
Alcune questioni di scottante attualità si affrontano con più consapevolezza alla luce dell'indagine storica. La divisione del mondo in 'Noi' e 'gli Altri' e i connessi modi di pensare lo straniero, i rapporti tra il primo gruppo e il secondo (con particolare attenzione alle esperienze di gestione nonviolenta delle incomprensioni), il diritto di cittadinanza e, più in generale, la convivenza in una società multiculturale: come si sono comportati i greci antichi? Osservare le pratiche di accoglienza, meticciamento, respingimento o marginalizzazione in un tempo lontano da quello odierno può farci comprendere, comparativamente, come il nostro atteggiamento nei confronti degli stranieri abbia a che fare sia con determinazioni socio-economiche sia con le politiche dell'identità che, implicitamente o esplicitamente, adottiamo.
Una storia della matematica per tutti coloro che vogliono conoscere gli eventi, i personaggi e i luoghi che hanno caratterizzato la nascita e lo sviluppo di questa meravigliosa costruzione dell’ingegno umano, dalle sue antichissime origini fino al “miracolo” greco. Innumerevoli illustrazioni arricchiscono una vicenda umana avvincente e a tratti sorprendente, descritta con un linguaggio semplice e narrativo.
Nelle intenzioni degli autori, il libro si pone come il primo di quattro volumi indipendenti e autonomi, destinati a ripercorrere tutta la storia della matematica. L’obiettivo è far conoscere meglio la “regina delle scienze”, mostrando la sua evoluzione storica, culturale, filosofica e sociale, in un’ottica didattica innovativa di indubbio fascino.
Nel volume l'autore dimostra che l'arte della medicina conserva una parte dell'irrazionalità dei suoi albori e dei riti magici che ne hanno caratterizzato i primi secoli. L'uomo moderno ha fiducia nell'alta tecnologia ospedaliera, ma continua a credere nelle guarigioni miracolose e le "medicine parallele" sono ancor oggi fiorenti. La storia della medicina è dunque complessa e non può che essere esaminata su tre piani: sul lungo periodo; in rapporto ai diversi contesti storici, culturali, sociali e politici; senza mai dimenticare gli uomini che l'hanno forgiata, da Ippocrate a Galeno a Pasteur, da Imhotep a Pincus a Barnard.
Partendo dalla ricostruzione delle basi teoretiche delle esperienze visive, il libro rivisita i momenti più significativi di questo passaggio, gli equivoci e le nuove regole del gioco del vedere. Dalle credenze della prima letteratura cristiana riguardo alla visione interiore, al sapiente uso e consumo di massa delle immagini, sostenuto dalla Chiesa e successivamente dall'élite secolare colta, che dal XII secolo ricorre agli strumenti iconografici per propagandare valori mondani; dall'invenzione di un sistema educativo, incentrato sulla funzione fondamentale delle immagini, alla scoperta delle diverse strategie del comportamento visivo, operanti in particolar modo nel mondo femminile e infantile.
La civiltà greca e romana è nata e fiorita attorno al mare, e non è pensabile senza i suoi traffici marittimi e senza le sue flotte da guerra. Sebbene ciò sia del tutto ovvio, la marineria antica è stata lungamente considerata, da parte degli storici e studiosi dell'antichità, una cosa da tecnici. Questo libro vuole essere un tentativo, nell'ambito della visione globale della vita antica, di affrontare un tema di così grande importanza.
Carlo Magno diede unità a un'Europa non più romano-mediterranea ma continentale e cristiana, tra il 797 e l'807 scambiò con il califfo musulmano Harun al-Rashid missioni diplomatiche che misero in contatto due civiltà, l'occidentale cristiana e l'orientale musulmana, che entreranno in conflitto cruento due secoli più tardi con la prima Crociata. Nel volume tali rapporti sono ricostruiti con un esame degli aspetti religiosi, politici ed economici che accompagnarono quell'incontro, interpretato non soltanto come frutto dell'iniziativa personale di due sovrani, ma anche alla luce della struttura di due ceti dirigenti e dei bisogni di due società.
Il volume illustra il passaggio avvenuto nell'Europa occidentale del tardo Medioevo e del Rinascimento dal modello di pensiero qualitativo a quello quantitativo. Le conquiste teoriche e le innovazioni tecnologiche provocarono infatti un cambiamento nella percezione della realtà, che incise profondamente su ogni aspetto della cultura.
La storia dello specchio è anche la storia dell'uomo con la propria immagine, con il proprio doppio, quindi. Nell'unire verità e apparenza, dimensione intima e collettiva, lo specchio assume su di sé passioni e proiezioni e diviene per alcuni riflesso del divino, per altri strumento di seduzione o simbolo di menzogna. L'autrice sonda in questo testo i molteplici aspetti di tale simbolo e ne sottolinea la stupefacente influenza sulla nostra sensibilità.
L'autore presenta un panorama complessivo del movimento anarchico dai primordi fino a oggi. Assumendo come prospettiva privilegiata alcuni momenti decisivi nei quali l'anarchia si manifesta come "lievito della storia", fermento rivoluzionario insopprimibile e dirompente, l'autore mostra la natura esorbitante dell'anarchismo, fenomeno che supera la dimensione del "politico", e diviene addirittura contrario alla logica stessa della lotta per la conquista del potere.
Il Medioevo è stato particolarmente innovatore in fatto di concezione e gestione del tempo, organizzandolo in nuovi calendari basati sulla settimana e scandendolo con il suono delle campane. Il controllo del tempo desacralizza la natura, aprendo così la strada al futuro sviluppo della scienza. Fino al XVIII secolo, l'immagine diffusa del Medioevo è quella di un'epoca oscura, che inizia con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente e si conclude con la scoperta dell'America. Eppure, per l'autore, questo lungo Medioevo non è né oscuro come lo volevano umanisti e illumunisti, né dorato, come lo immaginavano romantici e cattolici del XIX secolo; è, come ogni periodo della storia, fatto di luci e ombre.