
Christopher Dawson, uno dei maggiori storici del dopoguerra, affronta in questo fondamentale saggio il tema della religione quale elemento dinamico dello sviluppo della civiltà dell'Occidente.
L'autore descrive il cammino della civiltà europea dalla caduta dell'Impero romano alla crisi del XIV secolo, individuando nella presenza della Chiesa l'elemento che, agendo nella realtà e coinvolgendosi in essa, fu capace di trasformarla e di porre i fondamenti di una civiltà che ha segnato in maniera indelebile il Vecchio Continente.
Il rapporto con i Barbari, il legame con la tradizione bizantina e con le civiltà dei popoli nordici, la tensione continua alle riforme che ha segnato la vita della Chiesa, sono le tappe descritte da Dawson, la cui lettura del Medioevo cristiano come adolescenza della civiltà occidentale risulta ancora oggi di estrema attualità.
Introduzione di Serenella Carmo Feliciani
Come si moriva nel Medioevo, e come si muore oggi nelle società ad alto livello tecnologico dell'Occidente: nel corso di un millennio, l'atteggiamento dell'uomo di fronte alla morte, che ad un esame superficiale sembrerebbe quasi immutato, ha subito in realtà un'evoluzione profonda. L'analisi di Philippe Ariès, cui si devono molti importanti studi sulle 'mentalità', si fonda non tanto sui testi letterari e artistici, quanto sui documenti che esprimono la sensibilità comune e l'inconscio collettivo, in particolare le tombe e i testamenti.
Le cause sociali e culturali della Rivoluzione francese in un classico della storiografiaL'autore affronta un avvenimento epocale come la Rivoluzione del 1789 non limitandosi, come già Thiers e Michelet, a rievocarla essenzialmente dal punto di vista narrativo, ma analizzandone le cause remote e immediate, prendendo in esame il decorso, individuandone gli sviluppi necessari. Lo stato della giustizia e dell'amministrazione, il potere centrale che danneggia quelli locali, la distruzione della libertà politica e la separazione delle classi, l'"irreligione" come passione generale, scopi e obbiettivi della Rivoluzione.
Il secolo appena trascorso è stato definito in molti modi: "breve", delle "idee assassine", dell'era atomica, degli "ismi", della nascita del villaggio globale. Enzo Biagi ha riversato in questo dizionario (che spazia da Thomas Mann a Marlene Dietrich, dall'Aids alla mafia, da Mike Bongiorno a Fausto Coppi) le esperienze di cui è stato spettatore, facendo parlare i fatti e i protagonisti. Storie di vite generose e infami, di giganti della storia e di semplici comparse che, però hanno anch'esse il diritto di dire la loro; storie di ideologie che hanno travolto il destino di milioni di persone; storie di esseri eccezionali che hanno votato la loro vita al bene dell'umanità.
Chi erano e cosa pensavano realmente i 'signori della guerra' del Terzo Reich, gli uomini che il Fuhrer pose alla guida di una delle più potenti macchine da guerra della storia? Mai, forse, un esercito poté contare su generali così abili, preparati, capaci di inventare nuove strategie nel corso della stessa battaglia, protrarre fino all'estremo, grazie alle loro sole capacità, la guerra anche quando questa era irrimediabilmente perduta. Ma come poterono cedere alla follia di Hitler, come poterono accettare direttive che portavano le loro truppe alla distruzione?
Settembre 1945. Berlino porta su di sé le ferite di una rovinosa guerra perduta. Il fitto mistero avvolge le circostanze della scomparsa di Hitler, che secondo alcuni sarebbe ancora in vita. A far chiudere sugli ultimi drammatici giorni è chiamato Hugh Trevor-Roper, funzionario dei servizi segreti. Egli raccoglie deposizioni e memorie dei protagonisti e dei testimoni sopravvissuti ricostruendo il crollo dell'impero tedesco. Minuto per minuto nel Bunker della Cancelleria di Berlino, in un crescendo di follie e di irrealtà, rivivono gli ultimi desideri del potere, gli atti di rivalsa, i tradimenti di Goring, Goebbels, Speer e Borman.
Mario Silvestri ripercorre cinquantasei anni di storia dell'Europa: dalla "Belle Epoque" all'inizio della guerra fredda, dall'apogeo degli imperi europei alla rinuncia dell'Europa a essere protagonista attiva della storia e della politica mondiale. Prefazione di Sergio Romano.
In quest'opera Steven Runciman studia il complesso periodo storico che vide, dal 1089 a oltre metà del 1400, la corsa all'"Outremer" da parte dei cristiani guidati e ispirati da personaggi come Goffredo di Buglione, Federico Barbarossa, Riccardo Cuor di Leone, opposti a condottieri entrati nella leggenda come il Saladino. Superando (e, anzi quasi ribaltando) la visione eurocentrica per cui la guerra tra cristiani e musulmani costituì uno scontro tra civiltà e barbarie, basandosi per la prima volta anche sui documenti delle fonti islamiche, Runciman ricostruisce il contesto storico degli eventi nella sua globalità, abbracciando nella trattazione un orizzonte che spazia dall'Atlantico alla Mongolia.
Cent'anni di storia italiana, la storia di un popolo che alle soglie del Novecento non era ancora nazione e che nel 1861, raggiunta l'unità politica, non aveva ancora sanato le profonde divisioni economiche, sociali e culturali. Questo libro narra le tappe del difficile percorso per conquistare una piena cittadinanza: dai primi passi verso la democrazia nell'Italia liberale alla dittatura fascista, dalla costituzione della Repubblica democratica fino a oggi, passando per due conflitti mondiali, una guerra civile e quasi mezzo secolo di guerra fredda.

