forte risvolto politico per l’economia. 8. Una solidarietà che... crea le condizioni ottimali per poter pescare bene. 9. Una solidarietà che... genera nuovi stili di vita ispirati dalla sobrietà e dalla decrescita. Appello finale. Appendici. Il Rapporto annuale punta sul binomio equità-sviluppo. Non bastano gli aiuti se non c’è giustizia (G. Prennushi). Uno stile di vita più razionale (card. A. Nicora). La «beatitudine» ai poveri (Ortensio da Spinetoli). Lasciamoci condurre dal clamore degli ultimi e degli esclusi! (A. Sella). Bibliografia.
Note sull'autore
Adriano Sella (1958), missionario saveriano vicentino, dal 1990 al 2002 ha lavorato in Amazzonia, è stato coordinatore della Commissione pastorale per il servizio della carità, della giustizia e della pace della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (CNBB) per la zona nord, ha accompagnato e sostenuto l’impegno di movimenti sociali, quali il movimento dei senza terra e quello dei senza casa. A Vicenza ha promosso dal 1995 il movimento Gocce di Giustizia, che ha come proprio impegno “creare una cultura di giustizia”. Attualmente risiede in Italia e collabora con l’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro, giustizia e pace, salvaguardia del creato della diocesi di Padova.
Ha pubblicato quattordici libri e numerosi articoli, sia in Italia che in Brasile, tra cui Giubileo di Giustizia: liberare i ricchi, liberare i poveri (Editrice Monti, Saronno - VA 22000), I nuovi schiavi del lavoro (EMI, Bologna 2002), Fiori di giustizia: la tenerezza della giustizia (Movimento Gocce di Giustizia, Vicenza 2003) e La giustizia. Nuovo volto della pace (Editrice Monti, Saronno - VA 2004).