
Il significato della femminilità attraverso l'incontro con Dio.
Il tuono del silenzio, come da titolo, è una trama intessuta con due fili: il tuono, che è suono e frastuono, e il silenzio, la parola taciuta, misteriosa, da decifrare. Costruito intorno a un ossimoro, che ingloba cielo e terra, è specchio della nostra umanità, con tutte le sue ferite e contraddizioni (i personaggi fittizi ne sono un fedele riflesso), o di chi ci plasma e ci lavora (la Vita, la Natura, Dio). In una nota preliminare al testo, l'autore avverte: "In ebraico, il sostantivo 'voce' può essere tradotto anche con 'suono' e con 'tuono', soprattutto in contesti teofanici".
Due straordinarie figure nella Chiesa: San Giuseppe e Don Alberione, che si incontrano nella famiglia paolina. San Giuseppe, il santo del silenzio", don Alberione, un ideale biografo del grande santo. "
Le agili ripartizioni del testo, fluenti e frementi sulle ali delle dolenti rimembranze, lo stesso proponimento di procedere con "chiarezza, semplicità, coerenza", diluiscono e quasi disperdono nella foga della denuncia un massiccio sottofondo di premesse teoriche, che ne sono invece la linfa vitale e si devono comunque accogliere come premesse e garanzie dell'insegnamento conclusivo.
Due uomini si incontrano quasi per caso: un valoroso oncologo di Pisa e un anziano vescovo di Puglia. Si incontrano: il primo, medico; il secondo, paziente; intrecciano i loro volti, i loro pensieri e danno vita a questo "cammino della speranza" che può servire a malati, familiari, ai pastori d'anime e alla stessa classe medica, per sondare i misteri di Dio o per meglio approfondire i misteri dell'uomo. Nasce così un dialogo che può essere utile, per aprire quei "varchi di speranza", senza dei quali la vita diventa tenebra e morte.
Questa raccolta di poesie presenta l'esperienza spirituale e religiosa dell'autore in preghiere poetiche ed in poesie oranti. Sono state composte in momenti diversi, scritte inizialmente di getto e solo in seguito riviste dal punto di vista letterario conservando integralmente sentimenti e contenuti. Sorprendono per la contenutezza delle emozioni pur profonde e la semplice quotidianità di poche immagini, che pure comunicano.
In questi scritti l'autore propone un percorso cristologico, liturgico e antropologico, camminando verso l'unità interiore. Nel Messale Romano noi preghiamo: "Mistero della fede" e "Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua Risurrezione, nell'attesa della tua venuta". Il mistero pasquale vissuto nella liturgia svela la nostra vita. Sì, il senso stesso del nostro vivere è un mistero da scoprire, c'è una risurrezione dentro di noi che scalpita per manifestarsi! Allora la nostra vita assimila la Pasqua come esperienza di rinnovamento progressivo e liberante. E il vivere diviene, sempre più spesso, poesia di libertà.
Tutto il testo è una lettura affascinante, ma che non si può fare di corsa. Sono pagine dense, in cui, ad ogni passo, senti il bisogno di ritornare a masticare quelle frasi per risentirne il sapore e non perderne l'efficacia. Sono meditazioni dettate dall'autore a un ristretto uditorio, non di claustrali, come si potrebbe credere a prima vista, ma di giovani che vivono nel mondo di oggi. Questo dimostra che anche «nel tumulto delle inquietudini e delle agitazioni odierne, come diceva Paolo VI ai partecipanti alla VI assemblea della CEI, si possono individuare tanti fermenti generosi e nobili aspirazioni che sono promesse e fattori di un felice rinnovamento». Con la presente pubblicazione l'autore presenta, ad una più vasta cerchia di anime assetate di verità e di bene, il magnifico programma già ambito dall'apostolo Paolo: «Rinnovare tutto in Cristo, attirando ancora l'attenzione del mondo di oggi alle immense ricchezze che noi possediamo in Lui». Prefazione di Domenico Turco. Introduzione di Leonardo Sapienza.

