
A proposito di bullismo, sono in molti a ripeterlo: "C'è sempre stato". Sì, forse, sarà anche vero. Ma non per questo le ferite del bullismo sono meno gravi. Semplicemente, oggi abbiamo più consapevolezza. Ed è positivo. Ben venga, dunque, l'attenzione al fenomeno. Purché non tutto divenga "bullismo". Sapere che cosa significhi e in che modo si possa prevenire richiede conoscenze e capacità specifiche che costringono a uscire dai luoghi comuni. Ad esempio, occorre acquisire abilità socio-affettive e in generale delle life skills, non solo per interventi preventivi, ma per la promozione del benessere a scuola. Ecco, allora questo libro. Il percorso si snoda mediante le caratteristiche di 10 animali, per offrire a bambini e ragazzi la possibilità di sperimentare le proprie competenze sociali e le abilità di comunicazione con se stessi e con gli altri, in situazioni che riproducono le principali modalità di interazione fra le persone. Ad ogni animale corrisponde una specifica abilità socio-affettiva, che dovrà essere sperimentata ed esplorata. Come uno strumento da inserire nella "valigia" degli insegnanti, questa proposta è utile non solo per affrontare il tema delle prepotenze in ambito scolastico, ma anche per constatare le enormi potenzialità del gioco nella conoscenza dei mondi emozionali più complessi. Come quelli di un bullo e della sua vittima, appunto.
In una società in cui gli adulti sono dominati dalla paura, contaminati dall’ansia e ossessionati dalla sicurezza, occuparsi del ridere!!! Via, siamo seri!!! La formula chimica della risata porta scompiglio in tutti i luoghi formativi, soprattutto quelli ricoperti di una patina più o meno spessa di presunta serietà. Con questo libro si lancia un marchio di qualità che potrà essere certificato dai giovani e che dovrà verificare la costante presenza di una metodologia umoristica nelle istituzioni educative. “Qui la risata è ammessa e ben accolta” potrebbe essere lo slogan della vetrofania da applicare sulle porte delle istituzioni più serie, a partire da quelle che si definiscono educative. Non è più il tempo dei giullari che avevano il compito di distrarre il popolo, al contrario l’umorismo è un generatore di consapevolezza per difendersi dalle manipolazioni. Per mettere in crisi il potere. Ridere è anche un bisogno sociale che produce benefici alla salute, facilita le relazioni, la socializzazione, il ridimensionamento dei conflitti inutili. Immaginate di proporre un nuovo indicatore di benessere e sviluppo: il PIR (Prodotto Interno di Risate), dove una convivenza serena e un approccio ottimistico generino creatività e futuro. Queste pagine offrono esperienze e metodologie per sdoganare il ridere e promuoverlo dalla categoria del frivolo all’olimpo della serietà. In un’epoca in cui a qualcuno può sembrare che ci sia poco da ridere, la decisione più seria da prendere è: investire sui giovani e sul ridere.
La psicologia umanistica rogersiana ha esteso l’indagine sul ruolo della comunicazione fra le persone, ricercando i fattori che facilitano le relazioni all'interno della famiglia, dei gruppi, delle istituzioni, delle agenzie educative, fra culture e stati diversi. In questa incessante attività di ricerca che ha attraversato temi più ampi e complessi, Carl Rogers si è confrontato sia con teorici di altri approcci, sia con esponenti significativi della filosofia, della teologia, della politica. I cinque dialoghi presentati in questo volume costituiscono forse la più emblematica e stimolante testimonianza dell’influenza che Carl Rogers ha esercitato sulla cultura contemporanea. Ognuno di essi ha la sua originalità, segnata dall’incontro intersoggettivo, autentico e coinvolgente tra interlocutori, aperti allo scambio e motivati al confronto di idee, teorie, pensieri ma anche emozioni. Identità e relazione, libertà e determinismo, scienza e insegnamento sono i principali temi discussi nei dialoghi, affrontati da punti di vista diversi: psicologico, terapeutico, filosofico, teologico. Ricchi di spunti e, nel contempo, di godibile lettura, queste pagine si rivelano fondamentali non solo per professionisti, ma anche per i lettori che vogliano approfondire l’incidenza di una buona qualità delle relazioni nella nostra vita.
"Sì, la droga. parola eccitante. io posso farlo, io riesco a farlo. Esaltante. Poi l'effetto sale immediato come una botta. Tutto bene, a posto. Domani smetto. Questa è l'ultima volta. erano i pensieri ai quali si appoggiava. Povera Nena, povera illusa, la facevo più scaltra."
Le tensioni e i conflitti, la solitudine e il gruppo, l'insicurezza e la paura, la voglia di farcela e la paura di non riuscirci, la fuga dalla famiglia e il bisogno dei genitori, le corazze e le fragilità, l'abisso delle droghe e la ricerca di se stessi. Storie di adolescenti che si ritrovano nella spirale delle dipendenze.
"Quello che vi accingete a leggere è un libro che può essere apprezzato da genitori, educatori e studiosi, ricco com'è di riflessioni ed esemplificazioni esposte in un linguaggio semplice e scorrevole."
(dalla Prefazione di Fulvio Scaparro)
Può un padre esprimere la propria vulnerabilità affettiva e la ricchezza delle sue tensioni emotive senza perdere la sua identità o rinunciare alla possibilità di proporre percorsi di vita per il figlio?
E' il problema di fondo che emerge nelle nuove generazioni di padri, che sta portando con forza alla luce la questione "paternità", spesso oscurata dalla pratica e dalla retorica del ruolo paterno distinto, anzi opposto a quello materno. Un numero sempre maggiore di padri si è trovato a lottare per essere riconosciuto come genitore presente fin dal concepimento nella vita dei figli e in grado di assolvere anche ai compiti, doveri e responsabilità a torto creduti non tradizionali.
Il maschio normativo sta scoprendo di avere caratteristiche affettive che erano, e purtroppo lo sono ancora, considerate un'esclusività femminile: dolcezza, rispetto, amore.
E' lungo, molto lungo, il cammino che uomini e donne dovranno compiere per accettare le loro diversità e finalmente riconoscersi uguali almeno in questo: tutti noi vogliamo vivere come essere umani, cioè come cercatori e produttori di senso, come individui fertili. Ma non basta proclamarlo; occorre praticarlo in casa, a scuola, nel lavoro, ovunque. Una grande responsabilità educativa perchè i figli osservano e imparano dai rapporti tra padri e madri, tra uomini e donne.
I genitori di adolescenti sono molto più soli di quanto non lo fossero quando i figli erano bambini. Né la scuola, né i servizi, né i mass media sembrano in grado di aiutarli nell'affrontare quella "zona d'ombra" rappresentata dall'adolescenza dei propri figli. Questo libro si rivolge loro e descrive il potenziale educativo che si sprigiona quando i genitori, invece di isolarsi nella propria insicurezza, si lasciano aiutare a ricercare nelle loro emozioni le risposte sollecitate dal profondo cambiamento dei loro ragazzi.
Durante i primi due anni di vita il bambino è sempre un vero tesoro. Poi diviene un enigma. Spesso si adira e, se qualcosa non si realizza secondo i suoi desideri, si butta per terra, urla, va fuori di sé. Eppure questo comportamento è un segnale positivo. Ostinarsi è parte integrante della prima infanzia, come imparare a camminare e a parlare. Mostra che il bambino sta scoprendo il proprio io. Gli attacchi d'ira lo aiutano a superare la frustrazione. In questi casi provare a convincerlo con le buone non serve, né si ottengono migliori risultati sgridandolo. Allora che si può fare? Molte cose possibili, come dimostra questo volume, nel quale sono contenuti molti preziosi suggerimenti per superare con serenità i momenti più difficili.
A partire dai tre anni circa i bambini non giocano più soli ma insieme. Così scoprono il valore delle regole. All'inizio non è facile e questo spesso mette a dura prova i nervi dei genitori. Specie per i bambini più piccoli non è facile distinguere i comportamenti accettabili da quelli inaccettabili, imparare a negoziare le regole ma anche riconoscere quelle che non ammettono assolutamente repliche. Le regole sono indispensabili per sviluppare fiducia e sicurezza, per maturare un positivo senso della convivenza e per strutturare parametri educativi attendibili. Dunque, apprendere le regole non è affatto sinonimo di educazione severa, benché non sia affatto semplice per gli adulti costruire regole "giuste".
Si dice "relazione" e si pensa al coniuge, al compagno, ai figli, agli altri parenti. Forse anche alle altre persone con le quali si vive e si è più intimamente legati. E, invece, spesso non consideriamo che, accanto alle persone più direttamente influenti per la nostra vita, ci sono molte altre che, magari esterne alla ristretta cerchia familiare, ci condizionano. E parecchio pure. Siamo in relazione anche con loro. Anzi, da un certo punto di vista, hanno ragione i mistici e i poeti e i filosofi: tutti siamo connessi con tutti. Questo volume rappresenta un autorevole e maturo contributo della pedagogia democratica affinché sulla costruzione di relazioni sane possa radicarsi la speranza della pace, della convivialità, del rispetto.