
Durante gli Esercizi spirituali ci proponiamo questo obbiettivo: trovare tempi di silenzio, per rientrare in se stessi dove possiamo incontrare Dio, mediate un ascolto più generoso della sua parola, al fine di ritornare più motivati, più gioiosi, più credenti alla vita quotidiana.
E’ possibile affrontare in modo costruttivo un trauma, una perdita, una sofferenza?
L’autrice Franca Sartori, a causa di un suo personale dramma, ha potuto scoprire come in ogni individuo vi sia la forza di superare i momenti dolorosi dell’esistenza e di evolvere, nonostante le avversità. Questo concetto in ambito scientifico ha un nome: resilienza, che Platone chiamava “forza d’animo”. In questa pubblicazione l’autrice riesce ad esprime con saggezza, equilibrio e maturità concetti profondi e coloriti da un’autentica passione per la vita.
Riscoprire questa parte profonda di se stessi, iscritta ontologicamente nel DNA del nostro essere spirituale e psichico, rappresenta una delle scoperte più importanti e significative per l’intera umanità. Una lettura da vivere con passione pagina dopo pagina da donarsi e da donare a chi vive momenti di difficoltà.
Dedicato a tutte le persone in crescita.
Ci sono parole che sanno vibrare nelle corde dell'anima e renderci migliori. In questa nuova pubblicazione Pietro Lombardo, con semplicità, riesce a stimolare riflessioni profonde e un'apertura a nuovi orizzonti evolutivi. Una lettura da assaporare giorno dopo giorno per una crescita continua della propria consapevolezza.
Questo libro ha un taglio psicologico e spirituale ed è destinato innanzitutto alle persone che hanno sofferto perdite dolorose, ma anche a coloro che desiderano essere loro di conforto. Attraverso la riflessione, la preghiera, il contributo di aforismi raccolti da una varietà di autori e la proposta di racconti sananti, il testo cerca di accostarsi al mistero delle ferite per comprenderle e accoglierle, ma anche per prospettare orizzonti di speranza a chi sta vivendo nel lutto. Nella seconda parte vengono proposti sette atteggiamenti che tendono a ostacolare l'elaborazione del lutto e altrettanti che ne favoriscono la fuoriuscita. L'ultima parte è indirizzata a tutti coloro che (vicini di casa, amici, sacerdoti, funzionari delle pompe funebri, colleghi di lavoro, volontari e professionisti vari) desiderano offrire conforto a chi è provato da dolorosi distacchi. Lo scopo è quello di frenare la facile tendenza a fare ricorso a frasi fatte, che spesso turbano e irritano chi è in lutto, e di promuovere uno stile di presenza e un linguaggio che siano di conforto a chi soffre.
Il cuore è uno dei simboli universali della vita affettiva, diffuso in molte civiltà sin dai tempi più antichi. Oggi, tuttavia, questo fondamentale simbolo richiama quasi unicamente un vago e impalpabile sentimentalismo, assai lontano dalla consistenza ontologica e dalla capacità di apertura alla trascendenza che l'immagine del cuore ha sempre teso a delineare. In questo breve testo, Hildebrand mostra come il "cuore" sia la sede di un'intensa attività vitale e affettiva, indispensabile per accedere alla conoscenza vissuta di tutta una serie di strati di beni e valori che compongono la realtà. Inoltrandosi nella via aperta da Max Scheler, Hildebrand offre uno dei maggiori contributi all'analisi fenomenologia di questa fondamentale sfera della persona umana, incidendo con apporti determinanti su una riflessione che ancora oggi è al centro dell'interesse filosofico. Il testo di Hildebrand, però, non contiene soltanto una raffinata analisi filosofica dell'affettività umana, ma anche una riflessione intima e meditata sul mistero del Sacro Cuore di Cristo, che aiuta a comprenderlo nella sua profondità teologica evitandone letture superficiali e sentimentalistiche.
Il testo realizzato da P. Carulli mette in luce in maniera sintetica ed efficace l’intuizione che ebbe San Vincenzo de’ Paoli nel promuovere e valorizzare la capacità delle donne di ogni condizione sociale ad operare per alleviare la povertà e la sofferenza. Egli infatti riteneva che, prendendo a modello Maria “madre premuorosa”, le donne avessero un potenziale enorme da esprimere ed impiegare a beneficio di tutta l’umanità. Lo scrittore sottolinea le tappe più significative del percorso indicato a San Vincenzo dalla Divina Provvidenza nel lontano milleseicento ed in particolare descrive il profilo delle donne che hanno segnato profondamente il cammino spirituale del Santo.
Questo libro vuole dare una testimonianza della ricerca interiore e della felicità che Dio è capace di provocare in chi lo segue. Presentazione di R. Tonelli.
"A un anno di distanza dall'improvvisa morte di Mons. Antonio Ladisa, Mons. Vito Angiuli e Mons. Antonio Parisi hanno voluto pubblicare le sue poesie e i testi dei canti da lui composti per farne dono a tutti coloro che lo hanno conosciuto e amato.
Il motivo di questa scelta è facilmente intuibile: la poesia, per sua natura è canto e il canto trova nella poesia la forma espressiva più appropriata. Così, leggendo queste composizioni, sarà più facile cogliere uno degli aspetti dell'eredità spirituale che don Tonino ci ha lasciato: comprendere cioè che la risposta generosa e fedele alla propria vocazione trasforma la vita in poesia e canto.
La chiamata, infatti, segna l'inizio del cammino, ma è anche forza che sorregge l'intera esistenza e dà senso alle cose. Come la poesia e il canto, la vocazione nasce da una Parola divina, da un fuoco sacro che sgorga da una misteriosa sorgente: dalla fornace ardente della divina carità. Attratto nel vortice dell'amore, il chiamato si lascia conquistare e avvincere. E ponendosi in ascolto, si lascia completamente possedere dall'amore, per diventare un suo araldo, un suo messaggero, un suo profeta.
Il poeta, come il profeta, accoglie i misteri ineffabili, afferrato da una Voce che chiama con una forza intima e suadente, cui è impossibile opporre resistenza. «Venne la poesia/a cercarmi. - scrive Pablo Neruda - Non so, non so da dove/uscì, dall'inverno o dal fiume./Non so come né quando,/no, non eran voci, non eran/parole, né silenzio,/ma da una strada mi chiamava,/dai rami della notte,/d'improvviso tra gli altri,/tra fuochi violenti/o ritornando solo,/era lì senza volto/e mi toccava» (P. NERUDA, Memoriale di Isla Negra, tr. it. di G. Bellini, Firenze, Passigli, 1998, p. 59).
La poesia non è solo parola, ma anche Presenza che si rivela nel silenzio, avvolta in esso quasi come in un manto regale. Quando essa giunge, il volto si illumina e, "d'improvviso" tutto si rischiara e prende forma e armonia. "D'improvviso", scrive Pablo Neruda. "D'improvviso", ripete anche don Tonino. I poeti si intendono e, insieme, testimoniano che la poesia, come la vocazione, è grazia che giunge "d'improvviso", in un'ora segnata dall'eternità, secondo un imperscrutabile disegno e una modalità imprevedibile.
Giunge in un'ora che, irrevocabilmente, segna tutta la vita. Nel tempo e nell'eternità.
Da quella parola di grazia don Tonino si è lasciato afferrare e la grazia è diventata risposta personale, trasfigurata in poesia e canto e, misteriosamente, tramutata in vita.
Una vita che è più forte della morte".
Francesco Cacucci
Arcivescovo di Bari-Bitonto
Letture e meditazioni tratte dalla Sacra Scrittura composte dal Beato Ozanam durante la malattia.
"L'avete fatto a me" è una meditazione teologica sul mistero della misericordia divina contemplato anzitutto in Cristo e di riflesso nelle opere di misericordia della Chiesa.