
I fattori economici e sociali e le concezioni politiche e costituzionali che portarono alla nascita della nazione americana.
Le impressionanti analogie tra la moderna anoressia nervosa e il percorso alla santità di tante figure d'eccezione - da Chiara d'Assisi a Caterina da Siena, da Francesca Romana a Veronica Giuliani - in un affascinante racconto, ampiamente documentato. Rudolph M. Beh (1942) è professore di Storia nella Rurgers University.
Aspetti tanto avvincenti quanto poco trattati del Medioevo, che ne forniscono un quadro particolarmente vicino alle sensibilità contemporanee. Le fate, i draghi e gli altri esseri inquietanti che affollavano la fantasia popolare. I modi quotidiani in cui l'uomo si comportava: l'alimentazione, l'abbigliamento, le paure, l'emarginazione dei "diversi". Jacques Le Goff (1924) è tra i massimi storici del Medioevo.
Un viaggio all'interno dell'universo simbolico del fascismo, fra i miti, i riti e i monumenti di un movimento politico che ebbe l'ambizione di imprimere nelle coscienze di milioni di italiani e italiane la fede nei dogmi di una nuova religione. Emilio Gentile insegna Storia contemporanea all'Università di Roma La Sapienza. Tra le sue opere più recenti: Fascismo e antifascismo. I partiti italiani fra le due guerre; Le origini dell'ideologia fascista; La via italiana al totalitarismo.
Da "abaco" a "vulgata", i concetti, i personaggi e le istituzioni del Medioevo decritti attraverso le voci del dizionario. Uno strumento di consultazione utile alla miglior comprensione di un'epoca cruciale della storia europea. Alessandro Barbero insegna Storia medievale presso l'Università del Piemonte Orientale, sede di Vercelli. Chiara Frugoni ha insegnato Storia medievale nelle Università di Pisa e di Roma.
Nazionalista e rivoluzionario, antiliberale e antimarxista, imperialista e razzista: il fascismo è stato il primo esperimento totalitario attuato nell'Europa occidentale da un partito milizia, proteso ad annientare i diritti dell'uomo e del cittadino, per creare una "nuova civiltà", fondata sulla militarizzazione della politica, sulla sacralizzazione dello Stato e sul primato assoluto della nazione come comunità etnicamente omogenea. Questa è, in sintesi, l'interpretazione del fenomeno fascista esposta in questo saggio da Emilio Gentile.
«La figura di Federico ha attirato l'attenzione dei suoi contemporanei e di coloro che vissero subito dopo il grande Svevo. Di fronte al cumulo delle fonti, il rischio è dunque quello dei borgesiani cartografi dell'impero cinese che ossessionati dall'assoluta precisione finirono per disegnare una mappa 1:1 del territorio. Resta ancora invece da fare in parte la ricostruzione delle relazioni e del confronto tra Federico e il suo mondo, quel cinquantennio a cavallo fra i due secoli, il XII e il XIII, in cui l'Europa apre gradualmente le sue città e le sue scuole a un 'sapere nuovo', a maestri che insegnano con nuovi modi e nuove ragioni nuove discipline", a una visione del mondo naturale ed etico che cambia lo stile della vita collettiva e individuale».
"L'Europa oggi è ancora da fare e addirittura da pensare. Il passato propone, ma non dispone, il presente è determinato tanto dal caso e dal libero arbitrio quanto dall'eredità del passato. Questo libro mostra le anticipazioni medievali dell'Europa e le forze che le hanno combattute con maggiore o minore vigore per poi sconfiggere questi primi tentativi, in un processo discontinuo dalle alterne vicende. Ma si tenta anche di provare che i secoli tra il IV e il XV sono stati determinanti e che, di tutti i lasciti vitali per l'Europa di oggi e di domani, quello medievale è il più importante". Così Le Goff presenta la sua riflessione sulle unità e le diversità, le idee e le strutture materiali che hanno definito la nascita e l'evoluzione dell'Europa.
Barry Strauss è Professor of Humanity and Classics alla Cornell University, dove dirige il Peace Studies Program. Ha vissuto e studiato in Grecia, Germania e Israele e ha preso parte a molte spedizioni archeologiche. È autore, co-autore, curatore di numerose pubblicazioni e collaboratore di importanti testate giornalistiche. È Heinrich Schliemann Fellow all'American School of Classical Studies di Atene ed è stato insignito del Cornell's Clark Award per l'insegnamento. Questo libro sulla battaglia di Salamina è il primo tradotto in italiano.
In breve
Le origini, il consolidamento e il declino della schiavitù fra l’Africa, le Americhe e l’Europa. Una storia drammatica, che ha segnato l’Occidente.
Se lo schiavo può essere definito un individuo privo della libertà individuale, ossia proprietà altrui, dal punto di vista storico la schiavitù ha assunto molteplici forme nel tempo. Questo volume ricostruisce la storia della schiavitù atlantica, legata cioè alla tratta che si organizzò tra le coste africane e quelle americane, e copre i circa quattro secoli della sua durata, scavalcando i limiti convenzionali della storia moderna: muove infatti dall’inizio del Cinquecento, quando la pratica fu avviata e si stabilizzò nelle Americhe, e giunge al secondo Ottocento, epoca in cui, in tempi diversi e nei vari contesti, se ne decretò la formale abolizione, senza però estirpare un uso che sotto mutate spoglie continuò a lungo attraverso i percorsi dell’illegalità. L’obiettivo è quello di delinearne le origini, il consolidamento e il declino, facendo emergere i tratti specifici di questo tipo di schiavitù moderna rispetto sia alle forme antiche sia alle cosiddette nuove schiavitù contemporanee (restrizioni della libertà personale, quali il lavoro forzato o lo sfruttamento sessuale). Due questioni rimangono aperte: quanto la schiavitù abbia caratterizzato per secoli l’Occidente e come le modalità con cui si realizzò l’abolizionismo abbiano, fin da subito, aperto la strada a nuove tipologie di dipendenza personale.
Indice
Introduzione - I. Dalla schiavitù antica alla schiavitù moderna - II. L’era dei negrieri - III. Il dibattito intellettuale - IV. Verso l’emancipazione ottocentesca - Conclusioni Nuove forme di dipendenza personale - Cronologia - Bibliografia - L’autrice - Indice dei nomi e dei luoghi
Il volume ricostruisce tutti gli aspetti della magia nel mondo greco e nel mondo romano. Sono infatti proprio i testi di queste antiche età i primi a dare una definizione della figura del mago e della sua arte e a chiarire il ruolo delle pratiche magiche in rapporto alla religione. Un intero capitolo è dedicato alle "defixiones", che noi oggi chiameremmo fatture o incantesimi, volte a legare la volontà altrui o a causare danni all'avversario.
L'età dell'oblio è un affresco in cui le varie parti si integrano coerentemente alla luce di un obiettivo unitario: denunciare la frettolosa rimozione dell'eredità intellettuale, economica e istituzionale del Novecento.
Alberto Martinelli, "Corriere della Sera"
Un libro che indica l'incapacità di fare i conti con la storia come uno dei mali peggiori della coscienza pubblica dei nostri anni. La profondità analitica e la stessa qualità della scrittura di Tony Judt hanno fatto di lui una figura di primissimo piano negli studi sul mondo contemporaneo.
Giuseppe Berta, "Il Sole 24 Ore"
Il richiamo alla responsabilità degli intellettuali verso la società, al loro dovere di tenere vivo il ricordo del passato anche nei suoi aspetti più sgradevoli, è un filo conduttore dell'opera di Judt. A questa difficile consegna lo storico inglese è rimasto fedele con grande coerenza.
Antonio Carioti, "Corriere della Sera"
L'autore della più rivoluzionaria storia d'Europa dell'ultimo secolo, ha raccontato in questo libro le rimozioni del '900: lui, ex fervente marxista che si definiva un socialdemocratico universalista.
Angelo Aquaro, "la Repubblica"