La sofferenza e il male sono "i capi di accusa" più frequenti contro Dio. Da sempre, da quando l'uomo indaga sul perché del dolore, soprattutto del dolore innocente. Così alcuni perdono la fede perché il mondo è pieno di mali, mentre altri, per gli stessi motivi, tolgono al Dio biblico la sua onnipotenza. Ma davvero non c'è una terza soluzione? - si chiede l'autore di questo libro, teologo - Può il Dio di Giobbe, il Dio di Gesù Cristo mantenere intatte le caratteristiche che la Rivelazione e la Tradizione gli hanno sempre riconosciuto, se l'onnipotenza non è assoluta perché è incapace di oltrepassare il muro dell'impossibile e dell'assurdo?... Alla ricerca di risposte, ne scaturisce un ragionamento serrato e incalzante che affronta con il coraggio e il linguaggio della modernità questioni quali la presenza nel mondo del male morale e naturale, la missione dell'uomo nell'universo, l'evoluzione del cosmo, il "valore redentivo" della sofferenza, l'onnipotenza di Dio e la sua capacità di soffrire. Questioni vertiginose e alla fine, inevitabilmente, destinate a rimanere aperte. Ma tutte esplorate alla luce della certezza che "Dio è amore" proclamata dalla prima Lettera di Giovanni.