Racconto autobiografico e insieme pamphlet politico, "La linea della palma" è anche un j'accuse sul mondo a cavallo tra vecchio e nuovo Millennio; una lunga conversazione in cui Camilleri, sollecitato dal giornalista Saverio Lodato, mette a nudo la sua esperienza di scrittore e di uomo di spettacolo, ma anche di uomo impegnato politicamente. Sono pagine di grande intensità, a volte pungenti sino all'invettiva, dense di ricordi sull'universo familiare, sugli anni del fascismo e della guerra, sulla mafia di ieri e di oggi, e su quella mentalità subdola e strisciante che - proprio come le vegetazioni tropicali delle palme di cui parla un altro illustre siciliano, Leonardo Sciascia - dalla Sicilia penetra in tutta Italia e in Europa.
Tutto inizia con un cellulare spento. A telefonare è Ester, a non rispondere è Giulio, finito in ospedale a causa di un brutto tamponamento sulla via Aurelia. A riaccendere il telefonino, invece, è Giuditta, la moglie di Giulio, che ovviamente di Ester non sa nulla. Potrebbe essere l'inizio di una commedia rosa, ma il colore di questa storia è decisamente un altro: un testimone, infatti, sostiene che quello di Giulio non sia stato un incidente, ma un tentato omicidio, e la pratica passa dagli uffici dell'assicurazione a quelli del commissariato.
Questa non è una favola, ma una storia vera... Nenè frequenta la scuola elementare e trascorre l'estate in campagna, dai nonni. Gli piace alzarsi presto per accompagnare la contadina Rosalia a dare da mangiare agli animali: la mula, il cavallo, l'asino, e poi il gallo, le galline, i conigli e le capre. Un giorno Nenè trova ad attenderlo una sorpresa: in fondo al pollaio c'è una cesta con una dozzina di pulcini appena nati, una tenera massa di piume, zampette e minuscoli becchi che pigolano. In disparte c'è un pulcino solitario, più piccolo e spelacchiato degli altri, che comincia a seguire Nenè dappertutto. La nonna dà al nipotino il permesso di tenere il pulcino con sé e, da quel momento, lui e Piopì diventano inseparabili. Finché, un pomeriggio, arriva nel baglio l'asino, carico di quattro sacchi molto pesanti, e Nenè si avvicina per fargli una carezza... Età di lettura: da 7 anni.
Laura è giovane, bella e molto amata. Ha sposato un famoso scrittore che la venera, lei stessa scrive, va a teatro, è un'esperta storica dell'arte. È capace di concedersi emozioni intense con altri uomini, quando lo desidera, senza farsi travolgere dal senso di colpa. È generosa di sé e delle proprie ricchezze. Ma, in certi momenti, su di lei cala un cono d'ombra. "Ho il ghibli" dice, secondo l'immagine evocata da uno dei suoi amanti: perché davvero è come se si alzasse nel suo cuore il temibile vento del deserto, che la prostra e la costringe a giorni di reclusione durante i quali nessuno deve azzardarsi a toccarla. Poi torna la bonaccia, e Laura è di nuovo la donna volubile ma anche luminosa che tutti ammirano. Fino a che, una notte, Laura scompare. Incontrando chi l'ha conosciuta, il commissario Maurizi - uomo colto e fine indagatore dell'animo umano - capirà che di Laura, come di una divinità antica, ognuno ricorda un volto diverso. Al primo sguardo sembra una donna facile, che non vuole perdere una sola occasione. E invece le tracce che portano a lei sono quelle invisibili lasciate dalle domande che si è posta senza tregua, dalla tensione bruciante nascosta in ogni suo gesto... proprio come nel movimento dei corpi al centro dell'affresco del Beato Angelico che Laura stessa aveva saputo interpretare con una intuizione straordinaria, quello dedicato alle parole che Gesù dice a Maria Maddalena dopo essere risorto: Noli me tangere, non toccarmi.
A Lullina piace moltissimo passeggiare con il nonno e ascoltarlo mentre racconta storie incredibili inventate apposta per lei. Ma un giorno il nonno si accorge che la sua picciliddra è distratta e pensierosa e quando le chiede cosa non va lei confessa: tutto dipende da un sogno, il più bizzarro e stravagante che abbia mai fatto. Un omino minuscolo, tutto vestito di giallo, le ha rivelato la formula magica per far scomparire le persone, e Lullina muore dalla voglia di fare una prova! Fi ri ri ri, borerò, parupazio, stonibò, qua non sto: appena le sette parole misteriose escono dalla sua bocca la bambina scompare. Prima incredulo e poi disperato, il nonno si mette a cercarla dappertutto, invano. Possibile che quelle sette parole mammalucchigne abbiano sprigionato una magia tanto potente? Provare per credere! In questa favola sorprendente, con tre possibili finali, il Maestro Andrea Camilleri celebra la fantasia e la curiosità dei bambini. Nelle smaglianti illustrazioni di Giulia Orecchia risplendono i colori di una Sicilia piena di fascino e magia. Età di lettura: da 7 anni.
Mauro Assante è, prima di ogni altra cosa, un uomo serio: ha sempre lavorato con scrupolo estremo, guadagnandosi incarichi di crescente responsabilità nell'istituzione in cui presta servizio, l'authority preposta al controllo della trasparenza delle banche italiane. Si è sposato tardi, con la sola donna che sia riuscita ad aprire una breccia nel suo temperamento ombroso, e ha un figlio piccolo, che trascorre i mesi estivi con la madre, in montagna. Questa estate Mauro si trattiene in città perché gli è stato affidato il compito di stilare una relazione particolarmente delicata su di un istituto bancario che con ogni probabilità verrà commissariato in seguito alla sua ispezione. Ma proprio durante queste solitarie giornate di lavoro, nella sua prevedibile esistenza iniziano ad aprirsi minuscole crepe. Dimentica aperta la porta di casa, riceve una telefonata beffarda, si convince di essere seguito da un uomo in motorino. Soprattutto, riceve la visita di una meravigliosa ragazza che evidentemente ha sbagliato indirizzo. Strano, ci dev'essere stato un errore. Ma dalla vita di Mauro Assante gli errori erano sempre stati banditi; così come sarebbe bandito il batticuore che invece lui prova quando, poche sere dopo, rincontra per caso quella stessa ragazza bionda... L'estate avanza, le temperature aumentano, la stesura della relazione si fa più complessa e con essa l'ansia di consegnare tutto senza sbavature, senza condizionamenti.
Le prime indagini del commissario Montalbano in sei romanzi e in ventinove straordinari racconti. Volume a cura di Mauro Novelli. Introduzione di Nino Borsellino, cronologia di Antonio Franchini.
A Lullina piace moltissimo passeggiare con il nonno e ascoltarlo mentre racconta storie incredibili inventate apposta per lei. Ma un giorno il nonno si accorge che la sua picciliddra è distratta e pensierosa e quando le chiede cosa non va lei confessa: tutto dipende da un sogno, il più bizzarro e stravagante che abbia mai fatto. Un omino minuscolo, tutto vestito di giallo, le ha rivelato la formula magica per far scomparire le persone, e Lullina muore dalla voglia di fare una prova! Fi ri ri ri, borerò, parupazio, stonibò, qua non sto: appena le sette parole misteriose escono dalla sua bocca la bambina scompare. Prima incredulo e poi disperato, il nonno si mette a cercarla dappertutto, invano. Possibile che quelle sette parole mammalucchigne abbiano sprigionato una magia tanto potente? Provare per credere! In questa favola sorprendente, con tre possibili finali, il Maestro Andrea Camilleri celebra la fantasia e la curiosità dei bambini. Nelle smaglianti illustrazioni di Giulia Orecchia risplendono i colori di una Sicilia piena di fascino e magia. Età di lettura: da 7 anni.
Arianna ha trentatré anni, ma il suo temperamento è deliziosamente infantile. Quando Giulio la incontra è conquistato da questa creatura smarrita, selvatica come una bimba abbandonata eppure bellissima e sensuale. Arianna entra nella sua vita con una naturalezza che lo strega e dal giorno in cui la sposa Giulio cerca di restituirle la luce che lei gli ha portato offrendole tutto ciò che potrebbe desiderare: anche quello che lui, a causa di un grave incidente, non può più darle. Così nella loro routine entrano a far parte gli appuntamenti del giovedì, organizzati da Giulio in persona: in un pied-à-terre o in una cabina sulla spiaggia gli uomini destinati a incontrare Arianna sono tenuti a rispettare poche regole inviolabili. Nella vita di questa coppia non ci sono segreti. Ogni tanto però Giulio è colto dalla consapevolezza che qualcosa gli sfugge: "Tu non mi hai detto tutto di te" le sussurra mentre non riesce a fare a meno di viziarla. Di segreti Arianna ne ha molti, e brucianti, ma quello che custodisce più gelosamente è il "tuttomio": una tana tutta sua, ricavata in un angolo del solaio. I giochi di Arianna e Giulio sono troppo torbidi e coinvolgenti per non farsi, con il passare del tempo, pericolosi... Ispirato alla vicenda dei marchesi Casati Stampa, ecco un gioco raffinato e colmo di ironia, che trascina i lettori attraverso il labirinto dell'eros, al cuore dell'amore e della perdizione, là dove - come nel mito di Arianna - il Minotauro vive nutrendosi dei desideri più oscuri e inconfessabili.
Nel corso della sua lunga, sfolgorante carriera di alto funzionario di banca, Febo Germosino ha ricevuto tre lettere anonime. Adesso, nel primo giorno della sua nuova vita da pensionato, le ha allineate davanti a sé. Le prime due sono vecchie di decenni, l'ultima è recente e insinua dubbi sulla fedeltà della sua giovane e bellissima seconda moglie, Adele. È lei la protagonista di questo romanzo, una splendida femme fatale che ama indossare un apparentemente castigato tailleur grigio. Un vestito che per lei ha un profondo significato simbolico. Un significato che sarebbe stato molto meglio non conoscere mai... La letteratura di Camilleri è ricchissima di figure femminili, sempre seguite con una partecipazione amorevole, una sorta d'indulgente, quasi sorniona, profonda adesione alle loro carnali debolezze, una incuriosita attenzione all'attimo del cedimento, quando i freni inibitori si allentano per passione, per vendetta, per un semplice capriccio; per un attimo o per sempre; per malizia, per calcolo o per esplosione dei sensi. In queste pagine del più "francese" dei suoi romanzi, in questa affascinante, temibile Adele accarezzata dalla scrittura come da mani appassionate e al tempo stesso intimorite, si sentono echi di Maupassant, del Pierre Louys di "La donna e il burattino" e di tutti i classici della letteratura e del noir che ci hanno fatto sognare su certe dark ladies tanto incantevoli da amare nella finzione quanto pericolose da incontrare nella realtà.
Il diavolo, certamente è una raccolta di 33 racconti di 3 pagine ognuno, che mostrano come a guidare da vita, a volte, siano eventi imprevisti dal carattere apparentemente diabolico. I protagonisti dei diversi racconti sono uomini e donne comuni, con i loro vizi, desideri, gli slanci e le loro bassezze.
"Immaginiamo una Messina in mezzo al Mediterraneo così come Shakespeare se la poteva immaginare: esotica, viva, crocevia di magheggi, che avrebbero fatto di una festa nuziale il complicato intreccio per una giostra degli intrichi. Immaginiamola seguendo con le orecchie la parlata di quei personaggi che, nel vivo di un dialetto carico di umori e ambiguità, dipana le trame di una vicenda originariamente semplice, ma dai risvolti complicatissimi. Immaginiamo che tutto ciò sia il frutto di un carattere tipicamente mediterraneo, se non propriamente siciliano, ed ecco che potremo anche credere, anche solo per una volta, che William Shakespeare, di Stratford, sia potuto essere quel tale Michele Agnolo Florio Crollalanza partito in fuga da Messina. Poiché non c'è nulla di più meravigliosamente siciliano che il poter complicare, da un dato semplice, una vicenda fino a farla diventare surreale. Ecco, questo 'Troppu traffici ppi nenti' è il modello eterno di un carattere terribilmente semplice, come quello siciliano, che ama complicarsi l'esistenza in un continuo arrovugliarsi su se stesso."