
La mamma adottiva concepisce con il cuore e il cuore è capace di spaziare a tutto campo, di dilatarsi all’infinito. Il testo di Filomena Rizzo ha proprio questa ampiezza. Rivela un amore senza ostacoli, nonostante questi certamente non manchino anche nell’adozione. Ma la gioia e l’amore per il figlio tanto desiderato, atteso e cercato è davvero grande. E l’attesa è di entrambi: anche il figlio ha atteso tanto la sua madre. La dimensione della fiducia in colui che è Creatore e Padre e di Maria che – essendo madre di Dio – è anche madre di ogni figlio che viene alla luce crea un’armonia e complicità per la quale mancano quasi le parole. Tutto ciò l’Autrice lo comunica in questo simpatico spillato per dire grazie a ognuna e a tutte le madri adottive.
Anche in un mondo logorroico fatto di slogan, il silenzio resta una via privilegiata per la preghiera. Senza ascolto, infatti, non esiste fede, ma per ascoltare bisogna tacere. Senza silenzio non si cresce. Il lettore è accompagnato dall'invito di Gesù nel Vangelo di Matteo: «Pregando, non sprecate parole». L'autore propone alcune indicazioni concrete ma profonde per imparare a vivere il silenzio, atteggiamento specifico del discepolo, come preghiera. Solo resi sapienti dallo Spirito possiamo fare scelte evangeliche. Il libro si chiude con un utile «decalogo dell'orante».
La Parola è un dono. La Scrittura pregata e memorizzata purifica il cuore, è la medicina che rende sana l'anima. La Lectio divina crea in noi il nido in cui si posa la colomba dello Spirito. Si aprono le mani per ricevere una misura traboccante e immeritata. Ci sono molti modi di pregare con la Scrittura. Il testo propone le quattro tappe della Lectio divina classica. Il metodo, ispirato ai Padri del deserto, è semplice e si può vivere durante tutto l'arco della giornata. La Lectio divina è il vero motore di rinnovamento delle nostre comunità. Il libro si conclude con il decalogo dell'orante.
L'orazione mentale è una forma di preghiera che si è sviluppata in epoca moderna. In essa si esercita l'attenzione e la riflessione dell'intelligenza su un mistero della fede o su un episodio della vita di Gesù. Tramite i sensi spirituali l'orante si applica nella meditazione per trarre spunti di conversione e di discernimento. L'orazione mentale ha lo scopo di avvicinare sempre di più lo stile di Cristo (pensieri, memoria, volontà e affetti) all'esistenza quotidiana del credente. È utile per le persone che desiderano consolidarsi nel cammino di fede o che attraversano un periodo di discernimento in vista di una scelta importante. Il libro si conclude con il decalogo dell'orante.
Per la tradizione spirituale la vigilanza rappresenta la base di ogni crescita. L'esame dello stato della coscienza quotidiano è ciò che aiuta a comprendere la presenza di Dio nella giornata appena trascorsa. Esso vuole aiutarci a prender consapevolezza dell'importanza della vita che viviamo adesso, contro la tentazione di fuggire il presente. La vigilanza è l'atteggiamento che ci fa scoprire il lavoro nascosto dell'Amore: non sono più io il protagonista con le mie mancanze o virtù, bensì lo Spirito. L'esame di coscienza quotidiano si snoda in tre momenti distinti: la gratitudine, la richiesta di perdono e la supplica o richiesta di aiuto. Il libro si conclude con il decalogo dell'orante.
Pregare è rivolgere a Dio se stessi, anima e corpo, abbandonandosi al suo amore. Se Cristo ha donato il suo corpo, anche noi possiamo offrire carne e sangue per amarlo. Il modo più semplice di farlo è coinvolgere il corpo nella preghiera. Occorre però esercitarsi per riuscire a fare un passaggio importante e significativo: dal pregare con il corpo a far pregare il corpo. Nel nostro modo di pregare, quello più diffuso e abituale, ci sono due atteggiamenti in particolare che abbiamo necessità di interiorizzare: stare in ginocchio e alzare le mani al cielo per impetrare la discesa dello Spirito. Il libro si conclude con il decalogo dell'orante.
La pace, i popoli, l'amore incondizionato di Dio: queste le prime parole che papa Leone XIV ha donato alla Chiesa e al mondo e che queste pagine raccolgono, unitamente a un breve profilo biografico e alle motivazioni della scelta del suo nome. Dal primo saluto sulla Loggia della Basilica di San Pietro al Discorso fatto al Collegio cardinalizio, le sue parole diventano per ogni credente un appello diretto e chiaro a riscoprirsi una Chiesa in cammino, una Chiesa capace di costruire ponti e di affrontare con consapevolezza e parresia le sfide che una "nuova rivoluzione" segnata dall'economia e dalle tecnologie avanzate muovono in difesa della dignità umana, della giustizia, del lavoro.
Questo "intenso" vademecum si propone come uno strumento utile per capire e vivere il Giubileo straordinario della Misericordia, voluto da Papa Francesco. All'inizio - e come necessario fondamento spirituale - del cammino personale e comunitario di quest'Anno, accogliamo con entusiasmo e serietà l'invito del Santo Padre: "Lasciamoci sorprendere da Dio!", da questo Dio che si rivela a ciascuno di noi e all'umanità intera come "Misericordia", "Amore", "Tenerezza", "Pace".
«In un tempo di fatica esistenziale per tutti, per il crescere dell'ansia, a seguito della interminabile pandemia, occorre uno stile nell'esercizio dei ruoli di responsabilità che assicuri e rassicuri, che protegga e promuova, che offra orizzonti di speranza, anticipando, nella fermezza e nella gentilezza, il senso promettente e sorprendente della vita, con un agire non tanto e non solo solidale ma sinceramente fraterno». Spesso chi ha responsabilità si trova di fronte «il singolo individuo, incline a pensare solo a sé e a ritenersi il centro dell'universo, secondo un individualismo troppo diffuso e troppo approvato, ritenga che i suoi desideri, bisogni, pretese, tutto sia legittimo e urgente». La priorità irrinunciabile è innanzitutto la famiglia, a partire dalla «promozione delle condizioni che rendano desiderabile e possibile la formazione delle famiglie». Una stabilità del nucleo familiare avviene se «trova nella società condizioni di vita serene, sane, per la disponibilità di case accessibili, per occasioni di lavoro propizie, per il sostegno necessario alla paternità e alla maternità responsabili, per alleanze educative». Altra priorità sono i giovani. «L'emergenza educativa deve richiamare l'attenzione di tutti non solo nello sconcerto di episodi di cronaca impressionanti per aggressività, degrado, depressione. La stagione indefinita del Covid-19 ha diffuso, soprattutto negli adolescenti e nei giovani, svariate forme depressive, con un aumento considerevole dei disturbi alimentari sino alle forme estreme della bulimia, dell'anoressia, del buttar via la vita nei rischi estremi e nel suicidio». La riconoscenza e la gratitudine vanno a tantissime persone impegnate sui vari fronti: sindaci, amministratori, forze dell'ordine, insegnanti, personale sanitario, sindacati, volontari, professionisti. «Ringrazio tutti coloro che vivono con onestà, impegno, fiducia i rapporti ordinari e che contribuiscono a dare della nostra città e del nostro territorio l'immagine di una società in cui è possibile una vita buona». «È mio desiderio incoraggiare tutti nella pratica della lungimiranza, fieri della nostra identità ambrosiana e proprio per questo forti nel resistere a ogni illegalità, tentazione divisiva, mancanza di speranza, certi che la potenza d'amore dello Spirito continua ad abitare anche la nostra Milano facendo germogliare infiniti semi di bene».

