
Per festeggiare un compleanno importante di Ennio Di Nolfo, alcuni allievi hanno progettato questo dialogo a più voci con la lezione del maestro. Toccando da diversi punti di vista un'ampia gamma di temi al centro del dibattito storiografico - i caratteri della partecipazione dell'Italia al sistema internazionale; il trittico nucleare-scienza-politica di potenza; la miscela tra interessi nazionali, principi etici e ideologia nelle relazioni tra gli Stati e all'interno delle organizzazioni internazionali; l'intreccio tra variabili economiche e decisioni politiche -, i saggi raccolti nel volume trovano un denominatore comune nella consapevolezza della complessità del lavoro storiografico e offrono suggerimenti di lettura degli attuali sviluppi del sistema internazionale.
Il saggio prende in esame un arco temporale molto vasto e si apre con i Templari in fuga dalle persecuzioni scatenate contro di loro da Filippo IV di Francia e dal papa Clemente V. Nel 1309 si rifugiarono in Scozia chiedendo protezione al re scomunicato Robert Bruce. L'eredità dei Templari fu tramandata da una rete di famiglie nobili, che contribuirono alla nascita della Massoneria: fin dall'inizio l'organizzazione poté quindi vantare rapporti privilegiati con le alte sfere del potere, e in particolare con il casato degli Stuart. La Massoneria si inserì nelle maggiori correnti del pensiero europeo, e pian piano venne avvolta dall'alone di mistero che ancora oggi la circonda. Dopo un'ininterrotta e secolare espansione, arrivò a lasciare tracce della propria presenza anche nell'Europa continentale: l'enigmatica Cappella Rosslyn e i segreti dell'elitaria guardia del corpo del re di Francia ne sono solo due esempi. Seguendo lo sviluppo della Massoneria attraverso il XVII e XVIII secolo, gli autori sottolineano il suo contributo alla promozione della tolleranza e dei valori progressisti. In Inghilterra l'azione delle logge fu determinante per assicurare la coesione sociale, scongiurando una rivoluzione sul tipo di quella francese. L'influenza della Massoneria emerge in modo ancora più evidente nella formazione degli Stati Uniti d'America, incarnazione della "Repubblica massonica".
La lunga storia della magia e dell’alchimia.
Fuori dagli schematismi del razionalismo imperante, ma anche dalle semplificazioni dell' "esoterismo di massa".
Dall'Alessandria ellenistica ai campus americani in rivolta, dalla Firenze rinascimentale alla Zurigo di Jung, un viaggio attraverso l'eredità del pensiero magico, ancora attivo nell'Europa del razionalismo e del progresso.
Prendendo avvio da alcuni incredibili indizi ritrovati a Carcassonne, centro della Francia meridionale, gli autori danno vita a un'inchiesta storica da cui emerge un quadro quanto mai sconvolgente: Gesù non morì sulla croce, sposò Maria Maddalena da cui ebbe alcuni figli e, con la famiglia, si rifugiò in Francia presso una comunità ebraica. I suoi discendenti regnarono con il nome di Merovingi, creando il Sacro Romano Impero, maestoso disegno di un'Europa finalmente unita. Fallito sul piano politico, questo progetto avrebbe invece continuato a vivere grazie a sette religioso-esoteriche come i Templari e a società facenti capo a un'organizzazione ancora più misteriosa, il "Priorato di Sion". Edizione speciale illustrata.
IL LIBRO
Magia, stregoneria e superstizione rappresentano da sempre il lato «altro», oscuro e affascinante, della civiltà europea. Anche in un’epoca come la nostra, caratterizzata da un accentuato materialismo e da una esasperata fiducia nella ragione e nella scienza, esse costituiscono una corrente sotterranea – una sorta di fiume «carsico» – abbondante e impetuosa.
Parla quindi del passato, ma anche del presente, questo importante saggio di Michael Bailey, una delle più complete e approfondite analisi oggi disponibili sull’argomento. Se una speciale attenzione è dedicata all’Europa medievale e agli albori dell’età moderna, l’autore non trascura l’antico Vicino Oriente, la Grecia classica e Roma, o, in tempi a noi prossimi, il diffondersi di sistemi magici – in particolare la Wicca, una forma contemporanea di stregoneria – dall’Europa agli Stati Uniti.
Il libro mostra al lettore come la magia e la superstizione siano state definite nelle varie epoche e come i loro tratti costitutivi siano mutati nel tempo, analizza i modi in cui sono stati condannati specifici tipi di magia ed è stato accusato e perseguitato chi li praticava (o si riteneva lo facesse).
L’autore dimostra infine che la magia – o, per dire meglio, ciò che nei diversi contesti si è considerata tale – è stata quasi sempre utilizzata per tracciare il confine tra le azioni socialmente accettabili e quelle illecite, e più in generale tra il noto e il comprensibile e l’ignoto e l’occulto.
L'AUTORE
MICHAEL D. BAILEY è assistente di Storia presso la Iowa State University. Ha studiato presso la Northwestern University, l’Università di Basilea e l’Università di Monaco. È stato docente di storia della magia e della stregoneria presso l’University of Cincinnati, la Saint Louis University e l’University of Pennsylvania. Tra le sue pubblicazioni Battling Demons: Witchcraft, Heresy, and Reform in the Late Middles Ages (2003) e Historical Dictionary of Witchcraft (2003).
I frequenti cambiamenti di stato d'animo di Mussolini apparentemente non hanno alcun legame né rispetto ai fatti esterni né rispetto al suo stato di salute. I suoi scritti e i suoi discorsi lasciano trapelare poco questa variabilità interiore, tranne che nell'incitazione all'odio di un notissimo discorso del dicembre 1942. Questo libro fornisce un aiuto psicologico all'interpretazione storica, con una lettura piacevole e interessante e un supporto notevole alla ricerca.
La riforma protestante di Martin Lutero. Terzo quaderno. Con il titolo Radicamento della Riforma e Riforma radicale in terra tedesca" si vuole da un lato circoscrivere l'attenzione alla realta tedesca della Riforma, dall'altro s'intende sottolineare il rapporto tra la proliferazione delle correnti radicali della Riforma e il consolidamento della posizione luterana nell'ufficialita della chiesa omonima. "
L'autore ha raccolto con l'ideazione di quest'opera un'importante sfida: quella di scrivere la storia economica del mondo dalla scoperta dell'America fino ai gionri nostri, dalla nascita della scienza economica alla caduta del comunismo, passando per la colonizzazione, le guerre mondiali, la crisi del '29, lo shock petrolifero, ecc. Il volume è ricco di dati e di informazioni su quasi tutti i paesi del mondo, di tabelle sui vari aspetti dei processi economici, di dati statistici aggiornati al 1995.
La decima e l'undicesima battaglia dell'Isonzo, le ultime due "spallate" di Cadorna narrate da due testimoni diretti di quei drammatici episodi, da essi seguìti in qualità di ufficiali di Stato Maggiore all'interno di due osservatori privilegiati: il Comando della XXVII Divisione del Generale Badoglio e quello della Isonzo-Armee di Boroevic´. La professionalità dei loro ruoli si riverbera in una prosa asciutta, da "relazione ufficiale": in quella del Baj-Macario, in particolare, percorsa a tratti da valutazioni personali e spunti polemici su fatti e protagonisti, ispirati - non è difficile immaginare - dallo stesso Badoglio, già superiore diretto dell'Autore. L'essenziale narrazione del von Pitreich è arricchita nel finale da pagine cariche di pathos, tratte dal diario di un soldato austriaco che descrive gli estremi, inani sforzi italiani per aver ragione del San Gabriele, il "Monte della Morte", l'ultimo baluardo che sbarrava loro il passo sulla soglia di Gorizia. La sofferta conquista italiana della Bainsizza segnò lo sforzo massimo profuso dai combattenti e dalla Nazione, ormai stanchi della guerra, ma anche gli austro-ungarici, ormai consapevoli che non sarebbero più stati in grado di sostenere da soli una dodicesima spallata, rivolsero un'accorata richiesta di aiuto all'alleato tedesco. Due opposti stati di prostrazione che, come indica il titolo della presente opera, recano in sé i germi di Caporetto.
Annibale, come Alessandro Magno e Napoleone, è tra i pochi comandanti che hanno allargato il concetto di civiltà. Baker, oltre a raccontare la vita e le battaglie di uno dei più straordinari condottieri della storia, colloca la sua figura nel contesto socioeconomico del periodo, restituendo a Cartagine il suo ruolo mercantile e il suo interesse primario nei commerci del Mediterraneo, non nell'arte della guerra. Figlio di Amilcare Barca, che gli fece giurare in tenera età odio eterno nei confronti dei Romani, e cresciuto in Spagna, da dove partì per la conquista della penisola italica e di Roma, Annibale era un cosmopolita, cittadino della grande civiltà mediterranea, che vedeva rigorosamente identica nella sua essenza, nonostante le varietà e le differenze locali. Il suo genio di stratega e lo spirito dei suoi discorsi infiammarono l'animo delle sue turbolente truppe mercenarie, che tanto avevano fatto penare Amilcare alla fine della Prima guerra punica, e suscitarono vivo terrore e ammirazione nei suoi avversari, tra cui il celebre Scipione "l'Africano" che, secondo Baker, fu una vera e propria "creazione diretta, per quanto involontaria" del cartaginese. Il racconto della straordinaria vita di Annibale è nel contempo la narrazione della lotta epica tra Roma e Cartagine, una vera battaglia disperata, piena di casi imprevedibili e di ingannevoli capovolgimenti di fortuna; un duello terribile che contrapponeva due avversari risoluti e determinati, e che non poteva finire se non con la distruzione.