
Un'antologia fotografica delle diverse rappresentazioni che l'Italia ha dato di sé attraverso le immagini realizzate nella seconda metà del Novecento. Una storia fotografica del paese dal dopoguerra in poi, che è però al contempo una storia dei diversi percorsi della fotografia, da quella d'informazione e sportiva, alla fotografia pubblicitaria a quella d'arte. Uno sguardo che svela la realtà di forma e strumento d'espressione, ma anche quella di portatrice di contenuti della fotografia. I saggi che compongono il volume sviluppano le diverse tematiche legate all'immagine come memoria storica, documento, rappresentazione e soprattutto linguaggio, nell'ambito specifico dei temi affrontati all'interno delle singole sezioni.
Percorrendo un viaggio immaginario attraverso la città greca e le sue parti (mura, santuari, teatri, agorà, necropoli), questo Atlante offre un campionario per immagini della cultura greca antica: la vita politica e religiosa, le attività ludiche ed economiche, l'arte. I due volumi, contenuti in un cofanetto, sono arricchiti dagli alberi genealogici delle divinità, degli eroi e delle dinastie; da una cronologia a tre colonne (date, avvenimenti, fonti); e dagli indici dei nomi, dei luoghi e delle cose notevoli.
L'espansione territoriale dell'Europa negli ultimi seicento anni ha lasciato dietro di sé, una volta terminata la dominazione colonialistica, non solo orientamenti filosofici, innovazioni tecnologiche, espansione industriale e strutture statali, ma anche immensi problemi di ordine politico, economico e sociale, e continenti interamente trasformati. Il volume conduce il lettore alla scoperta delle modalità storiche del colonialismo e dei suoi rapporti con i nodi centrali del pensiero religioso e filosofico occidentale.
Questo libro intende affrancare il bizantinismo dalla mistificazione e dal luogo comune, proponendosi di far emergere il senso del millenario esperimento di Bisanzio nella storia dell'idea di Stato. I documenti dell'esperienza statale di Bisanzio sono un inestimabile vademecum di cultura politica. E la lunga ombra di Bisanzio continua ad estendersi sulle vicende contemporanee. Le zone d'incandescenza e le faglie d'attrito del nuovo secolo, dal Balcani al Mar Nero, dal Caucaso al Kurdistan, appartengono, non a caso, al territorio che dall'impero multietnico della Seconda Roma passò a quello della Terza Roma, Mosca.
La presente edizione delle "Lettere" segue la prima a distanza di cinquant'anni. La generazione alla quale allora si rivolgeva, composta di persone che avevano vissuto i fatti e i tempi della Resistenza, è quasi completamente scomparsa. Per le nuove generazioni, non si tratta più di rievocare vicende in cui ci sia stato un coinvolgimento anche solo indiretto. Inevitabilmente questi testi sono letti oggi con un'attutita percezione dell'originario significato che essi avevano nel loro momento storico. Chiunque leggerà le "Lettere" vi troverà la voce di un'altra Italia e non potrà non domandarsi se davvero non ci sia più bisogno di quella voce o se, al contrario, non si debba fare di tutto per mantenerla viva nelle coscienze.
In questo libro, scritto nel 1933 e in seguito messo al bando dai nazisti, Reich sostiene che il fascismo, lungi dall'essere la concretizzazione di una caratteristica specifica di alcune nazionalità, o l'imposizione da parte di una fazione politica su un popolo innocente, è piuttosto la somma di tutte le reazioni irrazionali del carattere umano medio, che da migliaia di anni vede repressi i suoi impulsi primari. Wilhelm Reich, nato in Galizia nel 1897 e morto in Pennsylvania nel 1957, è noto per essere uno dei più famosi dissidenti freudiani di "seconda generazione".
Docente di storia americana presso l'Università del North Carolina e studiosa dell'emigrazione, Donna R. Gabaccia esamina la storia d'Italia, dal Medioevo in poi, ed evidenzia come essa si manifesti come una complessa e globale rete di "catene" migratorie, un esodo ininterrotto, e spesso temporaneo, fatto di frequenti partenze e altrettanto frequenti rimpatri. Mercanti e missionari nel Medioevo, pittori, architetti e musicisti in epoca rinascimentale, commessi viaggiatori all'inizio dell'Ottocento, patrioti in esilio in età risorgimentale, lavoratori non specializzati all'alba del nuovo secolo, antifascisti e operai durante il secondo conflitto mondiale, gli italiani hanno fatto del "transnazionalismo" una dimensione di vita.
Questo saggio ripercorre, fra mito, fonti letterarie e ritrovamenti archeologici, le tappe dell'insediamento romano dal 1700 al 750-725 a.C. Questa seconda edizione è corredata da aggiornamenti a cura dell'autore, docente di archeologia classica all'Università di Roma La Sapienza.
Questo dizionario nasce dal desiderio di colmare una lacuna. Esistono già altri dizionari che riuniscono le più recenti acquisizioni della ricerca sul medioevo, ma un libro del genere mancava. Sessantatre autori hanno scritto più di ottanta voci, da Aldilà a Violenza, passando per Amore cortese, Cattedrale, Cavalleria, Immagini, Impero, Islam, Predicazione, Ragione, Re, Simbolo, Sogni, Stato, Terra, per ricostruire l'Occidente medievale e suggerire possibili percorsi di lettura. In questo volume, il primo, sono proposte le voci da Aldilà (a cura di Jacques Le Goff) a Lavoro (dello stesso Le Goff).
Nuto Revelli offre qui un libro tra storia e memoria, una storia ricostruita "dal basso", dalla parte degli umili, dalle loro testimonianze. Memoria personale e quindi tanto più coinvolgente in quanto vita vissuta - e sofferta - dal suo narratore. L'autore di "Guerra dei poveri" e del "Mondo dei vinti" racconta due guerre: quella in cui il popolo italiano è stato trascinato dalla follia nazifascista sul Fronte occidentale, su quello greco-albanese e infine, più tragicamente, sul fronte russo; e quella partigiana, che ha significato il riscatto di un'intera generazione.
"'L'Italia del Novecento' è la descrizione dell'Italia e degli italiani attraverso lo sguardo delle istituzioni e dei partiti, quello dei fotografi professionisti o delle agenzie e quello stesso degli italiani che si sono autorappresentati attraverso la fotografia di famiglia. Dall'incrocio di questi sguardi emerge una storia italiana in cui la complementarità tra locale, regionale e nazionale rappresenta la soluzione adottata, autonomamente dal basso, per sopperire alle carenze dell'"artificialismo" statuale; queste identità locali sono infatti sopravvissute con spontanea vitalità, non ponendosi in alternativa alo Stato unitario ma semmai sottolineando i limiti nella capacità di attivare un efficace processo di integrazione." (G. De Luna)
"L'altro Occidente" è una storia internazionale dell'America Latina dal Cinquecento a oggi che, alla luce dei processi di occidentalizzazione intercorsi tra l'invasione europea e il nuovo millennio, riscatta la pluralità di forze e il gioco di reciproche influenze che ha consentito ai Latino-americani di partecipare sempre più alle vicende del mondo, senza rinunciare alle proprie specificità locali e nazionali.