
Cercare conforto nella routine può portare alla monotonia nella vita spirituale e ridurre la fede a rituali vuoti. Con le parabole della torre e del re che si appresta a scendere in battaglia, Gesù esorta chi lo sta seguendo a risvegliarsi dal torpore e a prendere in mano la propria esistenza, conformandola sempre di più alla sua, accogliendo il rischio di andare controcorrente.
Una delle parabole fondamentali dell'umiltà cristiana viene commentata da un frate cappuccino, che sa dare alla sua lettura la connotazione delle piccole cose, di Madonna Povertà. L'esperienza dell'ascolto della Parola può così essere assimilata a quella di stare in una stanza buia, al chiuso, dove vediamo tutto nero, ma con questa differenza: nel momento in cui ci poniamo in ascolto accogliente e cordiale della Parola di Vita, qualche breccia si forma nella parete del nostro cuore e della nostra mente e comincia a entrare la luce, al principio solo da una piccola fessura. Il libro fa parte della Collana editoriale Perle che con ognuno dei suoi 12 volumetti ci parla di una parabola evangelica.
Oggi si è credibili non soltanto nel curare, come fanno i medici, ma anche nel prendersi cura dell’altro. E' una terapia possibile a tutti, se eseguita per compassione. A imitazione del buon Samaritano, essa consiste nel mettersi in viaggio, provare tenerezza, porsi in ascolto, sentirsi già “misericordiati”, offrire fiducia e, soprattutto, nell’osservare ogni volto che sia umano.
L'esperienza cristiana è fin da principio legata alle cose più semplici e concrete del vivere, come il chicco di grano, che solo morendo può dare la vita. E col quale ha voluto identificarsi Dio stesso, in Cristo, per offrirci la verità e aprirci la via, affinché ci si ritrovi con lui un giorno nella gioia del suo Regno.
Nella parabola evangelica del fico sterile si colgono la consapevolezza della sterilità dell'albero di fico come allegoria del vizio dell'accidia, l'inflessibilità del padrone deciso a tagliare il fico sterile che si scontra con la flessibilità misericordiosa del vignaiolo, l'invito del vignaiolo al padrone di attendere ancora un anno come invito a vivere la virtù della pazienza, la certezza interiore di riuscire a rendere fertile il fico e quindi di evitare che venga tagliato. Tutto ciò è talmente forte nel vignaiolo che sembra una meditazione subliminale del morire prima di morire.
Il desiderio di Dio, e non dei beni materiali, è ciò che caratterizza il cuore del credente. Dobbiamo sforzarci di trasformare la cupidigia, l'attaccamento ai beni, in desiderio di Dio. La prima spinge il ricco stolto ad allargare i suoi magazzini per stiparvi ancora più grano, il secondo invece dilata il nostro cuore nell'attesa e ci rende capaci di un incontro che ha il respiro dell'infinito.
Pregare senza stancarsi è infondo il segreto della vita cristiana, un atteggiamento interiore che risponde ad una fiducia piena in colui che è sempre pronto ad accoglierci. Nel rapporto con Dio riscopriamo la vera paternità di cui siamo destinatari; contro una dilagante cultura del sospetto e dell'illazione, in lui ricopriamo di essere figli amati ed ascoltati, accolti nel profondo in un abbraccio che tutto comprende e che dispone alla missione.
È uno dei volumetti della Collana editoriale Perle, concepita per accompagnare il Calendario di Frate Indovino 2024. L'organizzatore della Marcia della pace e della fraternità commenta la nota parabola. Quanto duro è diventato il nostro cuore? Ce lo chiediamo tutte le volte che lo sentiamo gonfio di rabbia per le crudeltà e le ingiustizie che si susseguono nel mondo. La parabola del ricco epulone è un invito a pensare al nostro cuore, all'uso che ne stiamo facendo, alle condizioni in cui lo abbiamo mantenuto sino ad ora, alle cose che possiamo fare per rimetterlo in salute.
La perla del regno dei cieli è nascosta questa volta da Gesù dentro la parabola dei pescatori seduti a dividere i pesci buoni da quelli cattivi. Le immagini del mare con i pesci, dei pescatori con la loro rete e della scelta finale dei pesci contengono significati plurimi di un messaggio “buono-bello” sul Vangelo di Gesù per la nostra quotidianità.
La parabola della perla (Mt 13,45-46), pur così breve, è una bella sintesi di quello che è il cuore dell'esperienza cristiana e, in qualche modo, delinea anche una sorta di itinerario spirituale. Si tratta di lasciarsi guidare in questo itinerario nella speranza che ci aiuti a scoprire o a riscoprire qualcosa di prezioso per la nostra vita. È uno dei volumetti della Collana editoriale Perle, concepita per accompagnare il Calendario 2024 di Frate Indovino.
Spesso siamo indecisi su quello che conviene fare nelle singole situazioni, perché in realtà non abbiamo ancora deciso se convenga vivere, e per che cosa convenga vivere.
Sei disceso sulla terra per salvare Adamo e, non avendolo trovato sulla terra, o Signore, sei andato a cercarlo fino agli inferi. Liturgia bizantina
Sabino Chialà, monaco della Comunità di Bose e studioso di ebraico e siriaco, ha pubblicato il Libro delle parabole di Enoch (Paideia 1997). Per le nostre edizioni ha curato Un’umile speranza, un’antologia di testi di Isacco il Siro.

