
Prendersela con calma, concedersi del tempo per vivere in modo più consapevole. Nel libro proprio di questo si parla: «Concediti del tempo. È la tua vita!» è l'invito dell'autore. In mezzo allo stress e alla frenesia del mondo moderno si può ancora trovare la calma? E con tutta la pressione che ci assale dall'esterno è ancora possibile essere sovrani del proprio tempo?
In quanto abate primate, p. Wolf è la persona di riferimento per 800 monasteri sparsi in tutti i continenti del mondo. Per svolgere i propri compiti, talora gli capita di vivere come un manager, tra un aeroporto e l'altro, con l'agenda fitta di appuntamenti. D'altra parte, come monaco è immerso in un ritmo temporale scandito da un ordine completamente diverso. E la tradizione benedettina, di cui è intessuta la sua vita, gli fornisce buoni suggerimenti sul come fare a umanizzare il tempo.
Il tempo è prezioso, perché è limitato. La durata della vita non si può comprare, ma è un dono. In questo suo incalzare è dunque di fondamentale importanza cercare di trovare il «proprio» tempo: «la vita ha bisogno di tempo. se io non me lo concedo o non me lo prendo più, la vita non ha alcun valore» (dalla Premessa).
Sommario
Premessa. 1. Nati per la gioia. 2. La grande domanda. 3. Senso e limiti del lavoro. 4. Non è possibile uscire. 5. Velocità e ritmo della vita. 6. Liberarsi dalla pressione. 7. La pausa rinvigorisce. 8. Ogni momento è sacro. 9. Il tempo dei monaci. 10. Il battito cardiaco della vita. 11. Il tesoro della domenica. 12. Affrettarsi, incedere, ingannare il tempo. 13. Essere del tutto presente. L'anima della meditazione. 14. Presenza: felicità è l'arrestarsi del tempo. 15. Il momento giusto. 16. Attesa, impazienza e pazienza. 17. Quando il tempo diventa l'inferno. 18. Civette e allodole. 19. Tempo sprecato e sperperato. 20. Riti: occorre tanto tempo. 21. Tempo di sognare, tempo di crescere. 22. Valori: atteggiamenti duraturi. 23. Grati ogni giorno. 24. Benedire il temporale (Rendere l'anima a Dio).
Note sull'autore
NOTKER WOLF osb (Bad Grönebach [Germania], 1940) ha studiato filosofia, teologia e scienze naturali a Roma e Monaco di Baviera. Nel 1961 entra nell'abbazia benedettina di Sankt Ottilien am Ammersee nei pressi di Monaco e nel 1977 viene eletto abate. Dal 2000 è abate primate dell'ordine dei Benedettini e risiede a Roma. Ha particolarmente a cuore la collaborazione con paesi come Cina e Nord Corea e con le altre religioni. Presso le EDB ha pubblicato: L'arte di dirigere le persone, con Enrica Rosanna (22010), Dio vi benedica! Nuove intuizioni per la vita di quaggiù (2010), Da un cielo sereno. Idee e ispirazioni per vivere quaggiù (2010) e Regole per vivere. I dieci comandamenti: provocazione e orientamento per oggi con Matthias Drobinski (2010).
"Il Signore degli Anelli è un'opera fondamentalmente religiosa e cattolica; all'inizio lo è stato inconsciamente, ma lo è diventata consapevolmente nella revisione. È per questo motivo che non ho inserito, o ho eliminato, praticamente ogni riferimento a qualsiasi tipo di religione, culto o pratica religiosa, nel mondo immaginario. L'elemento religioso è infatti insito nella storia e nel simbolismo" (J.R.R. Tolkien)
Il testo si raccomanda all'appassionato di Tolkien che vuole ritornare a Il Signore degli Anelli provando ad abitare tutta la bellezza e potenza del dramma cristologia che sostanzia la narrazione. Ma si raccomanda anche al teologo che vuole continuare ad imparare come dire e raccontare universalmente la singolarità cristologia anche nel nostro tempo, ma – ancor più – a quello che vuole continuare ad esporsi alla sconvolgente lezione dei Vangeli, che cioè la Vita di Dio, che è la verità di ogni libertà, si può offrire solo come la storia di una Carne che, proprio perché è dedizione incondizionata per la vita dell'uomo, ospita e offre tutta la pienezza della divinità.
La vita, a volte, ci riserva strane sorprese. Non tutte piacevoli, non tutte desiderabili. Eppure, anche dalle situazioni più oscure e misteriose può fiorire qualcosa di inatteso e straordinariamente bello. Sembrava una sera di aprile come tante quella in cui don Gianni si è ritrovato, da un momento all'altro, con la vita appesa a un filo. Non sapeva se si sarebbe salvato ma sapeva che, qualunque fosse stata la sua sorte, l'avrebbe accettata con serenità, senza paura. Quella notte ha segnato per lui un prima e un dopo: quando tutto sembrava sul punto di svanire, a tre centimetri dalla vita eterna, un miracolo ha fatto sì che qualcosa di nuovo nascesse. Certo, quella non era la prima volta che il destino lo coglieva di sorpresa: Gianni Castorani era un semplice impiegato di banca quando, folgorato dall'incontro con padre Daniel Ange, fondatore della scuola di evangelizzazione Jeunesse Lumière, aveva deciso di lasciare tutto per seguire una chiamata che non poteva più attendere. Da allora, dopo aver dato vita a Jeunesse Lumière Italia e aver preso gli ordini sacerdotali, non ha mai smesso di portare la Chiesa tra la gente e, soprattutto, tra i più giovani, attraverso un'instancabile opera di evangelizzazione nelle piazze, sulle spiagge e nelle discoteche. In questo libro, insieme alla penna di Gaia Corrao, don Gianni racconta la straordinaria bellezza di una vita segnata da tanti sì, intrisa di incontri decisivi, episodi sconvolgenti e coincidenze che hanno dell'incredibile, se non vengono lette con gli occhi della fede. Un racconto autentico che parla al cuore di tutti: di chi quella fede l'ha trovata e di chi, forse, la sta ancora cercando. Con uno scritto inedito di padre Daniel Ange, fondatore di Jeunesse Lumière.
«Il Vangelo mi rivela che la vita è una caccia al tesoro, la ricerca di una perla da tanto tempo desiderata, un viaggio nell'anima. Stare fermi significa spegnersi, avvilirsi, far diventare la fede un museo da custodire mentre, invece, è un giardino da coltivare. Allora rileggo ciò che vi scrivo e continuo a cercare Dio, dopo averlo già trovato. E, alla sua luce, tento di trovare me stesso. E il senso della vita». "Dio c'è ed è bellissimo", recitava il titolo del primo libro del teologo Paolo Curtaz. Tuttavia, ad oggi, la stragrande maggioranza delle persone, anche coloro che si professano credenti, è convinta che la religione serva a fornire una sorta di guida per diventare «buoni», un'indicazione etica, un (limitante e noioso) percorso morale e che, in fondo, Dio ce l'abbia un po' con tutti noi. Altrimenti, perché ci succedono cose brutte e le nostre preghiere non si avverano mai? Ne sa qualcosa proprio Curtaz, che dall'uscita del primo libro ha dovuto affrontare diversi gravi problemi di salute, e che convive ora con un dolore diventato una costante nella sua vita. E allora come si può, quando ci capitano tragedie improvvise e inspiegabili, continuare a pensare che Dio c'è, è bellissimo e, addirittura, ci ama? In questo nuovo libro, l'autore ci mostra che è proprio nei momenti più bui, quando con più forza cerchiamo la fede, che scopriamo che Dio non ce l'ha con noi, e che il cristianesimo non è una questione di rettitudine, ma di innamoramento: Dio c'è, ed è innamorato. Con il suo stile ironico e unico, Paolo Curtaz ci accompagna alla scoperta del Vangelo, spronandoci ancora una volta a riflettere con lui sulla verità del messaggio cristiano, scevro dalle false credenze e dai pregiudizi che ne celano il senso più puro.
«L'amicizia di Gesù ci ricorda che Dio mette una virgola dove noi credevamo possibile solo un punto finale.» L'amicizia è uno dei valori più importanti per ognuno di noi, ma anche un aspetto della vita così naturale, e a volte dato per scontato, che raramente ci fermiamo a riflettere su cosa significhi davvero la parola "amico". Se ci pensiamo, l'amico è chi cammina sempre al nostro fianco, anche se separato da migliaia di chilometri o da decine di anni di distanza: nell'amicizia, il lontano e la distanza sono dimensioni del tutto relative. Così come il silenzio e la parola: gli amici parlano una lingua tutta loro, basta un cenno per capirsi a fondo. O un solo sguardo. Con gli amici costruiamo una storia che è sacra, anche se ci sembra fatta soltanto di cose semplici e del tutto umane. L'amicizia, poi, acquisisce una dimensione universale quando supera i confini per unire nel suo abbraccio popoli diversi, rendendo così il mondo un posto migliore, un luogo di pace. L'amicizia è un miracolo che conserva serenamente l'apparenza che non vi sia proprio alcun miracolo. È di questo miracolo che ci parla, in modo tanto diretto quanto poetico, José Tolentino de Mendonça, regalandoci un libro che è un vero e proprio inno all'amicizia, fonte inesauribile e generatrice di valori e azioni positive, esperienza fondamentale per riportare la luce nel nostro presente.
«Nel panorama della storia umana poche figure risplendono con la stessa intensità di san Francesco d'Assisi. Non è un personaggio relegabile nei secoli passati, ma una presenza vibrante che parla ancora e direttamente agli uomini e alle aspirazioni del nostro tempo». Cosa può dirci un uomo del 1200 come san Francesco rispetto alle sfide che siamo chiamati ad affrontare nel nostro tempo, nel nostro mondo in continuo mutamento? Cosa rende unico il «santo poverello», e perché è considerato ancora oggi una delle figure più importanti non solo della Chiesa, ma della storia dell'umanità? Sono solo alcune delle questioni su cui indaga l'arcivescovo di Torino Roberto Repole in questo libro, illuminante e innovativo perché lontano dall'essere l'ennesima biografia o una mera raccolta di aneddoti sulla vita del santo di Assisi. Il suo voto di povertà, l'amore per ogni creatura, la sua arte poetica sono fatti ormai noti: l'obiettivo dell'autore è invece quello di mostrare un lato inedito di Francesco, il vero motivo per cui, a distanza di otto secoli, il suo nome e il suo ricordo continuano a risuonare nell'immaginario comune, ad affascinare, ispirare e orientare l'uomo di oggi in un'epoca di profondo cambiamento o, come dice papa Francesco che dal santo ha preso il nome, in un radicale cambiamento d'epoca. Scopriamo così che san Francesco ha saputo come pochi altri adeguarsi alle trasformazioni del proprio tempo, incarnando un modello sorprendente di adattamento e resilienza; il suo messaggio, tramandato di generazione in generazione, può accompagnarci oggi verso le prove che ci attendono, insegnandoci a camminare in equilibrio sul filo sottile che separa saggezza tradizionale e nuove idee, tra l'importanza di preservare il passato e la necessità di guardare con fiducia e speranza verso il futuro.
«Questo non è un libro di teologia, tuttavia Gesù, la sua tenerezza e la sua vicinanza a ognuno di noi sono molto presenti in queste pagine in cui si parla di solitudine e di amore, quell'amore così desiderato ma che a volte sembra difficile da trovare. Mi arrivano molte domande, da tante persone diverse. Quasi sempre sono anche quelle che io stesso mi sono posto e con cui mi confronto, e tutte mi fanno pensare di più. Queste riflessioni sono cresciute camminando tra la gente, a Bologna, in Italia, nel mondo, e ho pensato di condividerle. C'è dentro anche un po' della mia vita, una vita iniziata a Roma poco prima del Concilio Vaticano II, e cresciuta - ne sono grato a Dio e a tanti - dentro un tempo, che cominciava allora, di simpatia e apertura al mondo. Era la "primavera della Chiesa", dentro una primavera globale, annunciata da un papa santo, Giovanni XXIII, che desiderava una Chiesa "di tutti e particolarmente dei poveri". Ma non è una stagione del passato, anche se tante cose sono cambiate. È possibile anche oggi. Come?». In questo libro, nato da uno sguardo affettuoso per un presente complicato, il cardinale Zuppi, con uno stile diretto, grande cultura teologica e storica e finezza umana - che si traduce sempre in una capacità di prendere sul serio le domande degli altri -, offre le sue riflessioni per affrontare quella che lui stesso definisce la «pandemia dell'infelicità» del nostro tempo. Pagine piene di speranza che si rivolgono a tutti - credenti, credenti a modo proprio, scettici, non credenti - e disegnano un cammino oltre la violenza, l'aggressività, la solitudine, verso un futuro migliore, un futuro di pace.
Scegliere non è mai facile, soprattutto quando la vita ci mette di fronte a dilemmi complessi, situazioni spigolose, zone grigie dove il confine tra bene e male si fa sottile. Quando la tempesta ci travolge, servono discernimento, libertà interiore e una forza nuova per non restare paralizzati dalla paura. Come vincere i timori più profondi? Come optare per il massimo bene possibile quando le alternative sembrano tutte imperfette? Come non restare schiacciati dall'ansia, dal panico, da relazioni nocive? Come riuscire a essere liberi? In questo libro, Davide Banzato non ci offre risposte preconfezionate, ma spunti per avviare una ricerca personale e spirituale autentica. Con la sua voce limpida e diretta ci guida in un percorso intenso, ricco di sfide ma anche di rivelazioni, intrecciando il proprio vissuto a quello di un compagno di viaggio d'eccezione: sant'Agostino. Un uomo dalle mille sfaccettature, che ha vissuto profonde contraddizioni e che - proprio per via della sua inquietudine e dei suoi errori - è diventato per don Davide punto di riferimento nei momenti più delicati; un animo inquieto e appassionato, alla costante ricerca di verità e amore autentico, capace di parlare al cuore di tutti grazie a riflessioni che risuonano nel nostro tempo, come quella sulla «guerra giusta », e di spronarci a non temere il dubbio, a non fuggire il turbamento, ad avere il coraggio di cambiare. Queste pagine non raccolgono lezioni né rigidi insegnamenti, ma ci donano preziose chiavi di lettura per orientarci nel presente e costruire la nostra libertà, senza paura di scegliere ogni giorno chi vogliamo essere.
Abbi cura di te: un invito semplice e immediato a vivere in pienezza ogni giorno. Semplice, ma non scontato. A tutti noi, infatti, capita di perdere di vista le cose belle che stanno proprio sotto i nostri occhi: una passeggiata nella natura, una chiacchierata con un amico, la parola gentile di uno sconosciuto; presi dalla frenesia del quotidiano e dai continui impegni, non siamo più capaci di gustare ciò che la vita ci offre. Eppure, è sempre più grande e comune il bisogno di fermarsi, di respirare, di ritrovare l'equilibrio. Lo sa bene fra Stefano, che da anni ha deciso di dedicare sé stesso all'accompagnamento spirituale di coloro che, online o in presenza, si rivolgono a lui per ritrovare la via verso la serenità, offrendo loro pensieri e riflessioni con cui confrontarsi e spronandoli a comprendere se c'è qualcosa da aggiungere, da togliere o da risanare nella propria interiorità. È proprio dall'incontro con le tante persone aiutate negli anni che nasce questo libro: dalla meditazione al perdono, dalla ricerca della verità alle relazioni, fra Stefano ci mostra come far fiorire il bene che è presente dentro di noi, entrando nel profondo dell'esperienza umana per portarvi luce. Un volume dedicato a chiunque sia alla ricerca di una guida spirituale per attraversare tempi difficili, ma anche a chi vuole ritagliarsi un momento di pace per riprendere contatto con il proprio io più profondo, guidato da un autore che, con il suo sguardo puro, ha conquistato i cuori di migliaia di persone.
I libri per la canonizzazione di Carlo Acutis. «Con quest'opera, il lettore è chiamato a compiere un itinerario in Dio, lo stesso fatto da Carlo. Vi è l'invito a riscoprire la tenerezza di Dio, il Suo amore infinito per le creature e la Sua compassionevole determinazione a salvare tutti, senza esclusioni. Inoltre, c'è la richiesta a guardare oltre la realtà quotidiana, a non assolutizzare ciò che accade nel mondo, ma a considerarlo alla luce della Provvidenza, che guida ogni cosa. Per questo motivo, questi testi hanno un valore speciale: aiutare il lettore a intraprendere un cammino di conversione, avvicinandosi a Cristo e ai Suoi insegnamenti per trovare in Lui la vera fonte di gioia e pace. Il lettore troverà spunti utili per rivedere la propria condotta alla luce del Vangelo, con una visione che mira alla salvezza integrale, che si compirà pienamente nell'Aldilà. Per partecipare attivamente a questo percorso spirituale, è fondamentale essere disposti a mettere in discussione sé stessi, a rivedere le certezze e le sicurezze sbagliate. [] Chi è disposto ad ascoltare lo Spirito Santo, che parla in modi inattesi, troverà in questi appunti occasioni per riflettere e meditare, avvicinandosi sempre di più a Cristo, l'incontro con il quale trasformerà radicalmente la sua vita, proiettandola verso l'Eternità». Prendendo ispirazione da appunti, meditazioni e riflessioni su vari testi della letteratura ascetica e mistica cristiana trovati nel computer di Carlo, sui quali egli si formava e approfondiva la fede, questo volume offre una rilettura su come imitare Cristo alla luce della vita e delle parole del giovane santo Carlo Acutis, un ragazzo che ha vissuto un'esistenza del tutto originale, unito a Dio fino all'ultimo istante della sua vita.
La ricerca della felicità accomuna tutti gli uomini, al di là di ogni differenza. È il motore del mondo, il fine cui tendono tutte le nostre azioni. Raggiungerla è una sorta di "privilegio". Basti pensare che nella tradizione ellenistica era appannaggio pressoché esclusivo degli dèi, a cui - unici tra tutti gli esseri - era riservato l'attributo di makarios (beato). Oggi, più democraticamente, la riteniamo un diritto. A volte bisogna lottare, essa è l'ambìto premio nella lunga gara dell'esistenza, ed è qualcosa di straordinario, non può essere la condizione normale della vita: «La felicità, quella specie di spasimo dell'anima, non può durare che poco: sarebbe insopportabile, sennò» (Carlo Cassola). Talvolta, invece, «la felicità è una ricompensa che arriva a chi non l'ha cercata» (Émile-Auguste Chartier): si tratta solo di saper aspettare. Capita infatti che in un solo istante una gioia inattesa faccia capolino, e rischiari un'esistenza. La felicità, infatti, è composta anche «di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore», come spiega Richard Bach nel famoso Gabbiano Jonathan Livingston. La felicità è una direzione e non un luogo, per questo abbiamo bisogno di orientamenti per aspirare a una vita felice. Ecco dunque spiegata la funzione di questo libro, che offre 365 letture memorabili per attingere ispirazioni utili ad affrontare la vita di ogni giorno.
Un nuovo vocabolario per la spiritualità di oggi. Dalla A di Amore alla Z di Zero, passando per Dio, Giuda, Quarantena, Occidente, Peccato, Vergogna. Un prete eremita e un poeta si gettano a capofitto nel vocabolario, risignificando parole consunte dall'uso e svuotate, ridotte a ricamo televisivo, a sentimentalismo stantio o ad atto di guerra. Giocando all'alfabeto, Davide Brullo e Alessandro Deho', da inadatti e ingenui, con la ferocia dei felici, percorrono le estremità del sacro, guardando là dove non si deve, nei luoghi oscuri, ostili del Vangelo, nelle stimmate del nulla. In questo Nuovo Alfabeto del Sacro si entra a piedi nudi, con le candele sui polsi. Certi che varcare la soglia di alcune parole è un atto di disobbedienza, di libertà.

