
«...Lo scriviamo assieme! Facciamo nell’arco finale della vita quello che avremmo dovuto fare nel 1970». Con queste parole don Gianni mi disse di getto che avremmo scritto assieme quel libro su Dossetti di cui gli avevo appena sottoposta una traccia sommaria. Nasce così il volume che avete tra le mani, frutto di un comune, appassionante, continuo lavoro di approfondimento, confronto e verifica che mi ha reso possibile essergli particolarmente vicino nell’ultimo scorcio della sua vita. Il volume è articolato su due testi – Costituzione & politica e Dossetti, il monaco «Principe» – la cui logica è, tuttavia, assolutamente unitaria. L’impianto di lettura del dossettismo, già impostato da don Gianni nei suoi indimenticabili volumi sulla storia della Dc, è punto di riferimento dominante e i due saggi si presuppongono e arricchiscono vicendevolmente. Al tempo stesso, vi è molto di nuovo nella «biografia politico-culturale» tracciata nelle pagine di Dossetti, il monaco «Principe» perché vengono messi a fuoco e documentati aspetti, scenari e connessioni di pensiero della seconda fase del dossettismo ancora inesplorati: il concetto di Costituzione come fondazione della legittimità della politica, le radici dell’«antiberlusconismo», il rapporto del dossettismo con la «cultura giustizialista» e con l’affermarsi della sua egemonia sulla sinistra. Anche su queste novità don Gianni struttura l’analisi lucida e profetica, ma inesorabile, che possiamo leggere in Costituzione & politica: pagine da lui scritte con entusiasmo e rigore, ma con grande sofferenza, per l’affetto e il rispetto che nutriva nei confronti del vecchio amico, pur nella critica radicale del suo pensiero.
Saggio rosa autobiografico che, traendo spunto dal brano del Qoélet noto ai più come «C’è un tempo per ogni cosa», ne dipana i contenuti in una riflessione sulla vita. In un percorso delicato, ironico e infarcito di sano pragmatismo femminile, l’autrice conduce alla valorizzazione dell’esistenza nella sua declinazione quotidiana, attraverso il racconto fresco e coinvolgente della sua esperienza di giovane moglie, madre e lavoratrice. Lo scorrere del tempo è la presa di coscienza che a ogni momento della vita è associata una diversa realizzazione. I desideri cambiano, le persone maturano, qualcuno nasce e qualcun altro muore: in tutto questo c’è un significato e una bellezza da scoprire. A ogni età corrisponde la sua soddisfazione, a ogni passo verso la maturità, un obiettivo. E se il tempo corre via, restano le riflessioni a 360 gradi sul come e con chi se ne è andato: dal marito che si crede di conoscere, ai figli che si cerca di non «rovinare». Dalla ricerca di senso in una giornata storta, al retrogusto di ciò che ci lasciamo alle spalle spegnendo la luce la sera. E se anche sembra che alla fine qualcosa non quadri, niente fretta: «C’è un tempo per ogni cosa».
Marcella Manghi Catania è laureata in Matematica e si occupa di editing digitale. Nata a Parma nel 1975, ora vive a Milano con il marito e tre figli. Questo è il suo primo libro.
La dimensione estetica è essenziale nella vita umana. A detta di Dostoevskij (I demoni), la bellezza è «il vero frutto dell’umanità intera e, forse, il frutto più alto che mai possa essere». «Quale bellezza salverà il mondo?», si chiede allora lo scrittore russo nell’Idiota. Attraversando la storia dell’estetica dalla sua concezione antica, «interrogando – come scrive Stefano Zecchi in Prefazione – la tradizione e testimoniandola nella nostra contemporaneità con potente vigore, questo libro coraggioso» giunge alle conclusioni che furono di Charles Moeller in Saggezza greca e paradosso cristiano: la bellezza dell’arte su questa Terra è superata dalla bellezza dei santi, quindi dell’uomo, che di Dio è immagine. «La gloria di Dio è l’uomo vivente», aveva affermato prima di lui icasticamente sant’Ireneo. Il percorso del volume investe i campi artistici letterario (Iacopone, Dante, Petrarca, Tasso, Shakespeare, Manzoni, Dostoevskji, Zola, Peguy, Wilde, Ungaretti...), figurativo (Michelangelo, Raffaello e tanti altri fino a oggi) e quello filosofico (Platone, Aristotele, san Tommaso, Kant, Croce...) sorpresi sotto la luce portata dal fatto cristiano. «Presi per mano dall’autore – commenta sr. Maria Gloria Riva in Postfazione – apriamo gli occhi su quel brutto a cui ci siamo abituati e che sta diventando categoria di giudizio e veniamo pian piano istradati dentro quella via pulchritudinis che davvero rappresenta l’urgenza educativa del nostro tempo».
Le innovazioni scientifiche che configurano la società contemporanea dischiudono all’uomo del XXI secolo una rete di possibilità eticamente arricchenti, senza precedenti nella storia della civiltà. E tuttavia, in un mondo sempre più tecnologizzato e in tumultuoso divenire, di relazioni liquide e fuggevoli, sembra che il sogno della libertà interiore sia ogni giorno più difficile, insidiato di continuo dalle seduzioni del conformismo e del relativismo.
In queste pagine Jutta Burggraf riflette sulla nozione di libertà e sulle questioni che ne conseguono alla luce della fede cristiana.
L’autrice sottolinea come la libertà sia apertura all’infinito e illustra in qual modo da essa dipenda la piena realizzazione della persona, o, al contrario, la sua «dissoluzione». Con un illuminante e vario campionario di consigli, guida alla ricerca della vera autonomia, a dispetto delle pressioni esterne o del giudizio altrui, delle ansie e degli insuccessi: attraverso un delicato ma profondo esame di coscienza il lettore affronta un itinerario alla riscoperta del proprio «sé», tornando certamente a scoprire la coincidenza tra la propria felicità e l’adesione alla chiamata paterna di Dio.
Non c’è, nella realtà, legge più forte dell’amore, come afferma Dante in uno dei versi più belli che siano mai stati scritti: «Amor che move il sole e l’altre stelle». L’autore si inoltra nel mistero dell’amore nel duplice percorso della sua manifestazione nella storia dell’umanità e nella sua storia individuale: in un suggestivo incrocio tra macrocosmo e microcosmo, l’opera da un lato esplora il cambiamento della cultura, della visione dell’uomo, del mistero, degli dèi, dell’aldilà, dell’amore stesso all’avvento di Cristo in mezzo a noi; dall’altro si confronta con alcune delle manifestazioni dell’amore nell’avventura umana, dal senso della nascita all’incontro con il maestro, alla scoperta del talento e della vocazione, all’amicizia, all’affettività e al matrimonio, alla paternità e maternità. Costante, in questo intreccio, è il dialogo dell’autore con la tradizione classica (da Omero a Platone, Cicerone, Orazio...) e cristiana (da san Paolo a Dante, Shakespeare, Lagervist, Faustina Kowalska...), con i giganti della modernità (Dostoevskij e Péguy, Mounier, Ungaretti, Saint-Exupéry, Montale, Testori...) e con il magistero della Chiesa.
Che cosa fa un direttore spirituale? Affianca la persona in cammino, la aiuta a discernere, le offre consigli frutto di saggezza e di esperienza, prega per lei. E tutto questo senza invadere il santuario della coscienza né condizionare in alcun modo la libertà. Questo libro contiene molta esperienza e sarà utile ai direttori spirituali. Non si ferma agli accorgimenti pratici su come gestire i colloqui. Molto più a fondo si domanda, come devono fare i direttori, di che cosa hanno bisogno le anime, quali sono le aspirazioni da suscitare in esse, quali i disturbi e le malattie più frequenti o più gravi. Per concludere che questo compito non si può svolgere se non a partire da una vita interiore profondamente radicata in Cristo. Ma per le stesse ragioni sarà altrettanto utile a chi riceve la direzione spirituale, che in queste pagine troverà orientamento per accostarsi ai colloqui adeguatamente disposto e per saper applicare i consigli alla pratica.
Mons. Salvatore Canals (1920-1975) è stato l'iniziatore e il primo direttore di Studi cattolici. Questo libro riprende, anche nel titolo, la rubrica che don Salvatore firmò per anni sulla rivista. Sono considerazioni spirituali che coinvolgono direttamente il lettore, famigliarmente interpellato col "tu", e che attingono alla dottrina e allo stile pastorale di san Josemaría Escrivá, fondatore dell'Opus Dei, che l'autore conobbe fin dal 1940, quand'era studente universitario. "Possa la meditazione di queste pagine", scrive Cesare Cavalleri nella Presentazione, "che insegnano a riconoscere il Signore in mezzo agli avvenimenti quotidiani, attizzare nel lettore la decisione di contribuire a 'incendiare tutti i cammini divini della terra con il fuoco di Cristo': è questo, infatti, l'unico scopo per cui esse sono state vissute, pensate, scritte e stampate".
L'Opus Dei è la prima e finora unica prelatura personale della Chiesa cattolica. Ma che cosa sono, esattamente, le prelature personali previste dal Concilio Vaticano II? Questo studio ne traccia il nitido profilo teologico e canonico, attingendo anche all'esperienza pastorale dell'Opus Dei, fondata da san Josemaría Escrivá nel 1928. L'innovativa interpretazione dell'autore si basa sul rapporto tra il sacerdozio comune dei fedeli laici e il sacerdozio ordinato dei chierici, che innerva la struttura della Chiesa stessa.
Questo libro si rivolge a coloro che si interrogano sulla figura di Gesù di Nazaret e desiderano approfondire la loro fede. Si presenta come un itinerario in tre «tappe» verso Cristo. La prima è di rendersi conto del valore storico dei Vangeli: Gesù aveva la consapevolezza di essere il Figlio di Dio e il Messia tanto atteso? Oppure è stato tutto inventato dalla comunità primitiva? L’Autore, nel solco del Gesù di Nazaret di Benedetto XVI, offre una risposta fondata e corretta a questi e altri interrogativi. La seconda tappa è di comprendere ciò che la fede rivela: sono esaminati, in stile coinvolgente, il mistero dell’incarnazione, la realtà del peccato e della salvezza, il senso della passione e della morte in croce, la risurrezione, l’ascensione, la discesa dello Spirito Santo e altre verità di fede. La terza tappa è di cercare l’incontro personale con Cristo: l’Autore descrive le fasi attraverso le quali i lineamenti di Cristo si imprimono nell’anima per farla nascere a vita nuova. Grazie alla sua formazione di matematico, Grifone dà ai suoi argomenti precisione e rigore, insieme all’entusiasmo della sua fede cristiana, consegnando così uno strumento dottrinale e apostolico davvero in sintonia con i nostri tempi.
Far diventare reali i propri sogni significa scoprire che sono i sogni di Dio. È quanto ci confida di aver scoperto Mauro Leonardi mettendosi alla scuola di tre grandi «sognatori»: Giuseppe dell’Antico Testamento, Giuseppe lo sposo di Maria e san Josemaría Escrivá.
Solco e Forgia, apparsi postumi, completano con Cammino una trilogia che guida il cristiano contemporaneo sulle vie della preghiera contemplativa. L'edizione in volume unico di queste opere di san Josemaría è corredata di un nuovo indice delle parole e dei concetti chiave che facilita la ricerca rapida e precisa dei riferimenti ai frequentatori di questi classici della spiritualità.
Oggi non c’è parola più usata, eppure noi uomini, lasciati a noi stessi, nemmeno sappiamo che cosa sia l’amore. L’evento che ha cambiato la storia del mondo ci ha rivelato la Verità dell’Amore, nella quale abita tutta la nostra gioia.
Solo dall’Amoris Veritas, infatti, fiorisce in pienezza l’Amoris laetitia.