L'ebraismo ha mantenuto invariata la sua fortissima identità nonostante le innumerevoli forme e credenze che hanno costellato il suo corso millenario. Il libro di Martin Goodman offre la prima storia complessiva della sua nascita, della sua evoluzione e delle sue diverse correnti e tradizioni. Dalle origini della religione ebraica nel mondo politeistico del secondo e primo millennio al culto del tempio d'epoca cristiana, Storia dell'ebraismo racconta le vicende di rabbini, mistici e messia medievali e agli albori dell'età moderna, descrive le varietà religiose contemporanee dall'Europa alle Americhe, dall'Africa all'India e alla Cina, così come le istituzioni e le idee sulle quali si fonda ogni forma di ebraismo. Intrecciando i diversi fili del dibattito filosofico e dottrinario che attraversa tutta la sua storia, questo libro, autorevole e coinvolgente insieme, restituisce la cronaca di una tradizione fondamentale per l'eredità spirituale umana.
Nel 1579 Akbar, il Gran Moghul, così come veniva chiamato in Occidente l’imperatore indiano dell’omonima dinastia sunnita di origine turco-mongola, invitava alla propria corte alcuni teologi gesuiti. Un evento forse unico nella storia, in quanto risulta piuttosto singolare per un sovrano di uno stato islamico ospitare alcuni missionari chiaramente mossi da un preciso intento evangelizzatore. Presso i Musulmani vige, infatti, la forte concezione dell’Islam come religione naturale dell’uomo e quindi il conseguente disinteresse per le fedi diverse dalla loro rappresenta una costante trasversale a molti paesi di influenza islamica. La Chiesa, sia pure con inevitabili difficoltà, non ha mai rinunciato a svolgere la propria attività di promozione della religione cristiana; un diritto che, tuttavia, difficilmente poteva essere riconosciuto da un sultano. Scopo di questo saggio è proprio quello di individuare le ragioni che spinsero un imperatore musulmano come Akbar a richiedere alcuni gesuiti presso la propria corte. In Occidente, sull’onda di un abbagliante e fuorviante ottimismo, si parlava di un’imminente conversione al cristianesimo del Gran Moghul. In realtà ben altre, seppur sempre sorprendenti, saranno le motivazioni.
Dopo l'8 settembre '43, Carla Liliana diciassettenne, mentre quattro fratelli sono prigionieri, si impegna con le sorelle maggiori Teresa, Lidia e Renata, nell'assistenza e salvataggio di soldati italiani e alleati allo sbando, operando nella rete di solidarietà che aveva il suo riferimento in padre Placido Cortese, frate francescano della Basilica del Santo, morto poco dopo, martire. Liliana, con la sorella Teresa, viene arrestata il 14 marzo del 1944. Condotte in carcere a Venezia, quindi nei lager di Mauthausen, Linz, Grein a.d. Donau. Rientrano nella loro casa di Padova nel giugno 1945. Solo molti anni dopo questi eventi Carla Liliana è riuscita a parlarne e per la prima volta ne scrive in questo libro per «cancellare l'odio con l'amore».
Destinatari
Per tutti, per non dimenticare.
Autore
Carla Liliana Martini nasce nel 1926, undicesima di dodici fratelli. Dopo l'8 settembre '43 opera nella rete di solidarietà che aveva il suo riferimento in padre Cortese. Dopo la Liberazione sarà riconosciuta partigiana della Brigata Pierobon. Terminati gli studi, si sposa e si dedica all'insegnamento. Negli anni recenti Carla Liliana si è recata in moltissime scuole e biblioteche a parlare ai giovani della Resistenza e di quanto accadutole.