
Dal racconto di un protagonista amato, odiato, contestato, difeso, insultato e infine ucciso in circostanze ancora misteriose e non chiarite, la storia della rivolta degli afroamericani contro il razzismo e la discriminazione. Malcolm X: un'infanzia segnata dall'assassinio del padre da parte di un'organizzazione razzista, la vita nei ghetti neri, la violenza dei bianchi, la maturazione politica, la rivolta per affermare i propri diritti e l'adesione all'Islam, la repressione dello Stato, le divisioni nel movimento, l'estremismo come risposta a un'ingiustizia assurda e spietata. Un libro che ha fatto conoscere al mondo il pensiero e la storia di uno dei maggiori leader dei neri d'America del XX secolo. Introduzione di Alessandro Portelli.
"La purezza del Che e la sua morte tragica lasciano spalancate le porte del sogno", scrive Jean Cormier, che ha trascorso sette anni a indagare su questo personaggio leggendario, incontrando uno dopo l'altro i suoi compagni di lotta, i membri della sua famiglia, i politici e gli intellettuali che lo affiancarono. Il risultato è questa appassionante biografia cui hanno collaborato Hilda Guevara, figlia del Che, e Alberto Granado, amico d'infanzia che lo accompagnò nel suo viaggio giovanile in motocicletta nel Sud America. Attraverso il racconto dei particolari della sua formazione e della sua lotta, Cormier anima quella icona di capo rivoluzionario carismatico che ha motivato un'intera generazione di giovani tra gli anni Sessanta e Settanta.
"L'amore di Milano" la definiva il marito, il poeta Andrea Maffei, perché Clara incarnava, nella sua minuscola ma aggraziata e vivacissima figura, l'arte dell'accoglienza, e per mezzo secolo i grandi nomi della cultura e della politica celebrarono nel suo salotto quel connubio tra Romanticismo e Risorgimento che ha dato vita a una delle stagioni più appassionanti della nostra storia. Il racconto si svolge sul palcoscenico della storia, dove la contessa fu sensibile promotrice degli alti ideali ottocenteschi, ma anche dietro le quinte, grazie soprattutto all'epistolario intercorso con il grande amore della sua vita, Carlo Tenca, che è nel contempo un affascinante testo della letteratura romantica e uno straordinario documento storico.
Marco Pantani è stato l'ultima vera leggenda del ciclismo, un campione capace di entusiasmare, con le sue imprese epiche sulle montagne del Giro d'Italia e del Tour de France, milioni di tifosi e di semplici spettatori, in Italia e nel mondo. È stato anche un personaggio tragico, inseguito dalle accuse di doping e precipitato nell'inferno della droga, fino alla morte nel residence di Rimini il giorno di San Valentino. Questo libro, scritto dalla sua manager, è la storia che lo stesso Pantani aveva progettato di scrivere, per raccontare le sue esperienze, i suoi sentimenti, la sua lotta per riconquistare un equilibrio anche al di fuori del ciclismo. Prima edizione Rizzoli 2004.
Andata in sposa al Delfino di Francia, il futuro Luigi XVI, Maria Antonietta viene incoronata nel 1775, ad appena vent'anni, regina dei francesi. Non amata dai sudditi, criticata dalla nobiltà per l'insofferenza all'etichetta e delusa da una vita coniugale poco appagante, Maria Antonietta ritaglia per sé un mondo su misura, consacrato allo svago e al lusso e scandisce le sue giornate tra balli e serate a teatro, pettegolezzi e intrighi di corte, scandali e amanti. Al di fuori di questa realtà sospesa, però, il corso degli eventi non rallenta: allo scoppio della Rivoluzione i membri della famiglia reale sono imprigionati e processati. La regina sarà ghigliottinata nell'ottobre del 1793, nove mesi dopo l'esecuzione del marito.
L'opera poetica di Gozzano ha sempre rivelato una capacità di struggimento e di corrosione che non ha eguali nella poesia italiana tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del nuovo secolo. Almo Paita disegna la storia di uno dei nostri maggiori poeti, legando al rigore della ricostruzione l'affettuosa intensità della rievocazione. Ci restituisce le persone reali che si celano dietro i personaggi più conosciuti delle sue liriche, insieme al timbro di un'Italia borghese e crepuscolare e al volto di una Torino assorta e vivace, colta in uno dei suoi momenti più vitali.
In questo volume Pasquini non si limita a un semplice excursus, seppure aggiornato alle ultime scoperte e acquisizioni, della vicenda esistenziale di Dante, ma affronta direttamente il testo della "Commedia", nella seconda parte del libro, con una serie di affondi. L'aspetto forse più innovativo di questa biografia è però la lettura della vita di Dante attraverso immagini che si affiancano alle fonti documentarie e le integrano. Un saggio di saggi e di figure, un caleidoscopio che è in grado di restituire e interpretare il labirinto Dante.
Giuseppe Garibaldi, figura storica del Risorgimento italiano, incarna l'orgoglio di appartenere a una patria e la convinzione di essere allo stesso tempo "cittadino del mondo". Paladino della libertà, da difendere con tutte le forze, acerrimo nemico delle manovre sotterranee e dei giochi dei politici di professione, l'eroe dei due mondi è diventato nel tempo oggetto di un culto che unisce la storicità del personaggio alla sacralità del mito. In questa biografia si ripercorrono la vita e le imprese del condottiero dei mille, ma soprattutto se ne dà un ritratto che esula dall'oleografia ufficiale e per questo suscitò aspre polemiche.
Una biografia illustrata che illustra il mondo più riservato e personale di Giovanni Agnelli, uno dei grandi protagonisti della storia economica e sociale del Novecento italiano. Le immagini, tratte per la maggior parte dagli album di famiglia, e i testi, raccolti da suoi scritti e interviste, ricostruiscono un lungo percorso che si snoda tra gli affetti familiari e la Fiat, i viaggi e gli incontri, la Juventus e la Ferrari, la passione per il mare e lo sci e l'amore per l'arte. Ne emerge un cammino segnato indelebilmente dai rapporti con il nonno, fondatore dell'azienda, dalla guerra, da momenti di vita mondana, dal senso del dovere, dall'incrollabile fiducia nell'Italia e nell'Europa, da acuti drammi, dal profondo rispetto per le istituzioni e i loro rappresentanti, dalla speranza nei giovani. Un volume ricco di ricordi, ma anche di idee e valutazioni su quello che siamo stati, quello che siamo e che potremo essere, con un testo introduttivo di Henry Kissinger.
Theophrast Bombast von Hohenheim (1493-1541), più noto come Paracelso, è una delle figure più note della cultura rinascimentale. Nato in Svizzera e cresciuto in Austria, Paracelso studiò medicina in Italia e viaggiò in tutta Europa. Lavorò nelle miniere e approfondì la conoscenza dei metalli, impiegati anche per la creazione di medicine. Fu alchimista, mago e profeta, teorizzò le relazioni tra microcosmo e macrocosmo, e per questo sarebbe stato riscoperto come precursore delle medicine alternative. Il nuovo libro di Philip Ball inserisce la vita e il pensiero di Paracelso nel contesto di un'Europa dove divampava la Riforma protestante e si fronteggiavano le diverse scuole di pensiero filosofico.
“Ho riscoperto la stessa emozione che, tanti anni fa, mi aveva imposto Se questo è un uomo di Primo Levi.”
dall’introduzione di Giampaolo Pansa
All’indomani dell’8 settembre 1943 il trentacinquenne tenente d’Artiglieria Giovannino Guareschi, da poco richiamato alle armi e di stanza in Alessandria, era catturato dai tedeschi e, avendo rifiutato di continuare a combattere nei ranghi del Grande Reich, veniva immediatamente spedito, insieme a centinaia di migliaia di altri militari italiani, in un campo di concentramento nazista. Ritornò a casa il 4 settembre del 1945, respingendo sempre e comunque le frequenti e pressanti proposte di “collaborazione”. Un autentico calvario, durante il quale “io avevo in mente di scrivere un vero diario e, per due anni, annotai diligentissimamente tutto quello che facevo e non facevo, tutto quello che vedevo e pensavo. Anzi, fui ancora più accorto: e annotai anche quello che avrei dovuto pensare…”. Comincia così, con le parole dello stesso autore, l’avventurosa e quasi incredibile storia di questo testo straordinario, poi proseguita e completata dai figli Alberto e Carlotta nelle Istruzioni per l’uso che precedono il volume. Il diario finì in un solaio, sistemato in una cassetta da uva, e vi rimase alcuni decenni. E ora, per volontà, appunto, dei fi gli e grazie anche al loro non lieve lavoro di decifrazione, nella ricorrenza del centenario della nascita del grande scrittore della Bassa viene finalmente alla luce. Contiene, innanzitutto, la cronaca della vita quotidiana dell’internato militare Giovannino Guareschi nei vari Lager in cui venne successivamente spostato, con notazioni sul tempo atmosferico, sulla salute, sull’umore, sulle razioni alimentari, sulle disparate attività culturali organizzate nei campi, sui suoi pensieri e i suoi sogni; raccoglie documenti di prim’ordine sull’universo dei Lager e relazioni ufficiali sulle condizioni di vita dei prigionieri; riunisce, infine, una serie di impressionanti testimonianze sul martirio senza fine di quanti erano avviati ai campi di sterminio. Tutto annotato, come si era proposto, “diligentissimamente”. Con tono pacato, sommesso – Guareschi affermerà di aver attraversato l’intero conflitto mondiale riuscendo a non odiare nessuno –, con un linguaggio essenziale, quasi scarno, ma di grande efficacia, dove nonostante tutto affiora l’inestinguibile vena di uno struggente umorismo che forse lo ha aiutato a sopravvivere, questo libro racconta l’orrore della notte più lunga e più buia d’Europa in pagine indimenticabili di altissimo valore letterario e umano. Giampaolo Pansa, nella sua splendida introduzione al volume, afferma tra l’altro: “… gli eredi di don Chisciotte non sono scomparsi del tutto. Per loro il Grande Diario di Guareschi sarà una lettura indimenticabile. Per quel che mi riguarda, ne sono rimasto soggiogato. Ho riscoperto la stessa emozione che, tanti anni fa, mi aveva imposto Se questo è un uomo di Primo Levi”.
Per la prima volta, Oscar Pistorius racconta la sua storia straordinaria di ragazzo normale: gli scatenati giochi d'infanzia, il primo amore, le varie esperienze sportive con il tennis, la pallanuoto, il rugby e infine l'atletica leggera, in cui ha ottenuto risultati che mai nessun amputato aveva raggiunto. E poi le difficoltà - sempre superate grazie al sostegno di una famiglia che gli ha insegnato il coraggio, l'orgoglio e l'ironia -, i momenti bui, la dura battaglia per conquistare il diritto a poter partecipare alle Olimpiadi, e in assoluto a non essere considerato un atleta disabile, ma semplicemente un atleta. E un uomo. Perché, come dice lui, "Tutti abbiamo una disabilità. Magari un problema mentale o fisico. Ma possediamo anche milioni di altre abilità, di talenti che ci possono permettere di superare i nostri limiti e le difficoltà". Questo è il suo sogno. Il sogno che ciascuno di noi dovrebbe avere.