
Espropriazione, delega, burocratizzazione degli affetti, infantilizzazione e patologizzazione degli ex coniugi, prevalere dei criteri di vittoria e sconfitta, di colpa e punizione: questi ed altri fenomeni connotano con esiti distruttivi l'esperienza della separazione per molti genitori, con evidenti e gravi danni per i figli. Quali sono allora i percorsi che le famiglie in via di separazione possono intraprendere per affrontare in modo "costruttivo" una esperienza comunque destrutturante? E, soprattutto, quali gli interventi che gli operatori socio-sanitari e della giustizia (giudici ed avvocati) devono effettuare a sostegno delle trasformazioni in atto in tali famiglie? Questo libro vuole fornire un orientamento per superare tali difficoltà.
L'intento del volume è di mostrare la varietà dei percorsi possibili di indagine propria di questa area, il loro intrecciarsi, correre paralleli, divergere sino ad allontanarsi, per rincontrarsi sulla linea di quell'orizzonte che è determinato dalla persona stessa e dai fatti della vita.
Il sentirsi soli si presenta, nell'ottica psicologica, secondo due aspetti: nel primo la solitudine è sentimento triste collegato alla perdita, al rifiuto e all'isolamento. Nel secondo la solitudine è serena o gioiosa, e rappresenta uno stare con se stessi che sviluppa l'interiorità e prepara la creatività, la nascita del nuovo. Questa distinzione viene illustrata dagli autori del volume con riferimenti letterari e filosofici che mostrano i legami del sentimento di solitudine con due concetti che hanno avuto grande fortuna nelle arti e nelle scienze: la nostalgia e la malinconia. Nell'ottica psicoanalitica la distinzione tra solitudine triste e serena si trova nelle posizioni teoriche della Klein (solitudine depressiva) e di Winnicott (solitudine evolutiva).
Il volume vuole essere una guida pratica per quanti debbano dare ad altri consigli, suggerimenti, assistenza e appoggio nella ricerca della giusta decisione su: cosa fare, come risolvere un problema, come operare per realizzare un obiettivo desiderato o per uscire da una situazione non voluta. La maggioranza dei dirigenti e quadri intermedi esplica attività di "counseling" nei confronti dei "dipendenti" quasi quotidianamente; così come i consulenti economico-finanziari nell'assistere un cliente che ha un problema. Lo stesso si può dire per gli operatori sociali, o per chi è impegnato nell'orientamento professionale e nel collocamento. Questa guida intende insegnare le tecniche che ogni buon "consulente d'aiuto" deve possedere.
L'indagine segue le linee della psicologia e della psicopatologia e non è quindi un'interpretazione in chiave esclusiva di psicoanalisi anche se la psicoanalisi stessa può considerarsi uno strumento importante ma non esaustivo di interpretazione dell'ampia gamma dei contenuti dell'opera kafkiana. Ambizione degli autori è la proposta di operare una sintesi tra messaggio letterario, filosofico e psicologico privilegiando le motivazioni psicologiche e psicopatologiche che lo sottendono.