
"C'è un sogno che mi accompagna da molti anni: scrivere un manuale che, anziché indirizzarsi ai medici, agli psichiatri o agli psicologi clinici, parli a tutti. Oggi, in queste pagine, il mio sogno trova finalmente concretezza." In questa nuova opera, Vittorino Andreoli ci insegna con chiarezza e serenità ad affrontare i primi segni di disagio o disturbo mentale a partire dai progressi scientifici raggiunti in questo campo. Se in passato infatti si tendeva ad attribuire le malattie della mente a un determinismo genetico o familiare, oggi sappiamo che è possibile risolverle, o per lo meno attenuare le loro manifestazioni, intervenendo subito. "Nei miei cinquant'anni di psichiatria" scrive Andreoli "sono rimasto talora persino sconvolto dall'osservare che persone vicine a un adolescente con comportamenti devastanti, o a un anziano che ha precorso la morte naturale con un suicidio, hanno minimizzato segnali che invece erano chiari." Grazie alla sua esperienza di una vita trascorsa a fianco dei pazienti, Andreoli riesce a parlare sia a chi sta male mentalmente sia a chi deve vivere vicino alla sofferenza degli altri: adulti, adolescenti, anziani. Il risultato è un percorso mirabile fra le emozioni e tutte le loro manifestazioni, da quelle più comuni come la paura o l'ansia, a quelle più complesse come la tristezza, aiutandoci a individuare i segnali d'allarme prima che sia troppo tardi.
In questo libro, Vittorino Andreoli si rivolge alla famiglia nel suo complesso, l'organismo fondamentale all'interno del quale si pongono le basi di un sereno sviluppo personale o da cui possono trarre origine conflitti, lacerazioni e traumi destinati a segnare intere esistenze. Il tono scelto da Andreoli non è quello del saggio specialistico: questa lettera comunica pensieri e sentimenti rivolti alla sensibilità di ciascun membro della famiglia. Ognuno è chiamato a mettersi in gioco, a esaminare i propri atteggiamenti e giudizi e le loro conseguenze sugli altri familiari, a riflettere con serenità sulle dinamiche e sui valori che, in modo esplicito o implicito, caratterizzano ogni famiglia.
Gli alchimisti desideravano scoprire la formula della pietra filosofale e trovare così il rimedio che curasse le malattie fisiche e spirituali: allo stesso modo, Tara Bennett-Goleman spiega a tutti noi come possiamo raggiungere la giusta "alchimia emotiva" che ci consenta di vincere i momenti di confusione e dolore e conquistare la felicità. Fondendo le ultime scoperte delle neuroscienze e del cognitivismo con gli antichi insegnamenti del buddhismo, questo testo ci insegna a sottrarci alla morsa delle abitudini che ci impediscono di raggiungere il benessere interiore: per mezzo di agevoli spiegazioni e semplici esercizi pratici, l'autrice ci aiuta a identificare i comportamenti distruttivi e gli schemi emotivi in cui tendiamo a farci imprigionare, e soprattutto ci indica i metodi per calmare la nostra mente e giungere alla serenità spirituale. Prefazione del Dalai Lama
Ogni genitore si interroga sui modi migliori per educare i propri figli a realizzare i loro talenti e godere della vita nella sua pienezza: in questo percorso di crescita, un ruolo fondamentale è rivestito dall'intelligenza emotiva, cioè dalla capacità di fondere le proprie attitudini con qualità come l'empatia e l'attenzione ai rapporti con gli altri. Psicologo noto in tutto il mondo proprio per i suoi studi sulle relazioni tra genitori e figli, Gottman mostra in questo libro in che modo i genitori possono diventare dei bravi "allenatori emotivi": attraverso limpide spiegazioni e un ampio numero di esempi pratici, l'autore esamina le fasi cruciali dello sviluppo di bambini e ragazzi - dalla gestione dei sentimenti al controllo degli impulsi, dall'importanza dell'ascolto al superamento dei conflitti - e illustra passo dopo passo come trasmettere ai figli le qualità necessarie per crescere più forti e felici.
Poche cose sono più importanti della qualità e della credibilità dei leader, poiché esse giocano un ruolo vitale in ogni aspetto della nostra vita. Tuttavia, una forte leadership è una competenza difficile da padroneggiare. I buoni leader devono imparare non solo a gestire, analizzare e valutare, ma anche a incoraggiare, far migliorare e ispirare. Qui John Adair, celebrato esperto in leadership training, dimostra che la filosofia di Confucio aiuta a diventare leader migliori e che le sue massime non sono solo idee interessanti di qualche millennio fa, ma possono contribuire a sviluppare la fiducia e le competenze necessarie per operare nelle moderne organizzazioni.
L'attenzione è una risorsa mentale sottile, sfuggente, invisibile quasi, e per questo generalmente poco considerata. Eppure riveste un'importanza enorme rispetto al modo in cui affrontiamo la vita, ci mette in connessione con il mondo, plasmando e definendo la nostra esperienza: i suoi effetti, come hanno spiegato in questi ultimi anni le neuroscienze, si fanno sentire nella maggior parte delle cose che facciamo. Dall'autoconsapevolezza, fondamento della gestione del proprio sé, all'empatia, radice della competenza nelle relazioni con gli altri, gli ambiti in cui occorre sapersi muovere sono molti: soprattutto oggi, assediati come siamo da una marea di dati che ci spinge a ricorrere quotidianamente a scorciatoie prive di metodo. Gli ambienti in cui viviamo, pieni di tensioni, tentazioni e obiettivi contesi, tendono a confonderci, e la nostra capacità d'attenzione è fondamentale per trovare un'armonia che lasci spazio sia alla felicità sia alla produttività. "Il funzionamento dell'attenzione è in gran parte assimilabile a quello di un muscolo: se la usiamo poco si infiacchisce, mentre se la facciamo lavorare bene acquista vigore" spiega Goleman in questo nuovo studio, mostrandoci i benefici che possiamo ricavare dal suo rafforzamento e i modi in cui possiamo raggiungere questo obiettivo. E lo fa senza mai dimenticare l'altra faccia della medaglia: la creatività, il massimo punto di equilibrio tra concentrazione e distrazione, attenzione selettiva e aperta.
In una società sempre più frenetica l'ansia è il fenomeno che più condiziona negativamente la vita emozionale, lavorativa e sociale delle persone. Appoggiandosi alle più recenti ricerche in campo neuroscientifico e all'apparato teorico dell'intelligenza emotiva, Michele Cucchi - psichiatra specializzato nello studio e nella cura dei disturbi emotivi - descrive le principali difficoltà vissute da chi soffre d'ansia e spiega come affrontare le molteplici forme che questo fenomeno può assumere: dall'ansia generalizzata alla timidezza patologica, dalla paura di trovarsi in pubblico ai disturbi causati da traumi specifici, dagli attacchi di panico alle ossessioni, l'autore indaga i disagi più diffusi nella nostra società e offre indicazioni pratiche per intraprendere un efficace percorso di cura. Grazie ad agevoli spiegazioni ed esempi concreti tratti dalle esperienze dei suoi pazienti, Cucchi ci insegna a governare e sconfiggere quel malessere quotidiano che paralizza le vite di molti, aiutandoci a ritrovare l'equilibrio necessario ad affrontare al meglio la vita.
Cinque secoli fa Niccolò Machiavelli scrisse "Il Principe" basandosi sulla sua conoscenza diretta degli intrighi della corte fiorentina e su una profonda comprensione della natura umana, ispirando da allora generazioni di estimatori e detrattori che hanno considerato la sua opera - dandone opposti giudizi - un vero e proprio manuale per manipolare gli eventi e le persone a proprio vantaggio. Oggi, quando i Principi sono stati soppiantati da altri leader, attivi nella politica ma soprattutto nel mondo dell'economia e del business, questa originale rilettura del testo rinascimentale offre a chi opera in azienda e nel mercato 52 riflessioni e consigli per arrivare al vertice e restarci. Attraverso la lettura scoprirete che: i nemici dei vostri nemici sono vostri amici, i messaggi si mandano con le azioni, non con le parole, niente è fallace come il successo, il potere si perde se non lo si usa e, una volta raggiunto, va mantenuto ed esercitato. Con ogni mezzo.
Quali sono le mosse migliori quando ci si trova in vantaggio sui concorrenti? E cosa conviene fare per difendersi dagli avversari o in situazioni confuse o disperate? "I 36 stratagemmi" è un antico testo cinese della fine della dinastia Ming, considerato il seguito pratico dell'"Arte della guerra" di Sun Tzu, che raccoglie le tattiche e le manovre per raggiungere i propri obiettivi in politica, in guerra e nelle diverse situazioni della vita. Questa lettura del testo antico - con le spiegazioni dei concetti originali, esempi di attualità e consigli per l'uso - è dedicata a manager e uomini d'impresa impegnati nella battaglia del mercato, che vogliano aumentare il proprio arsenale di strumenti per attaccare, difendersi e intrappolare l'avversario. Senza dimenticare che nell'aggressivo mondo dei 36 stratagemmi si vince o si perde, non si resta amici.
Cena, riunione, discorso, conferenza, convegno, riunione di condominio, corso di formazione: qualsiasi intervento davanti a 3 o 3.000 persone significa parlare in pubblico e la stragrande maggioranza di noi, in una di queste situazioni, si nasconde evitando di trasmettere le proprie idee poiché ha paura e comunque non sa come farlo in maniera efficace. Il manuale pratico di Max Formisano presenta la ricetta semplice ed efficace per superare il blocco e diventare uno speaker di successo. Un libro pratico che affronta tutti i passaggi della performance - dalla preparazione all'azione, dalla gestione dello stress a quella del dissenso, fino all'"atterraggio" finale - con l'ausilio di esempi ed esercizi alla portata di tutti. Con la prefazione di Alex Bellini, sportivo estremo e speaker motivazionale.
Restiamo svegli con gli occhi sbarrati dopo la telefonata di un amico preoccupato? Facciamo strani sogni se non teniamo fede a un impegno? Perdiamo le staffe per un ingorgo? E quando ci innamoriamo, non è forse un'estasi quella di cui cadiamo prede? Le emozioni pervadono la nostra vita. Alcune ci inseguono, altre ci sfuggono. A volte ci feriscono o addirittura ci consumano, altre volte invece ci consentono di librarci al di sopra di tutto e di tutti. Ma cos'è un'emozione? Le neuroscienze ci hanno spiegato cosa succede nel nostro cervello quando proviamo paura, amore, odio, rabbia; eppure, dopo decenni di ricerche e molte teorie, non esiste ancora una definizione di emozione che ne contempli tutti gli aspetti. Non solo: siamo davvero sicuri che il copione neurale del cervello possa dirci tutto su ciò che proviamo? Ognuno di noi, per essere consapevole di un'emozione, deve poterla riconoscere come parte integrante del proprio repertorio psicologico e culturale; definire una teoria delle emozioni significa allora decifrare anche il codice della realtà complessiva in cui viviamo, le sue pratiche e i suoi significati. Partendo dalla propria esperienza professionale e personale, l'autore ci illumina sui molti nodi ancora da districare quando si tratta di emozioni, e lo fa prendendo le mosse dalla scienza, ma attingendo a piene mani anche alla letteratura, all'arte, al teatro, alla filosofia e alla psicoanalisi.
Non ci sono più i leader di una volta. Pessima notizia? No, forse è meglio così. Ora che il concetto di intelligenza emotiva è entrato a pieno diritto nella nostra società, anche la vecchia e logora concezione della leadership basata sul potere e sull'autorità è stata definitivamente scalzata. Perché non bastano più l'attitudine al comando e le competenze tecniche per ottenere risultati, far quadrare i bilanci aziendali, salvare imprese e organizzazioni dalla bancarotta. Occorre essere in grado di mobilitare le energie migliori del proprio gruppo di lavoro, sapere giocare sulle motivazioni profonde di ognuno e allo stesso tempo analizzare lucidamente le proprie, esercitare la difficile arte dell'autocontrollo e della critica senza rinunciare all'empatia. In questo libro, Daniel Goleman ci spiega come essere capi migliori, più efficienti e più amati. Con un'ammonizione: adottare un unico stile di comando non è più sufficiente. La leadership del futuro è fluida: a seconda delle circostanze, dovremmo assumere le caratteristiche del capo visionario, di quello "allenatore", del federatore, del democratico, dell'incalzante e dell'autoritario. Perché sapere governare e gestire gli stati d'animo di chi lavora con noi è la chiave dell'armonia e del talento creativo che soli possono garantire lo sviluppo economico e culturale, nelle piccole comunità aziendali come nell'intera società.