
Che una coppia dovesse rimanere unita "nella buona e nella cattiva sorte" era - fino a non molto tempo fa - un vincolo morale-religioso, o una necessità economica con scarse (e malviste) eccezioni. Ora non è più così: separazioni e cambiamenti di partner sono frequenti. Ma, secondo Nelles, l'ordine rimane il fondamento di ogni seria relazione fra persone adulte. Senza questa disponibilità a un impegno una relazione non può crescere, né nella buona, né nella cattiva sorte.
Due racconti e due modi di raccontare si intrecciano in "Il gruppo come cura". Il primo presenta idee e teorie, il secondo propone la narrazione di sette sequenze di sedute di analisi di gruppo. Nella prima parte del libro vengono introdotti i tre protagonisti: le persone, il gruppo e l'analista. Nella seconda sono illustrate le idee-funzioni capaci di trasformare un gruppo in un gruppo analitico. L'autore si concentra sulla clinica e affronta in particolare il tema di quali siano gli specifici fattori e processi terapeutici. Scritto in modo chiaro e coinvolgente, il testo trova posto nella "cassetta degli attrezzi" di psicoanalisti, psicoterapeuti di gruppo, psichiatri, psicologi e operatori di comunità. "Il gruppo come cura è anche utile" per accompagnare gli studenti di psichiatria e di psicologia nel loro incontro con l'analisi di gruppo.
Fare parte di un gruppo è un'esperienza complessa e imprescindibile di ogni essere umano. Dopo aver inquadrato la questione dal punto di vista storico e teorico, Claudio Neri prende in considerazione le relazioni all'interno del lavoro analitico, il concetto di processualità, la qualità della vita dentro il gruppo e il suo spazio comune, il pensiero a esso collegato e le sue trasformazioni, il rapporto tra gruppo e individuo, prestando grande attenzione alla comunicazione non solo verbale. Il volume è ricco di spunti, riquadri riassuntivi e, grazie ai numerosi rimandi interni e al glossario che ne facilita la consultazione, può essere letto in modo lineare, ma anche a partire da un argomento a scelta seguendo un percorso personale. Rivolto in particolare a chi si occupa delle dinamiche di gruppo dal punto di vista psicologico, sociologico e della comunicazione, è un utile strumento didattico e un testo importante in particolare per chi pratica la psicoterapia. Questa edizione include alcuni nuovi capitoli e presenta un testo completamente revisionato e aggiornato.
A quasi dieci anni dalla pubblicazione, Il mio psicologo si chiama Gesù è ormai un classico della spiritualità contemporanea. Carlo Nesti, noto giornalista sportivo, telecronista appassionato, è anche uno che sa fare silenzio e raccogliersi in se stesso e ? perché no? ? pregare. Per meglio riuscire in questo suo intento, ha scelto di leggere ? da autodidatta ? la Bibbia, il libro più letto in ogni tempo. Partendo dai Vangeli, ma aprendosi poi a tutti i testi del Nuovo e dell?Antico Testamento, ha tracciato un?ideale ?caccia al tesoro-, le cui tappe sono scandite dalle domande che da sempre ci portiamo dentro e che trovano le risposte nelle parole di Gesù e nella sapienza della Sacra Scrittura. In tal modo, pagina dopo pagina, il lettore ha la possibilità di verificare se le domande che Nesti si pone sono anche le sue e soprattutto se le risposte date attraverso la Sacra Scrittura sono anche per lui valide come lo sono state per il nostro Autore. Nuova edizione riveduta e aggiornata.
Uno psicologo e un medico uniscono le proprie forze per affrontare una delle tendenze più allarmanti e fraintese del nostro tempo: i coetanei che prendono il posto dei genitori nella vita dei figli. Il dottor Neufeld ha dato a questo fenomeno il nome di "orientamento ai coetanei", riferendosi con esso al fatto che bambini e ragazzi tendono a rivolgersi ai coetanei peravere indicazioni rispetto ai valori, al senso di ciò che è giusto osbagliato, all'identità e ai codici di comportamento. Ma questo orientarsi ai coetanei deteriora la coesione familiare, impedisce un sano sviluppo del bambino, avvelena l'atmosfera scolastica, e favorisce la crescita di una cultura giovanile aggressiva, ostile e sessualizzata. Questo libro aiuta i genitori - insieme con gli insegnanti e gli operatori sociali - a comprendere la natura inquietante del fenomeno e fornisce soluzioni per ristabilire la giusta preminenza del legame spontaneo che unisce genitori e figli. I concetti, i princìpi, e i consigli pratici in esso contenuti daranno ai genitori il potere e la forza di essere per i propri figli ciò che la natura ha inteso: la fonte vera di contatto, sicurezza e calore.
Dopo l'opera di Jung, il maggior contributo alla psicologia analitica è forse costituito dai lavori di E. Neumann, di cui il volume qui tradotto costituisce una summa. Il grande passo avanti che Neumann vuole compiere è la costruzione di una teoria evolutiva della coscienza in cui la storia dello sviluppo psichico individuale coincida con la storia dello sviluppo psichico collettivo dell'umanità, in quanto entrambe percorrono comuni stadi archetipici. L'enorme difficoltà del compito consiste nel fatto che, per la definizione stessa della nozione di archetipo, pare impossibile individuare una dimensione evolutiva, 'prima-dopo', nel mondo archetipico. Ma alla fine di questo libro la nuova concezione apparirà molto convincente e dettagliatamente sostanziata da un'impressionante mole di materiale, proveniente da ogni campo dello scibile, e analizzato da Neumann con quell'aderenza al fatto e quel profondo contatto col moto dialettico del reale che caratterizzano le massime imprese ermeneutiche dell'umanità. L'approccio all'analisi che emerge da queste pagine è fondamentalmente teorico e filosofico, ma questo non deve far pensare al lettore che la dimensione clinica non abbia posto nell'analisi di Neumann. Essa ne costituisce la necessaria controparte, che Neumann non esplicita, ma si limita a ricordare in vari punti.
Oggi assai diffusi, i gruppi di sostegno, di auto e mutuo aiuto, di supervisione rappresentano uno strumento efficace per contrastare gli effetti dello stress psicologico. Dalle persone con problemi di abuso di sostanze ai famigliari di malati cronici, alle varie figure professionali che lavorano con la malattia e il disagio fisico e psichico (infermieri, medici, psicologi): per tutti costoro il gruppo di sostegno si rivela uno strumento indispensabile nell'alleviare il disagio, purché condotto con perizia e consapevolezza. Questo volume si propone come una utile guida pratica per capire che cosa sono, perché sono importanti, come sono formati e come funzionano i gruppi di sostegno, di cui illustra con ricchezza di esempi concreti caratteristiche, strategie e dinamiche di conduzione. Un vademecum indispensabile per tutti i professionisti delle relazioni di aiuto: consulenti, psicologi, psicoterapeuti e operatori nel campo della salute e del sociale.
Keith Nichols ha insegnato nell'Università di Exeter; attualmente è Consultant Clinical Health Psychologist nel Royal Devon and Exeter Hospital. John Jenkinson, psicoterapeuta, lavora come counsellor per vari organismi fra cui il Cornwall Alcohol and Drugs Agency.
Gilles Deleuze è stato uno dei pensatori più importanti e influenti del XX secolo. le sue opere, in particolare quelle sviluppate in collaborazione con lo psicanalista Félix Guattari, s’incentrano sulla costruzione di una filosofia della differenza straordinariamente ricca di nuove suggestioni, capaci di restituire anche alla psicologia la vitalità necessaria a recuperar il senso della propria pratica.