
La follia è il grande mistero con il quale Vittorino Andreoli si confronta ormai da decenni. Ma la follia non manifesta se stessa soltanto attraverso comportamenti fisici inconsulti o produzioni verbali anomale. Anche le creazioni grafiche possono essere rivelatrici, se non apertamente di un sintomo, comunque di uno stato di affezione e di sofferenza psichica. È il 1959 quando Andreoli, ancora studente al liceo, accede per la prima volta all'atelier di pittura nel manicomio di Verona: in qualche modo comincia a vedere la follia dentro i colori che i pittori disponevano sui loro quadri. Da lì è iniziato un lungo percorso di conoscenza e di amore per i "suoi matti". Questo volume raccoglie la Mimma delle sue osservazioni empiriche e delle riflessioni teoriche elaborate in cinquantanni di professione medica, una vera e propria antologia sul linguaggio non verbale in psichiatria Disegni, dipinti, "espressioni" che sono al contempo indizio di malattia mentale e arte a tutti gli effetti, nella lettura lucida e partecipe di un grande esperto degli studi clinici internazionali.
“Perché non mi hai ancora chiamato?” “Mi ami?”
“Ti manco?” “È tutto il giorno che ti cerco.”
“Pensi ancora a lei?” “Non stai mai con me.”
“Alla fine, lo sai, faccio tutto quello che vuoi tu.”
Sono tante le donne di ogni età a rivolgersi al loro uomo con parole come queste, le parole della dipendenza amorosa. Perché? Perché questa martellante richiesta di conferme? Perché niente conta se lui non c’è? Perché confondere ancora la passione con l’appartenenza? Che senso ha questo attaccamento così rischioso e autodistruttivo che induce gli uomini alla fuga e impone inutili rinunce alla propria autonomia? Nel nostro tempo una donna può finalmente vivere in prima persona senza affidare la sua esistenza a qualcun altro e amare, semplicemente, rimanendo se stessa, senza ansia di controllo, né immotivate gelosie.
In un dialogo immaginario con una giovane amica, Marina Valcarenghi analizza un comportamento ancora molto diffuso soprattutto nelle giovani generazioni, che riconsegna le donne al secolo scorso e le condanna alla particolare infelicità di chi non è capace di vivere nel proprio tempo. Perché l’amore oggi, come scrive l’autrice in uno dei passaggi più toccanti di questa illuminante conversazione, non può che essere un privilegio delle persone libere.
L’educazione è il vero segnale di una società
che adempie al suo primo dovere: quello di generare
figli e insegnare loro a vivere.
Un mattino il signor Gregor Samsa si sveglia improvvisamente trasformato in uno scarafaggio. Proprio come il protagonista della Metamorfosi di Kafka, l’adolescente, travolto da un cambiamento che coinvolge il proprio corpo e con esso tutto il mondo che lo circonda, non si riconosce più, ha difficoltà a definirsi, non si piace.
Non c’è dubbio che lasciare l’infanzia sia sempre stato difficile. Ma oggi come stanno le cose? Come affrontano gli adolescenti del nuovo millennio la faticosa avventura di crescere? Abbiamo gli eroi del nulla, dell’alcol, della droga, dei tragici “sabato sera”, del presente senza futuro... Sono ragazzi che hanno perso fiducia in se stessi e negli altri, che faticano a superare ogni difficoltà e ad affrontare il dolore di vivere. E la famiglia, la scuola, la società non sanno, e forse non si impegnano sufficientemente per aiutarli.
In questo libro Vittorino Andreoli riflette sulla grave crisi in cui versa l’adolescenza oggi, e pone l’attenzione sulle parole-chiave che possono aiutare a comprenderla meglio. Non un manuale di istruzioni per l’uso, ma un percorso che, modulato sui sentimenti, la percezione del corpo, il dolore, lo scorrere del tempo e l’immaginazione, invita al dialogo tra i giovani e con i giovani. Perché “l’adolescenza è una vita che viene condivisa”; e chi la sta affrontando, al di là di una morale rigida, deve essere capito e aiutato nella “fatica di crescere”.
Ti sembra che l’altro sesso ragioni
e agisca secondo criteri totalmente
assurdi?
Pensi di aver fatto del tuo meglio ma
che se non è andata bene così vuol dire
che non c’è proprio più nulla da fare
per salvare la vostra relazione?
Temi che il vostro amore sia cambiato
in maniera irreversibile e che il tuo
partner non possa più tornare la
persona di un tempo?
Da venticinque anni il metodo "Marte e Venere" aiuta milioni di persone in tutto il mondo a migliorare la propria vita di coppia e risolvere conflitti che sembravano insanabili, partendo dalla semplice constatazione delle profonde differenze psicologiche ed emotive che distinguono gli uomini dalle donne. Ora John Gray ha deciso di offrire al suo pubblico la possibilità di seguire il suo metodo nella maniera più semplice e immediata, raccogliendo e adattando in maniera nuova le parti più illuminanti dei suoi maggiori bestseller (Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere e Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere e sono tutti sotto stress). Il risultato è il libro che avete tra le mani, che propone – sia a chi non conosce ancora il metodo “Marte e Venere” sia a chi ne ha già fatto tesoro in passato – la possibilità di seguire un percorso molto semplice e pratico. Con elenchi, schede per lei e per lui, tabelle, frasi-chiave brevi ed essenziali John Gray illustra qui un modo estremamente intuitivo di seguire il suo metodo senza sforzo e senza pensarci troppo, con un viaggio scandito in tre tappe: conoscersi per capire che siamo diversi, confrontarsi per affrontare insieme i problemi e infine amarsi, imparando a costruire una relazione. Impareremo così che l’amore non si deve aspettare come un miracolo ma si può costruire giorno dopo giorno, e che a volte basta davvero poco per stare bene con la persona che abbiamo accanto e dare qualità e gioia alla nostra relazione.
Anche se il futuro modificherà questo o quel risultato
delle sue ricerche, mai più potranno essere messi a tacere
gli interrogativi che Sigmund Freud ha posto all’umanità.
Thomas Mann
Pubblicata nel 1899, ma datata profeticamente 1900, L’interpretazione dei sogni fu l’atto di nascita del XX secolo. Un contenuto avvincente e uno stile rivoluzionario, nutrito a ogni pagina dalla tensione tra costruzione scientifica e memoria autobiografica, ne hanno fatto il capolavoro di Freud, il racconto di un’avventura intellettuale e, insieme, uno degli esempi più alti della letteratura tedesca. Se il sogno è l’appagamento di un desiderio rimosso dalla vita vigile, il lavoro di interpretazione deve procedere oltre il suo contenuto manifesto, per giungere a definirne il significato latente. Non più un disturbo del sonno, dunque, ma via regia verso l’inconscio. Così lo studio del sogno doveva condurre Freud lontano, al di là del sogno stesso, verso una comprensione più profonda della vita interiore degli uomini. Interrogarsi su questo tentativo è ancora oggi un’esigenza tanto necessaria quanto problematica, una domanda che riguarda il senso del nostro stesso sapere.
Il Signore mi ha rivelato esser suo
volere che io fossi un pazzo nel mondo:
questa è la scienza alla quale Dio
vuole che ci dedichiamo.
Francesco d’Assisi
Esiste un rapporto tra follia e santità? Un santo è per molti un esempio: ha vissuto nell’imitazione di Gesù, ha operato miracoli e ora siede nei cieli avendo raggiunto la perfezione umana; niente sembrerebbe più distante dal folle, il cui comportamento non è certo un modello, e che per secoli è stato considerato un posseduto dal demonio. Eppure i santi seguono una vita per molti aspetti folle: rifiutano i beni terreni, mortificano il proprio corpo e accettano il dolore come un dono. E, al contempo, la concezione medica e sociale di pazzia è mutata nel tempo, chiarendo quanto essa dipenda anche dalla cultura dominante. Non è allora possibile che il malato di mente sia incompatibile più con la vita terrena che non con il regno dei cieli? Andreoli fa un viaggio tra i santi per leggerli alla luce della follia, così come viene intesa oggi, fondendo le proprie competenze di psichiatra e al contempo la forte impronta culturale che da sempre contraddistingue i suoi studi, e rileggendo così l’uomo e il santo in maniera originale e inaspettata.
Dentro la follia del mondo
L’uomo ha fatto dire persino al Signore Iddio
che è tempo di uccidere. Da non credente
sono sicuro che nessun Dio mai ha pronunciato
una simile sentenza.
Vittorino Andreoli
Vittorino Andreoli, da sempre attento studioso della follia e dei suoi meccanismi, offre in queste pagine un’indagine sugli aspetti sovrapersonali dello squilibrio: quelle forme che si incarnano nella struttura sociale, influendo sul pensare e l’agire comuni. I saggi presentati indagano i momenti in cui la malattia si è addentrata nella Storia, portando a passaggi cruciali e terribili del nostro passato. Il progetto della soluzione finale hitleriana; il naufragio della rivoluzione sovietica, che ha prodotto una delle più crudeli dittature di sempre; la deriva di illegalità durante tangentopoli; le devastazioni della guerra irachena. Al contempo questi scritti restituiscono l’importanza di un’etica propria dell’agire, del comportamento singolo dentro una comunità, che è profondamente iscritto in ognuno di noi: il piacere del fare il bene per il bene, in antitesi della pulsione all’orrore e al malvagio. Andreoli ripropone qui, completamente rivisti e aggiornati, i quattro volumi – Colpa e vergogna (1994), Elogio della normalità (2002), La follia del mondo (2003) e Si fa presto a dire pace (2004) – che rappresentano il suo fondamentale contributo alla comprensione sociologica della pazzia.
Rivolgendosi a genitori e ragazzi (a capitoli alterni) Lucia Rizzi offre un manuale prodigioso per affrontare l'adolescenza e vivere felici.
A Nora l'alcol non basta, e neanche la droga. È alla continua ricerca di un mix di sostanze ma anche di esperienze sempre più intense per soddisfare il suo insaziabile bisogno di piacere. Rita sperimenta ogni tipo di sostanza, vodka, trielina, benzodiazepine: l'importante è riuscire a sentire quell'energia potente e instabile che la fa vivere in un mondo parallelo. Nora e Rita sono "vittime" di una polidipendenza, nuovo allarmante fenomeno che coinvolge sempre più spesso i giovani, alla ricerca di un piacere finora sconosciuto, frutto di un frenetico bisogno di stimoli nuovi accompagnato, forse, dal desiderio tragico di "dormire per sempre". È proprio alla cura di chi soffre di questa complessa forma di dipendenza che Luigi Gallimberti, psichiatra e tossicologo clinico, protagonista di scoperte importanti in questo campo, dedica le sue giornate: attraverso storie cliniche, diari e testimonianze, l'autore dimostra che, con le cure giuste e la vicinanza dei familiari, è possibile tornare ad affrontare la vita.
Esistono, oltre ai timori concreti, paure che, in quanto immaginarie, sono ancor più pericolose: privano un meccanismo di difesa della sua funzione originaria. Distinguendo tra mondo esteriore e mondo interiore, Andreoli ci mostra come sia quest’ultimo a condizionare maggiormente l’individuo: solo confrontandosi a fondo con “l’universo dentro di noi” è possibile imparare a conoscere le angosce che ci rubano la vita, per cercare di esorcizzarle e sconfiggerle.
Da venticinque anni il metodo “Marte e Venere” mette a fuoco le profonde differenze psicologiche ed emotive tra uomini e donne e aiuta milioni di persone a risolvere conflitti che sembravano insanabili. Oggi, dopo le conferme ottenute grazie ai progressi della scienza. John Gray scava ancor più in profondità nelle nostre relazioni. Come spiega lui stesso. "recenti studi hanno dimostrato come e quanto siamo diversi anche da un punto di vista biochimico. In questo libro vi aiuterò con spiegazioni e semplici accorgimenti a capire e governare gli ormoni che guidano le nostre emozioni: scoprirete che ricondurre alla ragione le tensioni è più facile di quanto avreste creduto".
Chi non è mai inciampato in un false friend o impazzito per la pronuncia di un dittongo? Chi non ha mai maledetto la S del genitivo sassone? Chi non avrebbe preferito un appuntamento dal dentista alla prova di listening comprehension? A vostro figlio potreste risparmiare questi traumi e qualche brutto voto, perché l’inglese non deve per forza essere una tortura. English is fun, e impararlo può essere facile. Basta iniziare nei tempi e nei modi giusti, sfruttando per la seconda lingua le stesse strutture mentali e cognitive che ci permettono di parlare la nostra lingua madre fin da piccoli. I bambini infatti sono predisposti per l’apprendimento, percepiscono suoni che gli adulti non distinguono, non confondono le impostazioni sintattiche, non hanno paura di fare gaffe e soprattutto possono ricavare le regole semplicemente ascoltando i parlanti, senza studiare e ripetere a memoria. L’importante è che siano esposti alla lingua dall’infanzia, quando la loro sensibilità è maggiore, e con i metodi più efficaci, evitando di cadere nei molti tranelli dell’insegnamento fai-da-te. Adriana Cantisani, ideatrice di un metodo di insegnamento dell’inglese specifico per bambini e popolarissima protagonista di S.O.S. Tata, svela trucchi e segreti per genitori e maestri: quando cominciare, qual è il miglior approccio, come rendere la grammatica naturale, come scegliere un corso, quali errori comuni vanno assolutamente evitati (per esempio leggere storielle in inglese al bambino). E sfata alcuni falsi miti, dall’importanza dei compiti all’efficacia delle lezioni individuali, dalla necessità di un insegnante madrelingua all’utilità di vedere film in lingua originale. Tra consigli ed esperienze personali, un prezioso concentrato di idee a “prova di tata” per crescere un perfetto poliglotta.
ADRIANA CANTISANI è cresciuta in un contesto multilingue da una famiglia poliglotta, si occupa di bambini da quando era giovanissima, ha ideato i metodi English is Fun! e Fun Tales apposta per insegnare l’inglese da 1 a 8 anni, fa la tata in tv, conduce il format televisivo English for Me, collabora con diverse aziende specializzate in prodotti per l’infanzia, si è trasferita per amore in Italia e spesso scarrozza in giro i suoi due figli, che come lei parlano correntemente tre lingue. Tra una risposta e l’altra alle mamme che le chiedono consiglio su Facebook, ha appena trovato il tempo di scrivere il suo primo libro.