
Artemisia, signora di Alicarnasso, fu a capo della flotta caria che affrontò gli Ateniesi a Salamina; di lei Erodoto narra le gesta compiute sotto le insegne di Serse, il Re dei Re. Condusse le navi piú veloci che la flotta persiana potesse vantare dopo quelle dei Sidoni. Fu al fianco del re achemenide quale preziosa e scaltra alleata. I suoi consigli furono spesso decisivi: convinse Serse a desistere dall'intento di proseguire nella disperata conquista dell'Ellade. Secondo una leggenda, morí, per un amore non corrisposto, gettandosi dalla rupe di Leucade. Madre, sovrana, pirata, moglie e capitana di mare, Artemisia passerà alla storia come traditrice delle idealità greche per avere messo le proprie indiscutibili capacità navali al servizio dell'impero persiano. Questa è la prima biografia di Artemisia, che dal Re dei Persiani Dario ebbe in dono la potestà sull'isola di Cos e sull'arcipelago limitrofo, donde muoveva la propria implacabile attività corsara. Assistendo alla disfatta della sua flotta, ma ammirando il coraggio e la destrezza della sua condottiera in battaglia, Serse affermerà, con somma, quanto trita sprezzatura maschilista: « gli uomini mi son diventati donne e le donne uomini».
«Ci sono pochi sovrani di cui si deve scrivere la storia» (Voltaire). Tra questi, certamente Maria Teresa. Durante il suo lungo regno, dal 1740 al 1780, l'Austria, terra cattolica abitata da tedeschi, italiani, slavi e magiari, guadagnò una nuova collocazione sullo scacchiere europeo. L'imperatrice seppe mobilitare la famiglia come risorsa per le strategie della Casa d'Asburgo: i matrimoni dei figli e delle figlie divennero strumenti di alleanze diplomatiche. Il suo mito, dalla fine dell'Ottocento ai nostri giorni, molto racconta delle culture politiche dei paesi dell'Europa centrale.
Presidente, Grande Timoniere, padre del comunismo cinese e della Cina rivoluzionaria e socialista, leader spietato e tirannico: come ogni grande protagonista della storia anche Mao Zedong è stato vittima di giudizi diversi e antitetici. Il volume ne ricostruisce il percorso politico e personale, sfruttando l'ampia mole di documenti disponibili, in cinese e nelle principali lingue occidentali, e giovandosi dei più significativi risultati del dibattito storiografico in Cina e in Occidente.
Ludovico Maria Sforza detto "il Moro" (1452-1508) fu un personaggio di primo piano nella politica e nella cultura del suo tempo. La scalata al potere dello Sforza, la sua personalità e i suoi progetti in campo culturale e artistico sono all'origine dello splendore della corte milanese a fine Quattrocento. Da cadetto destinato a un profilo politico minore, diventò il settimo duca di Milano grazie a una strategia abile, paziente e talvolta spregiudicata, rimuovendo insidie e ostacoli provenienti da molti avversari e nemici. Tra coloro che cercarono di chiudere la strada alle sue ambizioni, l'ultimo e fatale fu Luigi di Orléans, che nel 1495 lo contrastò in Lombardia e nel 1500, diventato re di Francia, lo sconfisse e lo relegò in una prigione presso Tours, dove restò fino alla fine dei suoi giorni.
La storiografia antica ha dato dell'imperatore Commodo un giudizio decisamente negativo, come è avvenuto per Caligola e Nerone, mostrandolo come un giovane non solo inesperto ma anche inetto, del tutto inconsapevole della grande responsabilità del suo ruolo a cui preferiva il lusso, i vizi di una vita smodata e la sua sfrenata passione per i giochi gladiatori. Commodo, ancora troppo giovane quando divenne imperatore, non possedeva certo l'auctoritas del padre Marco Aurelio e le qualità di leader politico di altri imperatori della dinastia degli Antonini, ma non era però così debole di carattere e indolente come gli autori antichi tendono a rappresentarlo. Ad ogni modo, la fine del suo principato segnò l'inizio del declino dell'Impero romano, immerso in una crisi che nei decenni a venire diverrà sempre più irreversibile.
Pasteur è stato il padre della vaccinazione e il simbolo di una lotta vittoriosa contro le malattie infettive; il laboratorio fu per lui il mezzo per realizzare le sue ambizioni, ma anche un rifugio per dimenticare i gravi lutti subiti. La biografia va oltre l'ambito scientifico, vi è ampio spazio per la famiglia, gli amici e le relazioni, le idee filosofiche e religiose. La sua vita, sin dall'ingresso all'École normale supérieure, si è costruita intorno al lavoro, ai successi ottenuti e alla gloria conseguita con le sue scoperte.
Un monarca complesso, assoluto protagonista del suo tempo.

