
"Maria Madre di misericordia, la dolcezza del tuo sguardo
ci accompagni in questo Anno Santo, perché tutti possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio.
Nessuno come te, Maria, ha conosciuto la profondità del mistero di Dio fatto uomo.
Tutto nella tua vita è stato plasmato dalla presenza della misericordia fatta carne".
Papa Francesco, Misericordiae Vultus, 24
La misericordia implica un amore incondizionato verso ogni creatura, non pretende nulla in cambio, esiste in proporzione a quanto lo spirito di ogni uomo vive in sintonia con Dio.
La misericordia è azione allo stato puro; azione dell'anima, dello spirito, azione del corpo che si protende verso l'alto, a cuore aperto, lasciando che l'amore faccia il suo corso...
Un breve testo che raccoglie meditazioni aventi come punto di riferimento la famiglia di Nazareth pubblicate da don Franco Bisinella sul giornale "Vita vissuta" nell'arco di tempo che va dal 1998 al 2005. Un libretto dove proprio la Sacra Famiglia diventa costante spunto di riflessione per portare avanti e rinnovare quell'amore necessario affinché ogni famiglia si senta famiglia in tutto e per tutto, considerando aspetti rilevanti quali la paternità e la maternità familiare, nonché quel senso di fratellanza che rende "famiglia" la comunità cristiana.
L’uomo di oggi, preso dalla frenesia del fare, dimentica facilmente quanto sia fragile la sua esistenza. La malattia è una di quelle condizioni che costringono a sperimentare precarietà e incertezza del domani; che obbligano a mettersi a nudo, a misurarsi con la fede, con i valori e gli affetti fondamentali.
Ugo Donato Bianchi raccoglie, in queste pagine di diario, la sua personale esperienza del mondo della sofferenza. Giovane sacerdote vive tra speranza e timore la malattia del fratello minore; uomo più maturo, Arcivescovo di Urbino già da oltre venti anni, è chiamato a confrontarsi con una grave patologia che mette alla prova la sua 'pazienza' e lo spinge a combattere, giorno per giorno, nella 'speranza'.
I Diari rivelano un aspetto intimo e delicato della vita di Ugo Donato Bianchi: mostrano la fragilità dell'uomo e la fatica quotidiana di rimanere confidente, fiducioso, forte.
Un percorso tra precarietà umana e intensità di fede, che disvela l'anima dell'autore e proietta il lettore in un contesto di straordinaria quotidianità.
Gli Esercizi spirituali sono un tempo rilevante di grazia che ci rifranca (così si esprime una preghiera liturgica), rinsaldiamo la speranza, contempliamo con stupore i passi già compiuti e decidiamo con fiducia quelli di domani. Durante gli Esercizi rimaniamo in compagnia con il beato Luigi Novarese, con alcuni testi del Vangelo di Giovanni a lui cari, da lui tanto meditati e proposti per il nostro cammino spirituale. In essi, esplicitamente o in modo discreto come d’altra parte è sempre stato il suo stile, troviamo la presenza feconda di Maria: ai piedi della croce, nella custodia attenta della Parola, nel dono eucaristico di sé, nel prendersi cura dei figli, nella vita feconda dei tralci, nel situarsi in Cristo come luogo fisico, mentale e affettivo. La ritroviamo compagna di silenzio, non quello vuoto di chi si sforza di tenere le labbra strette, ma quello di chi si fa vuoto di marginale per riempirsi di essenziale. La ritroviamo compagna di discepolato, lei che prima è stata Madre e poi si è fatta vigile discepola del Figlio. E infine, la ritroviamo compagno di missione: dal suo Cuore Immacolato impariamo a vivere, a credere, a sperare e ad amare.
Una sorta di prontuario questo del prof. Rosario Salamone, docente di filosofia presso licei statali, in cui vengono posti sotto la lente d'ingrandimento aspetti dell'oggi letti con l'ottica di ieri, una sorta di nostalgica narrazione dove si toccano temi di grande attualità attraverso un viaggio nella memoria. Il testo contiene contributi che l'autore ha pubblicato dal settembre 2011 al giugno 2015 sull'edizione romana del Corriere della Sera, articoli pregni di cultura ad ampio respiro in brevi e agili capitoli che aiutano a interpretare il mondo contemporaneo e le sue lacune.
Durante gli Esercizi spirituali ci proponiamo questo obbiettivo: trovare tempi di silenzio, per rientrare in se stessi dove possiamo incontrare Dio, mediate un ascolto più generoso della sua parola, al fine di ritornare più motivati, più gioiosi, più credenti alla vita quotidiana.
E’ possibile affrontare in modo costruttivo un trauma, una perdita, una sofferenza?
L’autrice Franca Sartori, a causa di un suo personale dramma, ha potuto scoprire come in ogni individuo vi sia la forza di superare i momenti dolorosi dell’esistenza e di evolvere, nonostante le avversità. Questo concetto in ambito scientifico ha un nome: resilienza, che Platone chiamava “forza d’animo”. In questa pubblicazione l’autrice riesce ad esprime con saggezza, equilibrio e maturità concetti profondi e coloriti da un’autentica passione per la vita.
Riscoprire questa parte profonda di se stessi, iscritta ontologicamente nel DNA del nostro essere spirituale e psichico, rappresenta una delle scoperte più importanti e significative per l’intera umanità. Una lettura da vivere con passione pagina dopo pagina da donarsi e da donare a chi vive momenti di difficoltà.
Dedicato a tutte le persone in crescita.
Ci sono parole che sanno vibrare nelle corde dell'anima e renderci migliori. In questa nuova pubblicazione Pietro Lombardo, con semplicità, riesce a stimolare riflessioni profonde e un'apertura a nuovi orizzonti evolutivi. Una lettura da assaporare giorno dopo giorno per una crescita continua della propria consapevolezza.
Questo libro ha un taglio psicologico e spirituale ed è destinato innanzitutto alle persone che hanno sofferto perdite dolorose, ma anche a coloro che desiderano essere loro di conforto. Attraverso la riflessione, la preghiera, il contributo di aforismi raccolti da una varietà di autori e la proposta di racconti sananti, il testo cerca di accostarsi al mistero delle ferite per comprenderle e accoglierle, ma anche per prospettare orizzonti di speranza a chi sta vivendo nel lutto. Nella seconda parte vengono proposti sette atteggiamenti che tendono a ostacolare l'elaborazione del lutto e altrettanti che ne favoriscono la fuoriuscita. L'ultima parte è indirizzata a tutti coloro che (vicini di casa, amici, sacerdoti, funzionari delle pompe funebri, colleghi di lavoro, volontari e professionisti vari) desiderano offrire conforto a chi è provato da dolorosi distacchi. Lo scopo è quello di frenare la facile tendenza a fare ricorso a frasi fatte, che spesso turbano e irritano chi è in lutto, e di promuovere uno stile di presenza e un linguaggio che siano di conforto a chi soffre.
Il cuore è uno dei simboli universali della vita affettiva, diffuso in molte civiltà sin dai tempi più antichi. Oggi, tuttavia, questo fondamentale simbolo richiama quasi unicamente un vago e impalpabile sentimentalismo, assai lontano dalla consistenza ontologica e dalla capacità di apertura alla trascendenza che l'immagine del cuore ha sempre teso a delineare. In questo breve testo, Hildebrand mostra come il "cuore" sia la sede di un'intensa attività vitale e affettiva, indispensabile per accedere alla conoscenza vissuta di tutta una serie di strati di beni e valori che compongono la realtà. Inoltrandosi nella via aperta da Max Scheler, Hildebrand offre uno dei maggiori contributi all'analisi fenomenologia di questa fondamentale sfera della persona umana, incidendo con apporti determinanti su una riflessione che ancora oggi è al centro dell'interesse filosofico. Il testo di Hildebrand, però, non contiene soltanto una raffinata analisi filosofica dell'affettività umana, ma anche una riflessione intima e meditata sul mistero del Sacro Cuore di Cristo, che aiuta a comprenderlo nella sua profondità teologica evitandone letture superficiali e sentimentalistiche.