Raccolta di ricordi e le testimonianze di un frate che ha vissuto accanto a Padre Pio, gli ha servito la messa, lo ha confessato, lo ha stretto tra le braccia perche non cadesse sull'altare e, in punto di morte, gli ha amministrato l'olio degli infermi.
L'autore, con questa serie di brevi saggi, non intende proporre un manuale d'uso su come impiegare il proprio tempo, ma sollecitare nel lettore una serie di riflessioni, proponendone una alla volta. Ecco, allora, la riscoperta della lentezza come bene prezioso e non come pigrizia nell'agire, un'analisi della comunicazione alla ricerca della volontà di parlarsi, un'indagine su internet, finestra aperta sui saperi ma anche sull'ignoranza, e un esame della televisione, specchio fedele di vizi e virtù.
Con la Prefazione del più importante liturgista italiano, padre RINALDO FALSINI, testimone del Concilio, il libro riporta il dibattito acceso dal motu proprio di papa Benedetto XVI sul ritorno della messa tridentina dentro i giusti binari: parlare di "ritorno alla Messa in latino" è fuorviante e ingannevole. Si tratta invece di qualcosa di più radicale: un'autentica rivoluzione al contrario nella prospettiva della Chiesa in chiave pre e anticonciliare. Il papa dice che si tratta di "due usi dell'unico rito romano" (art. 1), ma non è così perché a due messali con due teologie sottostanti diverse, inevitabilmente corrispondono due riti, due Chiese, due nozioni di liturgia, due prospettive del mondo. Qui è il cuore della questione: il concilio ha ancora posto e senso nella Chiesa di Benedetto XVI, è vincolante o è un optional? L'autore risponde in modo documentato a questi interrogativi con un testo scritto in pochissimi giorni.
"Mollati gli ormeggi, il lettore si ritrova in queste regioni periferiche cariche di tensioni, dove percepisce il carattere eccezionale di quell'isola di pace chiamata Unione Europea. Pace che diventa un privilegio, in un quotidiano fatto di crisi e conflitti. Questa realtà duplice ci ricorda che la nostra pace è legata allo stato del mondo "altro". Il nostro mondo sopravvive e progredisce solo se anche il "mondo degli altri" progredisce e si sviluppa. L'Unione dovrà dunque costruire se stessa e il proprio rapporto con il "vicinato" tenendo a mente che la pace degli altri, nel suo senso più vasto, è anche la nostra."
Paroldo, un paesino di 200 anime in cui il tempo sembra correre un po' meno veloce, lasciando intravedere le ombre di un passato che altrove è ormai lontano. In questo contesto un ragazzo poco più che ventenne, ricorda la sua infanzia, le memorie narrate dai nonni ed esprime, grazie ad una sensibilità inconsueta per la sua giovane età, l'affetto che lo lega al suo paese ed alla sua gente.
Della grande stagione del cinema muto "Metropolis" è forse il film più famoso, l'unico che è diventato parte integrante dell'immaginario collettivo. Accolto con giudizi contrastanti, è un film complesso e misterioso su cui pesa ancora l'ammirazione particolare di due spettatori d'eccezione, Hitler e Goebbels. Grande scenario del mondo tecnologico e della civiltà industriale, Metropolis è anche un discorso sul doppio e sui simulacri, sulla magia e sull'esoterismo, sull'Apocalisse e sul male. Ed è allo stesso tempo un'esperienza tecnica e formale di grande raffinatezza che intreccia il gigantismo spaziale con la più difficile sperimentazione visiva, la comunicazione intellettuale con il pathos dello sguardo. Paolo Bertetto elabora un'interpretazione caratterizzata dalla voglia di sondare e dalla capacità di scoprire i segreti di "Metropolis", analizzando i caratteri e la qualità della messa in scena di Lang, la cui regia è stata definita da Truffaut "assolutamente inesorabile".
L'analisi di Paolo Russo presenta temi e protagonisti di tutti i momenti significativi della storia del cinema italiano, dagli esordi del "cinematografo" a Roma (nel 1896) alla rinascita degli anni '30, dal neorealismo ai nuovi autori degli anni '60, dalla crisi degli anni '80 e '90 fino alla ripresa di questi anni, come dimostrano gli incassi degli anni 2005 e 2006. A conclusione di ogni capitolo, una cronologia evidenzia i principali fatti della vita politica, sociale, artistica e culturale del Paese.