
Accanto al Mazzini risorgimentale c'è anche un Mazzini letterato (curò gli inediti di Ugo Foscolo) che nel carteggio con Marie d'Agoult, reduce dalla tempestosa relazione con Franz Liszt, svela il suo lato umano, in uno scambio di fermenti letterari, passioni politiche, spleen e progetti culturali (pp. 160).
In sequenza cronologica i fatti significativi della storia di tutte le civiltà dalla preistoria a oggi, suddivisi in tre colonne affiancate, la prima delle quali è dedicata agli eventi storico-politici, la seconda a quelli letterari, artistici, filosofici, religiosi, la terza alle scoperte scientifiche, alle realizzazioni tecniche, alla vita quotidiana. Un prezioso strumento di consultazione che permette di controllare sinotticamente parallelismi e dislivelli spesso sorprendenti tra le varie civiltà e all'interno della nostra stessa cultura, in una prospettiva trascurata dai libri di storia.
La storia ricostruita da Arnold comincia a Parigi nell'agosto 1623, quando i misteriosi fratelli Rosa-Croce affissero manifesti che invitavano ad aderire alla Confraternita, promettendo in cambio cose meravigliose tra le quali il dono dell'invisibilità. Da allora fu appunto l'invisibilità a caratterizzare i Rosa-Croce, ed è forse per questo che la verità su di loro è sempre stata difficilmente raggiungibile. Il libro di Arnold permette di prendere confidenza su uno dei 'luoghi' più affascinanti e misteriosi della storia delle idee, del pensiero religioso e politico e delle società segrete.
Custodi del regno di Gerusalemme, i Templari rappresentano in Terra Santa, negli anni 1100-1200, il compimento dell'ideale delle Crociate. Sono amati, rispettati e temuti da tutti, compreso il re di Francia che, ammirato dalle loro capacità affida ai Templari di Parigi la gestione delle sue finanze. Eppure per questi prodi cavalieri francesi le cose cambiano repentinamente. Cade il regno cristiano di Gerusalemme e l'Europa ormai guarda altrove. Voci inattendibili e inesistenti, orchestrate ad arte, girano e si intensificano sui Templari, accusati di crimini che toccano l'ordossia religiosa e morale. L'autore ci fa partecipare all'ultima, tragica avventura dei fratelli del Tempio, sacrificati alla ragion di stato.
Un saggio storico originale che coglie le ragioni che portarono il partito nazionalsocialista al potere, collocandole all'interno della crisi epocale dell'Europa nel momento in cui la società di elites si trasforma in società di massa. Nei primi due capitoli l'autore rievoca due momenti significativi della lotta per il potere condotta da Hitler e dalla NSDAP negli anni della Repubblica di Weimar. Nella seconda parte del libro l'autore spiega le ragioni del successo finale del nazionalsocialismo.
"Sono figlio di un morto ammazzato": questa è la "confessione" che dà avvio al libro in cui Roberto Vivarelli racconta per la prima volta, con partecipazione ma anche con stupefacente lucidità, la sua esperienza di repubblichino adolescente. Il padre di Vivarelli fu ucciso dai partigiani jugoslavi nel 1942. Alla caduta del fascismo e dopo l'8 settembre 1943, rimanere fascisti per i due figli sarà anche una questione di fedeltà all'ombra paterna. Ma dal 1948 egli avvierà una propria "ricostruzione" culturale e politica, che lo condurrà su posizioni assai lontane da quelle di partenza. Ma solo dopo mezzo secolo riuscirà a far combaciare le stagioni della propria vita e a vedere il filo unitario che le lega.
In questo volume l'autore tratteggia l'evoluzione dell'Inghilterra nel Novecento non solo dal punto di vista politico, sociale ed economico, ma anche in termini culturali. All'inizio del secolo l'Inghilterra era la più grande potenza mondiale; un secolo dopo, tutto è cambiato. L'ossessione del declino è diventata uno stato d'animo nazionale. Clarke adotta una prospettiva diversa: è vero che c'è stato un declino, ma la vicenda del primato internazionale dell'Inghilterra non è l'unica storia che si può raccontare. Accanto ad essa abbiamo anche la storia interna del paese, del suo progresso economico e sociale, del mutamento nei costumi, dell'allargamento della democrazia.