Con il Paradiso si chiude nell'anniversario dei 700 anni dalla nascita di Dante questo progetto di rilettura e illustrazione della Divina Commedia a cura di Franco Nembrini, Gabriele Dell'Otto e Alessandro D'Avenia (che firma la prefazione).
Ristampa anastatica della edizione rilegata del celebre "Dante minuscolo Hoepliano" pubblicato per la prima volta nel lontano 1904 con postille e cenni introduttivi del prof. Raffaello Fornaciari, riveduti dal prof. Piero Scazzoso. Pensata a uso delle letture pubbliche e delle scuole, l'edizione era realizzata - come recitavano i cataloghi dell'epoca - su carta India, in legatura alla bodoniana, in rilegatura tutta Linson-pergamena, con medaglione impresso e in astuccio. Un'edizione unica nel suo genere per dimensioni e leggibilità, che ha incontrato nel succedersi dei decenni centinaia di migliaia di lettori, e che nel suo "piccolo" testimonia una lunga tradizione editoriale e - soprattutto - la grandezza del "sommo Poeta".
Ristampa anastatica del celebre "Dante minuscolo Hoepliano" in tre volumi, uno per cantica, in brossura, raccolti in un apposito astuccio. Pubblicata per la prima volta nel 1904, questa edizione del testo dantesco è arricchita dalle postille e cenni introduttivi del prof. Raffaello Fornaciari, riveduti dal prof. Piero Scazzoso e dalle decorazioni di Ezio Anichini che impreziosiscono copertine e astuccio. Una proposta che rielabora la versione minuscola hoepliana della Divina Commedia presentando ciascuna delle tre cantiche come un volume a sé stante, così da poter ancor più agevolmente maneggiare l'elevato e al tempo stesso diverso contenuto poetico e dottrinale dell'Inferno, del Purgatorio e del Paradiso.
Questa «Nuova Edizione commentata delle Opere di Dante (NECOD)» è stata concepita - unitamente al «Censimento» e alla «Edizione Nazionale dei Commenti danteschi», che la integrano - come massimo omaggio a Dante nel Settimo Centenario della morte: 1321-2021. A distanza di cento anni dalla «Edizione del Centenario» de Le Opere di Dante, il volume che nel 1921, in occasione del Sesto Centenario della morte, offrí ai lettori di tutto il mondo quello che è rimasto fino ad oggi il testo di riferimento dell'opera dantesca, frutto del lavoro pluriennale di un'équipe di insigni studiosi coordinati da Michele Barbi, sono sembrati maturi i tempi per un decisivo passo avanti: non solo un nuovo testo di tutte le opere, riveduto e aggiornato ai progressi piú significativi della filologia internazionale, ma finalmente un commento di grande respiro, integrato ove occorra da appendici di documenti utili a meglio illustrare il discorso storico e critico, in grado di scavare a fondo nel dettato dantesco e cogliere tutte le valenze comunicative di un messaggio estremamente complesso, talvolta studiatamente criptico, ancora in parte da scoprire e capace di suscitare emozioni forti anche nei lettori di sette secoli piú tardi. La selezione attenta dei Curatori e la supervisione di una Commissione scientifica che include alcuni tra i maggiori specialisti italiani e stranieri, un rigoroso sistema di controlli, idoneo a garantire un margine minimo di sviste o errori, insieme con un ricco apparato di indici e repertori che consenta un'agevole fruibilità dei volumi, distinguono questa «Nuova Edizione» come una proposta senza precedenti nella storia degli studi danteschi. In coincidenza con il Centocinquantenario dell'Unità d'Italia, che si compirà nel 2021 con i centocinquant'anni di Roma capitale, l'omaggio più degno della Patria al suo grande Poeta che ne ha presentito il destino di nazione, plasmandone la lingua e l'identità culturale.
Franco Nembrini trova le parole più semplici e toccanti per avvicinarci al testo di Dante e farci sentire quanto esso abbia a che fare con la nostra quotidianità. "Il Purgatorio" racconta Nembrini "è la cantica del cambiamento. Si comincia in un modo e si finisce in un altro. Come nella vita di ogni giorno. Dante ci fa capire che il problema non è cadere, ma rialzarsi, afferrare la mano che ogni volta ci viene offerta." Ad accompagnare il testo di Dante e il commento di Nembrini ci sono le illustrazioni di Gabriele Dell'Otto, che trova una cifra unica ed emozionante nel tratto e nelle scelte cromatiche, contribuendo a rendere concreta per i lettori l'esperienza di Dante. Prefazione di Alessandro D'Avenia.
Franco Nembrini da anni, tiene per tutta l'Italia un ciclo di lezioni su Dante e la Commedia. Alla fine di uno di questi incontri, a Roma, Nembrini è stato avvicinato da un ragazzo che gli ha detto che le sue parole gli avevano cambiato la vita. Poco dopo Nembrini ha scoperto che il ragazzo era Gabriele Dell'Otto, uno dei più importanti disegnatori del mondo, artista di punta delle due grandi casi editrici americane di supereroi, Marvel e DC. È nato così un progetto che è anche un sogno. Rivestire la Divina Commedia per portarla al grande pubblico, nel millennio che è appena iniziato. Dopo l'introduzione di Alessandro D'Avenia, Nembrini illustra tutta l'opera, e poi i singoli canti dell'Inferno. Ogni canto ha un'introduzione alla lettura scritta da Nembrini, il testo originale di Dante e, a fronte, una parafrasi in italiano contemporaneo curata dagli studiosi dell'associazione "Cento Canti" per permettere la lettura a tutti, e una riproduzione delle meravigliose tavole di Gabriele Dell'Otto che illustrano il contenuto del canto. Un grande progetto, che continuerà, ovviamente, con Purgatorio e Paradiso.
La Divina Commedia in un nuovo testo completamente rivisto alla luce delle più recenti acquisizioni filologiche e critiche. Una nuova punteggiatura che favorisce la piena leggibilità del testo e ne rivela tutto il fascino. Un puntuale, ma agile commento che permette a tutti di superare le difficoltà linguistiche di un testo scritto oltre 700 anni fa, ma che conserva intatta la sua mirabile potenza comunicativa. Un formato elegante e maneggevole che consente di portare sempre con sé "il più bel libro della letteratura mondiale" (Borges). Il volume II contiene un dizionario della 'Commedia', di semplice consultazione, che fornisce tutte le notizie essenziali sui personaggi e i luoghi citati, sulla topografia dell'aldilà dantesco, e che chiarisce in modo piano e comprensibil i concetti teologici e filosofici del poema.
Le Rime di Dante sono, insieme al Canzoniere di Petrarca, la più importante e la più bella raccolta poetica del nostro Medioevo. La maggior parte dei componimenti è di tema amoroso, ma non mancano canzoni e sonetti filosofico-morali che anticipano il Convivio e la Commedia. Dante eredita, da un lato, il repertorio delle convenzioni medievali e, dall'altro, emancipandosi dai cliché letterari della sua epoca e aprendo strade destinate ad avere ampia fortuna, anticipa orientamenti che saranno caratteristici della poesia moderna.
Iniziato con ogni probabilità nel 1306-07, l'Inferno è la prima delle tre cantiche che compongono la Commedia dantesca. In questi trentaquattro canti il poeta racconta l'inizio del suo viaggio ultraterreno, a partire dallo smarrimento nella "selva oscura", dove incontra il poeta latino Virgilio che sarà sua guida, giù giù per i diversi gironi, fino all'orrenda visione di Lucifero e quindi alla faticosa risalita "a riveder le stelle". Un itinerario nell'animo umano lungo il quale Dante incontra decine di indimenticabili personaggi, alle cui tristi vicende egli sa guardare con fermo giudizio ma anche con una suprema pietas che è forse il maggior segno del suo profondo atteggiamento di estrema modernità.
Con il Paradiso si completa l’edizione della Commedia di Dante Alighieri curata da Giorgio Inglese. Per la prima volta, novant’anni dopo i lavori di Giuseppe Vandelli, tornano a presentarsi così in un insieme organico la revisione filologica e il commento critico del capolavoro dantesco, in un’edizione che si rivolge al lettore colto come allo studente e che punta a far emergere, accanto ai valori espressivi del testo, il grandioso patrimonio culturale soggiacente ai versi di Dante.
Con il "Paradiso" si completa l'edizione della "Commedia" di Dante Alighieri curata da Giorgio Inglese, uno fra i massimi studiosi del Poeta. Per la prima volta, novantanni dopo i lavori di Giuseppe Vandelli, tornano a presentarsi così in un insieme organico la revisione filologica e il commento critico del capolavoro dantesco, in un'edizione che si rivolge al lettore colto come allo studente e che punta a far emergere, accanto ai valori espressivi del testo, il grandioso patrimonio culturale soggiacente ai versi di Dante.
La terza «sublimis cantica» - come il suo autore, con profonda consapevolezza e bellezza, la definì - contiene in sé qualcosa di unico, che la rende diversa da ogni altra composizione della letteratura. Essa appare nuova anche rispetto alle prime due parti del poema, già così rivoluzionarie nell'invenzione e nel linguaggio. Perché la poesia del Paradiso non racconta vicende di uomini, non descrive paesaggi. Essa si sostanzia di cose che non si vedono e che, soltanto, per fede, si sperano. E tuttavia anche e soprattutto qui il genio di Dante riesce a esprimersi con versi di grande potenza, che si imprimono per sempre nella mente del lettore con immagini di straordinaria forza suggestiva.