
Il libro si pone come una sorta di vocabolario tra generazioni che parlano lingue diverse. Un aiuto per genitori che mille motivi hanno portato a perdere per strada il loro ruolo, per quelli che ancora non l'hanno assunto, ma anche per nonni che vogliono dare una mano, per insegnanti furbi, per baby-sitter che hanno paura di soccombere. I ragazzi vogliono sapere come "funziona" il mondo e la famiglia deve essere la prima palestra di vita.
Il volume si inserisce nel campo di studi che affronta il problema della sofferenza, sia nelle modalità con cui essa si manifesta, sia nelle forme con cui viene rappresentata socialmente e culturalmentente. Tramite una ricerca realizzata con soggetti tossicodipendenti e persone comuni è stato possibile identificare l'appartenenza delle cognizioni del dolore alla struttura del "nichilismo", profilando il senso delle ragioni per cui l'uomo occidentale crede di scegliere la "vita migliore" (con tutte le difficoltà che il vivere richiede) piuttosto che la morte.
Il libro presenta la tecnica del counseling psicologico, una pratica di ascolto che da poco si è affacciata anche nella nostra scuola per aiutare gli studenti ad affrontare problemi personali e scolastici. Oltre ai colloqui individuali con gli studenti, vengono illustrate esperienze di counseling alle classi e di consulenza indiretta agli insegnanti.
Una guida pratica che intende aiutare a risolvere positivamente qualsiasi conflitto, dai più semplici e banali a quelli che possono avere conseguenze rilevanti. Suggerimenti per affrontare le controversie tra coniugi, genitori-figli, parenti, amici, condomini o vicini, colleghi di lavoro, dipendenti e superiori, soci, clienti, fornitori, amministrazioni pubbliche, ecc. La maggior parte delle persone considera i conflitti come un evento negativo. Ma esiste anche un altro modo di guardare al conflitto: esso può essere un processo creativo. La premessa su cui si basa questo libro è: dato che i conflitti nella vita sono inevitabili, perché non cercare di trarne il massimo vantaggio?
Tra i disturbi del comportamento alimentare (DCA), l'anoressia mentale è la forma più grave e impegnativa da cui possono originarsi anche le altre, soprattutto la bulimia. Fenomeno sociale e culturale del nostro tempo con radici antiche, ha subito in questi ultimi anni un notevole incremento. L'interazione di processi psichici e somatici, che complicano i quadri clinici, richiede il riconoscimento del senso psichico della malattia, perché possa essere effettuato un trattamento del disturbo alimentare. In pratica il volume intende: offrire una visione culturale dell'anoressia, indicare modelli teorici, diagnostici e terapeutici, fornire degli indicatori predittivi di rischio, utilizzabili per il precoce rilevamento della malattia.
Questo volume intende venire incontro al bisogno di basi teoriche solide che orientino l'agire di chi interviene nelle situazioni di separazione coniugale con una professionalità clinica e sociale. Particolare interesse rivestono i capitoli dedicati alla presentazione della mediazione familiare, una tecnica di intervento in campo clinico ormai in uso da diversi anni sia negli Stati Uniti che in Europa. Qui Emery propone il suo modello di "mediazione integrata", trattando tutte le sue tappe. Il saggio è completato da una panoramica sulle più recenti ricerche in cui sono stati studiati gli esiti della mediazione familiare.
Come usiamo la tv quando siamo ansionsi, depressi o soli? Guardando la Tv siamo veramente passivi? Come i personaggi televisivi ci diventano così familiari? Come la Tv può influenzare le forme della vita amorosa e affettiva? Che senso può assumere per una persona handicappata? Perché piacciono tanto i cartoni animati? Attraverso una sorta di conversazione con il lettore ricca di storie, casi, personaggi e ricerche discorsivamente riportate, questo libro esplora i molti aspetti del rapporto spettatore-televisione. "La tv è vista come un mezzo che mima la comunicazione faccia a faccia, anticipa altri cambiamenti tecnologici e crea un territorio socio-affettivo nuovo, che comporta sia continuità sia rotture nella natura delle esperienze umane".
Questa guida pratica è dedicata a psicologi, insegnanti, educatori, animatori e a tutti coloro che operano con i gruppi. I giochi presentati forniscono informazioni, tecniche, riflessioni e consigli utili per il loro lavoro. Questo manuale è frutto dell'esperienza degli esperti dell'Associazione Culturale J. L. Moreno che opera da numerosi anni a Roma nell'ambito della Psicologia Umanistica. I giochi hanno come filo conduttore la vita e le sue molteplici esperienze. L'obiettivo di questo percorso è di riunificare la nostra esistenza in modo coerente e significativo. I giochi proposti si avvalgono di diverse tecniche: la scrittura creativa, lo psicodramma, il movimento e l'espressione corporea, il training affermativo, le tecniche grafico-proiettive.
Fabula rasa, ossia, proviamo a restituire la favola agli antichi e nuovi fruitori non privandola di significati e sottintesi, ma dimenticando tutte quelle interpretazioni che ne hanno reso quasi indecifrabile il testo primitivo. E' quanto si sono proposti gli autori del presente libro che, non senza intenzione polemica, abbandonano le perversioni interpretative, le disquisizioni sul colore del vestitino di Cappuccetto Rosso, i processi a favore del Lupo o le domande sull'intensità del bacio tra Principe Azzurro e Bella Addormantata. Il libro riaccende quindi i riflettori proprio su quei modelli di lettura considerati "ridondanti" per dimostrarne la pericolosità e rimette in primo piano testo, narratore e contesto.