Un classico dell'apologetica, della storia della cultura e della filologia; uno dei più straordinari florilegi di autori dell'antichità classica mai pervenuti.
Storia Ecclesiastica, l'opera cui è legata la fama di Eusebio e alla cui stesura lo scrittore dedicò venticinque anni di instancabile lavoro, non è concepita come un'esposizione continua ed ordinata dello sviluppo della Chiesa attraverso le tappe più importanti della sua storia, ma come una raccolta di materiale dell'antichità cristiana, che Eusebio dispose secondo il criterio cronologico. Suo scopo infatti è di "mettere per iscritto le successioni dei santi apostoli, i tempi trascorsi a partire da quelli del nostro Salvatore", per tracciare - attraverso l'esposizione di questi documenti, spesso di valore inestimabile - un'apologia storica del cristianesimo, genere di cui Eusebio è considerato l'inventore. Tradotta in siriaco, armeno, copto e in latino, l'opera ha conosciuto da subito una vasta diffusione e ad essa si ispirarono, nella struttura e nel metodo, molte storie della Chiesa.
Storia Ecclesiastica, l'opera cui è legata la fama di Eusebio e alla cui stesura lo scrittore dedicò venticinque anni di instancabile lavoro, non è concepita come un'esposizione continua ed ordinata dello sviluppo della Chiesa attraverso le tappe più importanti della sua storia, ma come una raccolta di materiale dell'antichità cristiana, che Eusebio dispose secondo il criterio cronologico. Suo scopo infatti è di "mettere per iscritto le successioni dei santi apostoli, i tempi trascorsi a partire da quelli del nostro Salvatore", per tracciare - attraverso l'esposizione di questi documenti, spesso di valore inestimabile - un'apologia storica del cristianesimo, genere di cui Eusebio è considerato l'inventore. Tradotta in siriaco, armeno, copto e in latino, l'opera ha conosciuto da subito una vasta diffusione e ad essa si ispirarono, nella struttura e nel metodo, molte storie della Chiesa.
Documento di straordinario interesse, la "Vita di Costantino" offre testimonianze di prima mano su avvenimenti che segnarono la nascita dell'impero bizantino come il Concilio di Nicea, e coglie gli aspetti innovativi della politica del fondatore della "nuova Roma". In questa opera composita, che si pone tra diversi generi letterari, la storiografia, la biografia e l'encomio, Eusebio di Cesarea celebra il primo imperatore cristiano, Costantino, di cui intuisce il carattere quasi rivoluzionario della condotta politica. Dall'inedito connubio tra religione cristiana e potere imperiale nascerà la nuova teologia politica, destinata a divenire il cardine dell'ideologia imperiale dell'intero millennio bizantino. Nell'introduzione Laura Franco offre un quadro storico dell'opera e ne sottolinea le principali caratteristiche letterarie.
EUSEBIO E`APOLOGETA ILLUMINATO E CULTURALMENTE AVANZATO. PER PRIMO TRATTR CRITICAMENTE E RAZIONALMENTE LA RELIGIONE EBRAICA E IL POLITEISMO; NON LI CRITICR A PRIORI MA LI COLSE COME PREPARAZIONE" DEL VANGELO. E UN TRATTATO MATURO. " eusebio e`un antesignano, e`una figura che culturalmente si staglia, che pone l'embrione per la germinazione di nuove correnti culturali. L'ampiezza di vedute gli concesse di vedere e razionalizzare oltre il pensiero e le credenze contemporanee: capl, teorizzr e dimostrr che certe religioni, come il paganesimo e la fede ebraica, non erano da condannare ma le colse come immature e preparatrici dell'avvento della nu ova religione, illuminata da dio e sviluppata coerentemente e razionalmente dall'uomo, p ur con gli strumenti limitati che gli sono propri. Qui si rinvengono saggezza, sguardo limpido e profondissimo; eusebio inaugurr una nuova fase per la religione, per la fede e per