Perché l'autore da bambino «odiava» Larry Bird, detto Larry Legend, l'idolo dei Boston Celtics, e da adulto ha finito per ammirarlo profondamente come uomo prima che come campione? La risposta è in questo emozionante romanzo autobiografico, un inno di amore per il Basket che, spaziando dal Nba ai campi dilettantistici dell'Associazione sportiva Mojazza di Milano, mette in evidenza a qualunque livello le ineguagliabili potenzialità ludiche e insieme educative dello Sport nella maturazione della persona (pp.160).
«Poco prima di dare alle stampe questo libro, ho chiesto l'intervento e l'aiuto di amici e parenti per le correzioni e gli aggiustamenti finali. Una di loro, cui avevo chiesto di controllare la punteggiatura, riconsegnandomi il materiale mi disse: "Leggendo il tuo libro ho pianto, ricordando le mie partite di pallavolo, le compagne di squadra - alcune diventate care amiche - le vittorie improbabili e le sconfitte catastrofiche, il lavoro coi pesi per rinforzare le braccia e le grida per darci la carica. Per me lo sport, negli anni del liceo era tanto anzi tutto: autoaffermazione, rivincita, valori, amicizie e divertimento. Bello! Trasuda di passione, di vitalità , di spirito ed emerge come la vita sia davvero strana. Tutti, senza essere necessariamente degli sportivi, potranno condividere esperienze, sentimenti, ansie e gioie a loro affini leggendo quello che tu racconti. Chi ama e rispetta la vita, troverà qui la complicità che, a volte, nella quotidianità non riscontra. Ovviamente la punteggiatura non l'ho minimamente osservataquando il contenuto è di valore, diventa anche forma!". Se troverete qualche virgola fuori posto, ora sapete il perché».
M.F.
Se posso permettermi un consiglio, nella lettura soffermatevi dietro la linea del tiro da tre punti e prima di «forzare» un tiro provate a guardarvi in giro per vedere se ci sono altre opzioni. Vi invito a guardare oltre a ciò che sembra, istintivamente, la cosa più ovvia e vi assicuro che vi capiterà di stupirvi nello scoprire come, il raccogliere e riempire borracce esattamente come l'essere Dino Meneghin, sono con pari dignità , una via per diventare uomini.
Dino Meneghin
Mario descrive bene le emozioni e l'adrenalina di ogni singola sfida, la fatica degli allenamenti, la soddisfazione e il gusto della vittoria. Il paradosso dello sport, da una parte simbolo di fraternità e di pace, dall'altra agonismo e fatica, è il fascino e la sfida che permette di rompere i meccanismi che rendono il risultato l'unico metro di misura dell'esito, come la cultura dominante impone. Ma come si supera questa empasse? Con un amore alla persona.
Raffaello Vignali