
Dopo aver contestualizzato storicamente la figura di Ricoldo, viene esaminato il suo Itinerarium: relazione in cui descrisse in maniera abbastanza particolareggiata il suo viaggio in Terra Santa, dando invece informazioni più succinte per la Siria e la Mesopotamia sino a Baghdad, ma descrivendo i caratteri delle popolazioni di cui attraversò i paesi e puntualizzando le loro credenze religiose.
Tutti i testi qui contenuti tracciano un'icona dell'essere, dell'agire e di alcune prospettive che connotano il vivere dell'uomo credente nella storia e nella comunità, dopo che egli ha accolto la benevola irruzione di Dio nella storia.
Il grembiule e lo scettro sono due simboli di realtà complesse: la Chiesa e la politica. Il primo relativo al servizio che la comunità cristiana presta in nome di Gesù. E poi lo scettro. Il simbolo del potere conferito a coloro che hanno la responsabilità di provvedere, in varie forme e tempi, al bene comune, alla giustizia e alla pace della società. Il terreno dove si incontrano chi serve con il grembiule e chi legittimamente comanda con lo scettro è il mondo. Annunciare e testimoniare il vangelo in politica è arduo. Partendo dalle sfide concretamente poste dalla cronaca, queste pagine provano a ridisegnare il modo di "essere nel mondo" dei laici maturi che, proprio perché incarnati nella libertà dello spirito conciliare, restano immuni da nostalgie integralistiche.
Viviamo un passaggio senza fine. Una intima responsabilità ci lega al nostro tempo ormai spinto da un moto incessante e accellerato. Oggi è più difficile essere responsabili verso il proprio tempo, percepirlo come qualcosa di cui prendersi cura, di cui rendere conto a noi stessi e agli altri. E' per questo motivo che occorre ripensare continuamente il senso della responsabilità, la sua provenienza, il futuro che da esso può scaturire. Essere responsabili significa procedere all'altezza delle sfide della propria vita. Significa in fondo vivere.
E’ un piacere e una grande gioia presentare questo libro, pensando che possa aiutare gli esercitanti durante e dopo gli Esercizi Spirituali. Perciò è anche un “libro di preghiere”. In verità, i due grandi protagonisti degli Esercizi sono Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, e la persona che fa gli esercizi. Lo scopo da raggiungere e che l’esercitante riesca a “vincere se stesso e ordinare la propria vita” (ES 21). Sia il libro degli Esercizi Spirituali (in realtà, un quaderno di note), che il predicatore degli Esercizi, come anche questo libro ed altri simili, sono solo mezzi e strumenti che possono aiutarci a raggiungere detto scopo. Questa è la sua immensa utilità. Gli uomini e le donne che vogliono essere autenticamente liberi, devono sforzarsi di vivere con volontà di terzo binario e secondo il terzo modo d’umiltà. La Santissima Vergine Maria, saggia Maestra degli Esercizi Spirituali, ci ottenga da Dio la grazia propria che in essi si chiede!
Traduzione dal francese di Maria Campatelli
Dal capitolo 8 della Lettera ai Romani alla patristica, e da questa agli aspetti durevoli della filosofia religiosa russa contemporanea, la grande tradizione orientale è esplicita: esiste una cosmologia cristiana che si basa su una conoscenza che noi riceviamo dalla fede. Da soli non possiamo conoscere neanche l'essenza del più piccolo filo d'erba; l'uomo, creatore ad immagine del suo Creatore, è il punto di intersezione tra la materia frutto dei primi cinque giorni della creazione e il soffio personale alitato da Dio sulle sue narici il sesto giorno. Perciò all'uomo è legato il destino del creato.
Non è questo il momento per i cristiani di vergognarsi della loro eredità di ascesi, di capacità di fruire delle bellezze del mondo, di spiritualità, di depositari di una conoscenza antropologica e cosmologica, ma di sviluppare al massimo una capacità di trasfigurazione del mondo e di servizio pasquale alla vita, dato che il senso di tutto è la risurrezione.
Indice: La cosmologia, conoscenza ecclesiale * 1. Il mistero dell'essere creato * 2. La cosmologia e la storia della salvezza * 3. Tecnica e risurrezione.
Testo di una settimana di esercizi spirituali tenuto da p. Vannucci. Rappresentano una delle cose piu compiute e piu belle tra le molte che p. Vannucci ci ha lasciato. Si chiamano esercizi spirituali. Ma sono piuttosto incontri sulla fede, la speranza, l'amore. Dovrebbero essere riservati ai religiosi, e invece si aprono a ogni persona che giorno per giorno cerca di dare un senso alla propria vita. Giovanni Vannucci tenne queste meditazioni nel 1965. Quarant'anni dopo la novita e la freschezza di quegli incontri restano intatte: le sue parole sono ancora proiettate nel nostro futuro.
Le riflessioni sui grandi temi della vita, su Dio, attraverso il proprio bagaglio di vissuto.
Il libro raccoglie le uniche poesie scritte dall'Abbe Pierre in tutta la sua vita. Le foglie sparse, sono grida di collera contro l'ingiustizia e di amore e di passione verso i poveri, gli esclusi.
Una raccolta di omelie tenute da P. Giovanni Vannucci all'eremo delle Stinche tra il 1973 e il 1977, da cui emerge lo stile aperto e innovativo di questo monaco.
Un libro dedicato al sogno e alla scelta dei voti, scritto a quattro mani da due donne, e che di femminile ha il tocco leggero ma profondo, le intuizioni aperte sul futuro, la creativita.

