
I saggi qui raccolti si propongono di esplorare il ruolo e le funzioni della moda nella società italiana tra Basso Medioevo e XX secolo: dal rapporto fra il corpo e la moda al legame tra abito e rappresentazione sociale; da un'analisi dei materiali al ruolo della confezione; dall'esame della stampa di moda ai luoghi di distribuzione. Il volume illustra così come, da almeno cinquecento anni, la moda sia una componente del vivere sociale e come il ruolo e la funzione che essa ricopre nell'attuale società italiana siano il frutto di un plurisecolare e cumulativo percorso di interazioni tra evoluzione del gusto, trasformazioni sociali, cambiamento economico e innovazioni tecnologiche.
Con la sua ricca documentazione e le sue analisi che combinano costantemente i fattori religioso-culturali e quelli politico-sociali, la ricerca di Dimitri Gutas costituisce uno strumento indispensabile per conoscere l'epoca nella quale l'Islam si aprì alla filosofia e alla scienza greca e per valutare la grande portata storica di questo evento.
In questo libro Browning intende sciogliere principalmente 3 nodi. Il primo riguarda l'analisi delle scelte politiche che, ai massimi vertici del regime, consolidarono l'idea di una soluzione finale. In seconda battuta analizza la questione del lavoro ebraico che, anche se per un breve periodo, concesse una tregua alla distruzione di massa e forse consentì a pochi di trovare la salvezza. Da ultimo lo storico indaga gli atteggiamenti, le motivazioni e le forme di adattamento dimostrate dai tedeschi comuni di fronte all'orrore dell'Olocausto che di fatto furono la realizzazione locale e concreta delle politiche di sterminio.
Perché definire Olocausto, ossia 'sacrificio dove la vittima viene interamente arsa', l'annientamento di un popolo? Quale importanza può avere il nome con cui definiamo questa immane tragedia? Perchè essa deve avere una denominazione che la identifichi fra tutte quelle avventure dei secoli? I nomi, infatti, definiscono e delimitano la realtà, ma ne costituiscono anche lo specchio, che può, a volte, essere usato per banalizzarla, deformarla o addirittura a negarla.
Le vicende clamorose e segrete di editori, autori, libri: le fedeltà e i conflitti, i retroscena dei contratti e delle censure, il funzionamento della macchina editoriale, i successi e gli insuccessi di mercato, i casi letterari dal Gattopardo a Eco, dalla Tamaro a Camilleri, il ruolo dell'informazione e della critica, i mille volti del lettore, e ancora le crisi finanziarie, i passaggi di proprietà, i rapporti con il potere ecomonico e politico. Gian Carlo Ferretti ripercorre la storia dell'editoria letteraria in Italia analizzando i vari aspetti culturali, sociali, economici, politici.
Le origini, l'evoluzione, le strutture che caratterizzano l'istituzione parlamentare in Italia, analizzate in ogni loro aspetto attraverso cinquanta saggi affidati a grandi esperti di questioni storico-poliitiche e con una particolare attenzione ai cambiamenti che l'Europa unita e, più in generale, il processo di globalizzazione, vanno apportando.
Di questo libro Alessandro Galante Garrone ha scritto: "Non è solo e non è tanto uno spietato e rovente atto di accusa contro le cricche degli alti papaveri politici e militari, la criminale imprevidenza e impreparazione, le vergogne dei profittatori nelle retrovie, la prepotenza disumana e sprezzante dell'alleato tedesco. E' prima di tutto la tragedia dei "poveri cristi" gettati allo sbaraglio, beffati, traditi e che pure, nello sfacelo immane di un esercito e poi di uno Stato riscoprono in sé le ragioni profonde della dignità del vivere."

