
I saggi qui raccolti si propongono di leggere alcune immagini cinquecentesche - capolavori di affermati maestri o dipinti pressoché sconosciuti - come documenti di storia politica, sociale e religiosa del Cinquecento italiano, utilizzandole come vere e proprie fonti iconografiche, a prescindere dalla prospettiva stilistica e formale ancora prevalente nella storia dell'arte. Ritratti di personaggi illustri nascondono e al tempo stesso manifestano difficili legittimazioni dinastiche o complesse vicende inquisitoriali; criptici emblemi racchiudono raffinati messaggi teologici; comuni raffigurazioni devote, - santi, crocifissioni, deposizioni - permettono di gettare nuova luce sulle inquietudini spirituali che percorsero l'Italia negli anni del concilio di Trento e che coinvolsero anche personaggi come Michelangelo Buonarroti e Vittoria Colonna; scene apparentemente innocue esprimono in realtà manifesti ideologici della Controriforma militante.
Frutto delle lezioni tenute da Peter F. Tschudin presso l'Istituto per la fabbricazione della carta dell'università politecnica di Darmstadt, il volume si presenta come un'opera multidisciplinare e complessa che intende offrire una sintesi metodologica nello studio della storia della carta raccogliendo in un unico testo gli esiti della ricerca internazionale. La materia carta, la sua storia, produzione, applicazione e diffusione vengono indagati dall'autore nei molteplici aspetti dello sviluppo storico-tecnico e socio-economico dai tempi della sua invenzione all'era industriale, senza trascurare i temi scientifici e conservativi. Ricchi apparati ci offrono una selezione di denominazioni storiche di varietà, misura e quantità, una bibliografia scelta sulla storia della carta, un catalogo illustrato di filigrane, la proposta di norma per la raccolta dati, con relative raccomandazioni, messa a punto dall'International Association of Paper Historians (IPH). Dedicato non solo a ricercatori e specialisti il libro si rivela essere un utile strumento di studio e ricerca per studenti e appassionati dell'affascinante modo della carta e della sua storia.
Le moderne dittature del XX secolo hanno dato grande impulso a nuove forme di comunicazione politica, che prevedevano il coinvolgimento delle masse, divenute, dopo la Prima guerra mondiale, un problema, ma anche un'opportunità per allestire nuove forme di governo che facessero appello a parole d'ordine forti e suggestive. Le dittature si sono servite di tutti gli strumenti disponibili e hanno attinto in particolare a quelli più moderni: il cinema e la radio. Si conoscono poco i precisi meccanismi filmici e registici di così forte impatto emotivo ancora oggi. La monografia offre nuove chiavi di analisi del rapporto fra politica delle immagini e dittatura, prendendo in esame i cinegiornali e le modalità con le quali questo strumento comunicativo ha proposto al pubblico la figura del dittatore. L'autrice ha esaminato fotogramma per fotogramma centinaia di cinegiornali italiani e tedeschi, dopo avere selezionato alcune fasi temporali delimitate particolarmente significative: la fase di ascesa dei due regimi, quella del consolidamento totalitario e il primo triennio della guerra.
Luigi Fiorani è stato uno dei maggiori storici di Roma religiosa e dei Caetani di Sermoneta. La sua produzione storiografica ha contribuito a rinnovare gli studi sul rapporto tra Chiesa e società a Roma a partire dall'età antica e ha dato impulso a nuove ricerche sul Casato dei Caetani dal medioevo all'età contemporanea. Il presente volume raccoglie gli atti di un convegno, che la Fondazione Camillo Caetani, la Biblioteca Apostolica Vaticana, l'Istituto Nazionale di Studi Romani e la Società Romana di Storia Patria, gli hanno voluto dedicare ad un anno di distanza dalla sua scomparsa.

