
Un contributo rigoroso e aggiornato al dibattito sui rapporti tra sonno, memoria e sogno dopo la scoperta della fase REM, che tiene conto sia delle ricerche neurofisiologiche, psicologiche e cliniche più recenti, sia della prospettiva storica, attraverso il confronto con altri contesti storico-culturali, in primo luogo la psicoanalisi.
Il libro offre una panoramica del rapporto tra psicoanalisi e cultura illustrandone gli aspetti teorici e dimostrando come le idee psicoanalitiche abbiano stretti legami con la filosofia, la sociologia, la letteratura, il cinema e il ciclo stesso della vita. Inteso a colmare il divario che esiste fra gli studi psicoanalitici e accademici, il volume è dedicato al lavoro di Hanna Segal, che tramite i suoi libri e saggi ha offerto spunti di introspezione che hanno influenzato profondamente il pensiero psicoanalitico contemporaneo.
Vi viene spontaneo ridere se qualcuno inciampa? Pensate che un falso sia da disprezzare, indipendentemente dalla perizia con cui è eseguito? Provate fastidio al pensiero di mangiare con la stessa forchetta del fidanzato? Allora non siete né cinici, né materialisti, solo dualisti. Moralità, sensibilità artistica e senso d'identità caratterizzano la normale condizione umana. Già i bambini molto piccoli hanno una chiara percezione del mondo fisico e mentale, di natura e artificio, e riescono a distinguerli. Parte del libro esplora lo sviluppo del senso morale proprio nei bambini, per poi approfondirne il consolidamento in età adulta e spiegare la nascita della fede religiosa.
Una guida pratica che intende aiutare a risolvere positivamente qualsiasi conflitto, dai più semplici e banali a quelli che possono avere conseguenze rilevanti. Suggerimenti per affrontare le controversie tra coniugi, genitori-figli, parenti, amici, condomini o vicini, colleghi di lavoro, dipendenti e superiori, soci, clienti, fornitori, amministrazioni pubbliche, ecc. La maggior parte delle persone considera i conflitti come un evento negativo. Ma esiste anche un altro modo di guardare al conflitto: esso può essere un processo creativo. La premessa su cui si basa questo libro è: dato che i conflitti nella vita sono inevitabili, perché non cercare di trarne il massimo vantaggio?
Il testo muove dalla convinzione che l'adolescenza, "terra di mezzo", si estenda anche nel più ampio "territorio adulto" e che, dunque, la conoscenza della sua geografia offra elementi importanti alla riflessione sulla relazione adulto-adolescente. Gli autori hanno scandagliato i ricchi fondali dell'immaginario adolescenziale per portare alla luce l'immagine che proprio gli adolescenti hanno dell'adulto. Nella ricerca effettuata dall'Istituto di Psicologia Individuale "Alfred Adler" di Torino, su cui si basano le considerazioni del testo, oltre duemila giovani fra i 12 e i 25 anni hanno fornito utili indicazioni su questo tema. Giovanni Cappello è psicologo e psicoterapeuta.
"Il coraggio, uno non se lo può dare!" protestava il don Abbondio dei Promessi Sposi. Francesco Alberoni rovescia questa famosa massima rivendicando l'urgenza di un valore dimenticato e sostenendo che "il coraggio si può imparare". Audacia e timore sono legati a doppio filo. Chi non ha paura non sarà mai capace di atti di eroismo. Proprio per questo l'ardimento non va confuso con l'inconsapevolezza o l'incoscienza. La riflessione di Alberoni si concentra su una "virtù morale e sociale" che investe tutti gli aspetti dell'esistenza: amore, amicizia, lavoro, famiglia. E quel "coraggio quotidiano" che ci permette di plasmare il nostro destino è forza d'animo, rifiuto delle ipocrisie proprie e altrui, gesto che sovverte un sistema ingiusto, ricerca di ciò che innalza. La mediocrità, l'indifferenza e la vigliaccheria sono facili: basta lasciarsi andare, nascondersi e adagiarsi nella propria nicchia. C'è invece un gran bisogno di opporsi alla cultura della comodità, del disfattismo e della codardia. Partendo dal presupposto che ogni essere umano ha una missione da scoprire e da compiere nell'arco di una vita, il coraggio va esercitato per essere fedeli a se stessi, per non farsi confondere dalla complessità del reale e, a volte, per superare se stessi. Il presente volume è la nuova edizione rivista e aggiornata del titolo "Abbiate coraggio" (1998).
Ha fatto scalpore la notizia delle quattordici donne tutte fidanzate, senza saperlo, con lo stesso ragazzo conosciuto su Facebook. Nessuna dubitava di lui. Tutte si sentivano amate e innamorate a loro volta di quest'uomo speciale. Dopo la rivoluzione sessuale, non è stato solo il web a stravolgere le dinamiche affettive, e molto c'è da comprendere sulle nuove modalità di formazione della coppia e dell'identità sessuale, sui processi del desiderio, sull'intimità e la costruzione di una storia amorosa durevole nel tempo. Molte aree oscure devono essere illuminate da uno sguardo libero da preconcetti ideologici e al contempo attento alle peculiarità di uomini e donne. Mentre per millenni si sono amplificate le differenze fra i due sessi, negli ultimi cinquant'anni si è diffusa l'ideologia dell'uguaglianza. Ma né l'uno né l'altro dei due concetti esemplificano una realtà complessa. Vi sono infatti domande che continuamente ritornano: uomini e donne sono più uguali o più diversi? Cercano nell'altro le affinità o le differenze? E queste affinità o differenze affondano nella natura o nella cultura? E la rivoluzione comunicativa di Internet e dei social come ha cambiato i processi dell'innamoramento e dell'amore? Con un apparato di coinvolgenti case-histories, Alberoni e la giovane ricercatrice Cristina Cattaneo ci portano nelle pieghe più profonde del più profondo e affascinante dei misteri umani.
Gli autori presentano i risultati di una ricerca decennale in cui famiglie non problematiche, residenti in diverse regioni italiane, sono state osservate e videoregistrate per almeno quattro volte durante il pasto serale. Per ragioni di omogeneità nella comparazione, sono state scelte famiglie appartenenti al ceto medio con almeno due figli, uno dei quali avesse un'età compresa tra quattro e sette anni e l'altro fosse di età maggiore. L'interesse prevalente è infatti lo studio della socializzazione al linguaggio e attraverso il linguaggio che ha luogo in modo particolare in quelle fasce d'età; la presenza di almeno due figli alimenta inoltre lo scambio discorsivo familiare, che costituisce un altro motivo conduttore del volume. Attraverso le conversazioni di famiglie riunite per la cena, gli autori indagano dimensioni interattive come i ruoli conversazionali e l'educazione alle norme e al gusto, rivolgendosi ai genitori ma anche a psicologi, insegnanti, educatori che si confrontano con problemi e vissuti delle famiglie contemporanee.
Nel libro vengono analizzati i processi cognitivi e le strutture che l'essere umano utilizza nell'analisi e nell'organizzazione delle informazioni presenti nell'ambiente sociale. Attraverso una rassegna aggiornata della letteratura, si affrontano i temi della discriminazione, del pregiudizio, dei processi di stereotipizzazione, con una particolare attenzione agli aspetti linguistici che accompagnano tali processi.
Il libro
Sergio Bordi è stato uno dei più autorevoli membri della Società psicoanalitica italiana e il volume raccoglie in modo sistematico suoi testi inediti, che colmano una mancanza nella letteratura di ambito psicoanalitico.
Gli scritti scelti rispecchiano i temi fondamentali degli studi di Sergio Bordi e mostrano la sua visione clinica e teorica, con un’attenzione particolare ai cambiamenti avvenuti nella terapia psicoanalitica e allo statuto epistemologico della psicoanalisi.
L'autore
Sergio Bordi (1929-2006), studioso di grande originalità, molto attivo anche nella formazione, è stato un pioniere del rinnovamento della psicoanalisi italiana.
Come reagire quando i figli piangono? Bisogna confortarli, ignorarli, distrarli, punirli, o semplicemente "cedergli"? Questo testo suggerisce un'inedita interpretazione dei bisogni e delle emozioni del bambino, dalla quale deriva un approccio completamente inedito al pianto e alla rabbia. Il pianto di neonati e bambini non va ignorato ma seguito con attenzione amorevole. Eppure, non sempre il pianto sta ad indicare un bisogno o una necessità immediati. Molte volte è un meccanismo naturale di liberazione dalla tensione, che consente ai bambini di superare esperienze di spavento o frustrazione. "Questo libro sorprende il lettore. Rimarrà stupito da quanto sostiene la dottoressa Solter, ossia che è più opportuno lasciare che i neonati piangano (mentre li si tiene in braccio) piuttosto che tentare di fermarli in qualche modo. [...] Questo testo renderà di certo più fiduciosi i lettori in qualità di genitori o educatori, dato che fornisce loro delle abilità specifiche, in particolare dei metodi, per affrontare in maniera costruttiva le lacrime e i capricci. Tali nuove abilità produrranno risultati che qualsiasi genitore considera preziosi, cioè bambini più sani, sia fisicamente che psicologicamente." (dall'Introduzione di Thomas Gordon).